Bartonella quintana
Bartonella | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Prokaryota |
Regno | Bacteria |
Phylum | Proteobacteria |
Classe | Alpha proteobacteria |
Ordine | Rhizobiales |
Famiglia | Bartonellaceae |
Genere | Bartonella |
Specie | B. quintana |
Nomenclatura binomiale | |
Bartonella quintana (Schmincke 1917) Brenner et al. 1993 | |
Sinonimi | |
La Bartonella quintana è un batterio patogeno del genere Bartonella.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Quando la febbre da trincea o febbre quintana venne descritta per la prima volta nel 1915, il suo agente eziologico venne chiamato Rickettsia quintana o R. volhynica.[2] Allo stesso tempo, vennero proposti anche altri nomi come R. pediculi, R. weigli e R. rocha-limae.[3] Si stima che in Europa furono infettati circa 1 milione di soldati durante la prima guerra mondiale.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di un batterio bastoncellare gram-negativo facoltativo, intracellulare appartenente al sottogruppo α2 dei proteobateri.[4] Il bastoncello è largo 0,3 – 0,5 μm per 1 – 1,7 μm di lughezza.[1]
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Risulta negativo alla catalisi e all'ossidasi. Il batterio è in grado di crescere colture anexiche e cellulari.[4][5] Se coltivato in agar sangue piccole colonie saranno visibili dopo 12 - 14 giorni, ma bisognerà attendere fino a 45 giorni d'incubazione per l'isolamento. La divisione delle colture riduce i tempi di sviluppo solo di 3-5 giorni.[5]
Il batterio ha un tropismo per le cellule endoteliali facendo comparire lesioni angioproliferative come nel caso dell'angiomatosi bacillare.[6]
Il batterio è stato inoltre identificato nelle pulci del gatto[7] e nella polpa dentaria del gatto[8] che suggeriscono la batteriemia nel gatto, ovvero nei proprietari di gatti che hanno cercato trattamento per adenopatia cronica.[9]
Genetica
[modifica | modifica wikitesto]Il genoma del B. quintana è costituito da 1,6 Mb, è stato completamente sequenziato e risulta essere derivato dal genoma del B. henselae. A differenza di quest'ultimo però, il genoma di B. quintana non presenta isole genomiche. Entrambi i genomi di B. quintana e B. henselae risultano essere versioni abbreviate del cromosoma I del Brucella melitensis. Le similitudini tra il genoma di B. quintana e B. henselae, ovvero la specializzazione di B. quintana nei confonti dell'uomo e dei pidocchi suggeriscono che l'uso di vettori specifici accelerano il tasso di degradazione del genoma.[10]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Nell'edizione del 1984 del Bergey's Manual of Systematic Bacteriology le famiglie Rickettsiaceae, Bartonellaceae e Anaplasmataceae vennero combinate nell'ordine Rickettsiales. R. quintana fu classificata nel genere Rochalimaea, tribù Rickettsiae, familia Rickettsiaceae.[1]
Nel 1993, Brenner et al. proposero l'unificazione dei generi Bartonella e Rochalimaea, ovvero di rimuovere il genere unificato Bartonella dall'ordine Rickettsiales. Il nuovo genere includeva quindi 5 specie: B. bacilliformis, B. quintana, B. vinsonii, B. henselae e B. elizabethae.[11] Nel 1995, Birtles et al. proposero di unire i generi Bartonella e Grahamella,[12] e altre due specie, Grahamella talpae e G. peromysci, vennero rinominate come Bartonella. Birtles et al. descrissero inoltre 3 nuove specie: B. grahami, B. taylorii e B. doshiae.[4][12]
La febbre da trincea
[modifica | modifica wikitesto]La B. quintana è l'agente eziologico della cosiddetta "febbre delle trincee" o "febbre quintana".[4]
Contagio
[modifica | modifica wikitesto]L'uomo è l'ospite principale del batterio[13] e il Pediculus humanus corporis il principale vettore di trasmissione.[3] Durante la batteriemia asintomatica il microrganismo è presente negli eritrociti[14] ed è stato identificato negli eritroblasti del midollo osseo in pazienti batterimici.[15]
Diagnosi
[modifica | modifica wikitesto]I test sierologici sono quelli principalmente utilizzati per identificare le infezioni da Bartonella con l'immunofluorescenza indiretta come metodo di riferimento. Possono presentarsi variazioni nel titolo anticorpale in base al tipo di preparazione dell'antigene utilizzato nelle tecniche immunochimiche. Vengono inoltre riportate reazioni incrociate con Coxiella burnetii e Chlamydia pneumoniae.[3][4] Il Western blot e l'adsorbimento incrociato risolvono il problema permettendo l'identificazione della specifica specie.[16]
Nei test d'immunofluorescenza indiretta titoli delle immunoglobluline G >1:50 indicano infezione da Bartonella, mentre se il titolo è >1:800 si parla di endocardite.[17]
Decorso
[modifica | modifica wikitesto]La febbre da trincea ha un periodo di incubazione di 15 - 30 giorni, ed è caratterizzata da episodi febbrili ricorrenti, della durata di 4 - 5 giorni (da cui il nome "quintana"), che in una percentuale di circa il 50% casi può recidivare per mesi o anni.[1] In alcuni pazienti la malattia può essere seguita da batteriemia cronica in parte dovuta alla sovraproduzione di interluchina-10.[18] È inoltre molto probabile che esista un collegamento tra la batteriemia cronica e l'endocardite da B. quintana, benché non sia stato dimostrato chiaramente.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Cédric Foucault, Philippe Brouqui e Didier Raoult, Bartonella quintana Characteristics and Clinical Management, in Emerging Infectious Diseases, vol. 12, n. 2, 2006-02, pp. 217–223, DOI:10.3201/eid1202.050874. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ Kostrzewski J., The epidemiology of trench fever, in Bull Acad Pol Sci (Med)., vol. 7, 1949, pp. 233–63.
