Bristol Aquila

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bristol Aquila
Descrizione generale
CostruttoreRegno Unito (bandiera) Bristol Engine
Tiporadiale
Numero di cilindri9
Alimentazionecarburatore Claudel-Hobson
Schema impianto
Cilindrata15,6 L (950 in³)
Alesaggio127 mm (5 in)
Corsa136,5 mm (5.375 in)
Distribuzionevalvole a fodero
Combustione
Combustibilebenzina 73 ottani
Raffreddamentoad aria
Uscita
Potenza493 hp (368 kW) a 2 600 giri/min al decollo
Dimensioni
Lunghezza1,0 m (41 in)
Diametro1,2 m (46 in)
Rapporti di compressione
Rap. di compressione7,3:1
Peso
A vuoto352 kg (776 lb)
Prestazioni
Rapporto di riduzione0,5:1
Note
dati riferiti alla versione Aquila I tratti da British Piston Engines and their Aircraft[1]
voci di motori presenti su Wikipedia

Il Bristol Aquila era un motore aeronautico radiale a 9 cilindri, disposti su di un'unica fila, raffreddato ad aria prodotto dall'azienda britannica Bristol Engine Company a partire dal 1934.

Benché non avviato alla produzione in serie[2] venne impiegato in alcuni velivoli che svolsero il ruolo di banco di prova volante e, successivamente, dalla sua meccanica verrà sviluppato il Bristol Taurus, motore a doppia stella da 14 cilindri.

L'Aquila venne sviluppato contemporaneamente al più grande Perseus. Entrambi questi motori utilizzavano il sistema di distribuzione con valvole a fodero. La differenza principale era data dai diversi valori di alesaggio e corsa dei due motori e quindi della cilindrata. Nell'Aquila l'alesaggio e la corsa erano di 127 x 137 mm e la cilindrata era di 15,9 litri.

Il primo modello dell'Aquila forniva 365 hp (270 kW), un valore non esaltante anche per motori di questa cilindrata. Con gli sviluppi ulteriori arrivò a fornire nel 1936 una potenza di 500 hp (370 kW). Era quindi diventato un possibile successore dell'anziano Bristol Jupiter, che nelle versioni finali di produzione erogava 590 hp (440 kW). In quell'epoca però l'interesse generale era rivolto verso lo sviluppo e l'impiego di motori più grandi e potenti per cui con questo motore non venne mai equipaggiato un velivolo prodotto in serie.

Velivoli utilizzatori

[modifica | modifica wikitesto]

Note:[3]

  1. ^ Lumsden 2003, pag. 118.
  2. ^ Gunston 1989, pag. 33.
  3. ^ List from Lumsden, the Bulldog and Bullpup where test aircraft only.
  • (EN) Bill Gunston, World Encyclopedia of Aero Engines. Cambridge, England. Patrick Stephens Limited, 1989. ISBN 1-85260-163-9
  • (EN) Alec Lumsden, British Piston Engines and their Aircraft. Marlborough, Wiltshire: Airlife Publishing, 2003. ISBN 1-85310-294-6.