Vai al contenuto

Bild

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Bild
Logo
Logo
StatoGermania (bandiera) Germania
Linguatedesco
PeriodicitàQuotidiano
GenereTabloid
FormatoLenzuolo
FondatoreAxel Springer
Fondazione1952
SedeBerlino
EditoreAxel Springer SE
Tiratura5 milioni (2 luglio 2002)
DirettoreMarion Horn
Sito webbild.de
 

Bild (anche Bild-Zeitung, come è chiamato in Germania) è un quotidiano di tipo tabloid tedesco, fondato nel 1952 da Axel Springer. Diffuso anche nel resto d'Europa, ha una tiratura giornaliera di oltre 5 milioni di copie[1] e secondo il report annuale della World Association of News Publishers (WAN-IFRA) è la prima testata europea per diffusione[2].

Nato nel 1952, Bild è stampato in 14 tipografie (anche in alcune località turistiche estere predilette dai tedeschi) e in 31 edizioni locali, che hanno sede nelle principali città dei sedici länder della Germania.

Linea editoriale

[modifica | modifica wikitesto]

Oltre all'informazione vera e propria, il giornale punta molto sull'aspetto scandalistico delle notizie, sul gossip e la cronaca rosa. I titoli sono scritti a caratteri grandi, accompagnati da molte fotografie, le notizie sono brevi e concise, ma soprattutto semplici e sempre tra il serio e il faceto. Per quasi 28 anni ha pubblicato in prima pagina foto di donne in topless, un'usanza abolita dopo l'8 marzo 2012 per una decisione del personale.

Altro aspetto che caratterizza la linea editoriale di Bild è il fatto di essere sempre pungente e di formulare giudizi al vetriolo sugli aspetti negativi della vita tedesca e, più in generale, europea. Per quanto concerne l'Italia, è memorabile quanto pubblicato da Bild alla vigilia della semifinale Germania-Italia al Campionato mondiale di calcio 2006 tenutosi in Germania, allorché il popolo italiano fu definito «mangiaspaghetti»[3] e questo sull'onda del settimanale Der Spiegel che aveva definito gli italiani dei «parassiti»[4].

Struttura e vendite

[modifica | modifica wikitesto]
Vendita di automi (2007)
Grembiule da rivenditore dal quotidiano Bild
Pubblicità BILD

Il giornale viene pubblicato dal lunedì al sabato in un'edizione federale e in 26 edizioni regionali e cittadine, diverse per portata e contenuto. La domenica esce il giornale gemello “Bild am Sonntag”.

BILD viene venduto con oltre 100.000 copie in 44 paesi.[5] In origine era un giornale acquistato, ma ora è anche possibile abbonarsi. Tuttavia, come i primi rappresentanti del genere scandalistico, viene offerto ancora oggi per strada (Boulevard). Le edicole mobili di giornali, finora comuni, sono state integrate e parzialmente sostituite dai distributori automatici. In alcune città, nel 2019, i distributori automatici di giornali sono stati rimossi a causa dell’aumento delle tariffe speciali per la circolazione stradale.[6]

Principali riviste collegate

[modifica | modifica wikitesto]
  • Bild am Sonntag, dal 1956
  • Bild der Frau, dal 1983
  • Bildwoche, dal 1983
  • Auto Bild, dal 1986
  • Sport Bild, dal 1988
  • Computer Bild, dal 1996
  1. ^ Articolo del Corriere della Sera del 2 luglio 2002 «Bild Zeitung», la forza di esagerare - Scoop, pettegolezzi e qualche bugia: un miracolo da 5 milioni di copie
  2. ^ WAN-IFRA World Press Trends, su slideshare.net.
  3. ^ (EN) Mondiali, continuano le polemiche: "Bild" attacca: "No pizze italiane", su myimmortalrose.blogspot.com. URL consultato il 9 maggio 2024.
  4. ^ Da La Gazzetta dello Sport del 28 giugno 2006: "Italiani parassiti". Poi le scuse - Satira al vetriolo sugli azzurri per Der Spiegel online
  5. ^ Axel Springer Presse-Service / Fotolounge, su web.archive.org, 5 maggio 2006. URL consultato il 3 gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2006).
  6. ^ (DE) Severin Tatarczyk, Bild Verkaufsautomaten verschwinden in Köln, Bonn und anderen Städten, su das BlogMagazin, 9 novembre 2019. URL consultato il 3 gennaio 2024.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN175892840 · GND (DE4069456-2