- ^ a b c (EN) Didier Raoult e Veronique Roux, The Body Louse as a Vector of Reemerging Human Diseases, in Clinical Infectious Diseases, vol. 29, n. 4, 1999-10, pp. 888–911, DOI:10.1086/520454. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ a b c d e M Maurin e D Raoult, Bartonella (Rochalimaea) quintana infections, in Clinical Microbiology Reviews, vol. 9, n. 3, 1996-07, pp. 273–292, DOI:10.1128/cmr.9.3.273. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ a b Bernard La Scola e Didier Raoult, Culture of Bartonella quintana and Bartonella henselae from Human Samples: a 5-Year Experience (1993 to 1998), in Journal of Clinical Microbiology, vol. 37, n. 6, 1999-06, pp. 1899–1905, DOI:10.1128/jcm.37.6.1899-1905.1999. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ (EN) Soraya Meghari, Jean‐Marc Rolain e Georges E. Grau, Antiangiogenic Effect of Erythromycin: An In Vitro Model of Bartonella quintana Infection, in The Journal of Infectious Diseases, vol. 193, n. 3, 2006-02, pp. 380–386, DOI:10.1086/499276. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ Jean-Marc Rolain, Michel Franc e Bernard Davoust, Molecular Detection ofBartonella quintana,B. koehlerae, B. henselae, B. clarridgeiae, Rickettsia felis, andWolbachia pipientisin Cat Fleas, France, in Emerging Infectious Diseases, vol. 9, n. 3, 2003-03, pp. 338–342, DOI:10.3201/eid0903.020278. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ Vu Dang La, Lam Tran-Hung e Gérard Aboudharam, Bartonella quintanain Domestic Cat, in Emerging Infectious Diseases, vol. 11, n. 8, 2005-08, pp. 1287–1289, DOI:10.3201/eid1108.050101. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ (EN) Didier Raoult, Michel Drancourt e Anne Carta, Bartonella (Rochalimaea) quintana isolation In patient with chronic adenopathy, lymphopenia, and a cat, in The Lancet, vol. 343, n. 8903, 1994-04, pp. 977, DOI:10.1016/S0140-6736(94)90102-3. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ (EN) Cecilia M. Alsmark, A. Carolin Frank e E. Olof Karlberg, The louse-borne human pathogen Bartonella quintana is a genomic derivative of the zoonotic agent Bartonella henselae, in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 101, n. 26, 29 giugno 2004, pp. 9716–9721, DOI:10.1073/pnas.0305659101. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ (EN) D. J. Brenner, S. P. O'Connor e H. H. Winkler, Proposals To Unify the Genera Bartonella and Rochalimaea, with Descriptions of Bartonella quintana comb. nov., Bartonella vinsonii comb. nov., Bartonella henselae comb. nov., and Bartonella elizabethae comb. nov., and To Remove the Family Bartonellaceae from the Order Rickettsiales, in International Journal of Systematic Bacteriology, vol. 43, n. 4, 1º ottobre 1993, pp. 777–786, DOI:10.1099/00207713-43-4-777. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ a b (EN) R. J. Birtles, T. G. Harrison e N. A. Saunders, Proposals To Unify the Genera Grahamella and Bartonella, with Descriptions of Bartonella talpae comb, nov., Bartonella peromysci comb. nov., and Three New Species, Bartonella grahamii sp. nov., Bartonella taylorii sp. nov., and Bartonella doshiae sp. nov., in International Journal of Systematic Bacteriology, vol. 45, n. 1, 1º gennaio 1995, pp. 1–8, DOI:10.1099/00207713-45-1-1. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ (EN) C. Foucault, K. Barrau e P. Brouqui, Bartonella quintana Bacteremia among Homeless People, in Clinical Infectious Diseases, vol. 35, n. 6, 15 settembre 2002, pp. 684–689, DOI:10.1086/342065. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ (EN) Jean-Marc Rolain, Cédric Foucault e Régis Guieu, Bartonella quintana in human erythrocytes, in The Lancet, vol. 360, n. 9328, 2002-07, pp. 226–228, DOI:10.1016/S0140-6736(02)09462-X. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ (EN) J. M. Rolain, C. Foucault e P. Brouqui, Erythroblast Cells as a Target for Bartonella quintana in Homeless People, in Annals of the New York Academy of Sciences, vol. 990, n. 1, 2003-06, pp. 485–487, DOI:10.1111/j.1749-6632.2003.tb07414.x. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ Pierre Houpikian e Didier Raoult, Western Immunoblotting for Bartonella Endocarditis, in Clinical and Vaccine Immunology, vol. 10, n. 1, 2003-01, pp. 95–102, DOI:10.1128/cdli.10.1.95-102.2003. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ Pierre-Edouard Fournier, Jean-Luc Mainardi e Didier Raoult, Value of Microimmunofluorescence for Diagnosis and Follow-up of Bartonella Endocarditis, in Clinical and Vaccine Immunology, vol. 9, n. 4, 2002-07, pp. 795–801, DOI:10.1128/cdli.9.4.795-801.2002. URL consultato il 19 giugno 2024.
- ^ (EN) Philippe Brouqui, Bernard Lascola e Veronique Roux, Chronic Bartonella quintana Bacteremia in Homeless Patients, in New England Journal of Medicine, vol. 340, n. 3, 21 gennaio 1999, pp. 184–189, DOI:10.1056/NEJM199901213400303. URL consultato il 19 giugno 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Rochalimaea quintana, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.