Canale di San Quintino
Canale di San Quintino | |
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Il lungo canale a Gayant | |
Stato | Francia |
Regioni | |
Dipartimenti | |
Lunghezza | 92,5 km |
Nasce | a Chauny derivando le sue acque dal Oise |
Sfocia | nel canale della Schelda a Cambrai |
Il canale di San Quintino[1][2] (in francese canal de Saint-Quentin), lungo 92,5 km, assicura il collegamento fra l'Oise, la Somme e la Schelda e mette in collegamento il bacino parigino con il nord della Francia e il Belgio. Esso si compone di due tratte:
- una prima, anticamente detta "canale Crozat", dall'Oise (Chauny) alla Somme (Saint-Simon) e al canale della Somme;
- il canale di San Quintino propriamente detto, dalla Somme alla Schelda (Cambrai).
Esso prosegue:
- a sud di Chauny con il canale laterale all'Oise;
- a nord di Cambrai con il canale della Schelda, che si congiunge con il canale Dunkerque-Schelda.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il canale Crozat
[modifica | modifica wikitesto]Un primo canale, che congiunge l'Oise alla Somme, era stato progettato sotto il ministero del cardinale Giulio Mazzarino e di Colbert. Lavoiri ebbero inizio nel 1728, ma furono abbandonati a causa del loro costo troppo elevato. I progetti furono ripresi da Antoine Crozat, marchese e ricco finanziere. Questi fece subito parte della società del signore di Marcy, dopo di che prese i lavori a carico suo: modificò il tracciato iniziale, il che implicava alla via d'acqua l'attraversamento di Tergnier. Egli divenne proprietario in perpetuo di questo canale e castellano di Vendeuil. I lavori furono affidati alle truppe del re ripartite in quattro campi posti a Fargniers, Mennessis, Remigny et Jussy; all'impresa la mano d'opera locale partecipò poco.
Alla morte di Antoine Crozat, avvenuta nel 1738, solo 13 chilometri sui 41 previsti erano terminati, così come il porto di San Quintino. A questo primo canale, che non fu terminato fino a San Quintino se non nel 1776, venne dato il nome di canale Crozat (o canale di Piccardia) fino all'inizio del XX secolo[3].
Il canale di San Quintino
[modifica | modifica wikitesto]Un ingegnere militare, di nome Devic (o de Vicq), propose più avanti di collegare la Somme alla Schelda, tagliando un canale tra San Quintino e Cambrai. La difficoltà era quella di attraversare la piana gessosa che separa le valli della Somme, della Schelda e della Scarpe, e di alimentare il canale allo spartiacque. Questo punto alto del canale (84 metri) si trova sul tratto del canale fra Lesdins e Vendhuile.
Devic propose di attraversare la piana con un canale sotterraneo, nella speranza che il canale venisse alimentato naturalmente dalle acque d'infiltrazione e da quelle della falda freatica: l'idea, troppo ambiziosa per quei tempi, venne abbandonata. Essa fu ripresa nel 1766 dall'ingegner Pierre-Joseph Laurent, che modificò i progetti di Devic e diresse i lavori. Tuttavia questi vennero nuovamente interrotti qualche anno dopo, nel 1775, a causa del decesso del Laurent, avvenuto il 3 ottobre 1773, e della mancanza di fondi, dovuta alla guerra d'indipendenza americana. Questa prima galleria fu interamente abbandonata.
Nel 1802 Napoleone diede l'ordine di riprendere i lavori secondo i progetti di Devic. Essi terminarono nel 1809, con il taglio di due canali sotterranei, il petit souterrain, lungo 1098 metri, tra Lesdins e Lehaucourt, e il grand souterrain o souterrain de Riqueval, lungo 5670 metri, tra Bellenglise e Vendhuile. Furono due imprenditori, originari della valle del Giffre, Claude-François Perret e Claude-François Deplace, che furono incaricati dei lavori e si trovarono a capo di parecchie migliaia di uomini. Il cantiere durò circa otto anni. Il canale fu inaugurato in gran pompa il 28 aprile 1810 dall'imperatore Napoleone I e dall'imperatrice Maria Luisa.
Ci si rese conto però presto che, a causa di un periodo di siccità, le acque d'infiltrazione e da quelle della falda freatica erano insufficienti ad alimentare il canale: si decise quindi di alimentarlo tramite un piccolo canale adduttore dal Noirieu, affluente dell'Oise, fino al canale a Lesdins. Il canaletto dal Noirieu, lungo 20 km, fu tagliato nel 1826, in sotterranea tra Vadencourt e Croix-Fonsomme.[4] Il canale è anche alimentato dalla falda freatica, la Schelda e la Somme a livello della palude di Isle a San Quintino.
La sagoma del canale di San Quintino fu portata nel XIX secolo allo standard Freycinet: fu sufficiente ampliarlo di poco, poiché la sagoma Freycinet riprende essenzialmente quella delle chiatte normalmente in circolazione.
Il canale ha conosciuto un traffico intenso, essendo utilizzato per il trasporto di cereali e carbone a Parigi, fino al 1966, data dell'apertura del canale del Nord.
Ittiologia
[modifica | modifica wikitesto]Si ritrovano numerose specie di pesci nel canale di San Quintino: carpe, gardon, gobioni, scardole, tinche, lucci, sandre, breme, scazzoni, pesci persico, alburni.
Immagini del canale
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Macquincourt (Bony), targa all'uscita nord del tunnel di Riqueval
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Macquincourt, uscita nord del tunnel di Riqueval
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Macquincourt, canale di San Quintino, all'uscita nord della galleria di Riqueval
Percorsi e comuni attraversati
[modifica | modifica wikitesto]Congiunzione del canale della Sambre all'Oise
Congiunzione al canale della Somme
- Tugny-et-Pont
- Artemps
- Happencourt
- Seraucourt-le-Grand
- Fontaine-lès-Clercs
- Dallon
- San Quintino
- Omissy
- Lesdins
- Lehaucourt
- Bellenglise
- Riqueval (commune de Bellicourt)
- passaggio sotterraneo di Riqueval
- Bony
- le Catelet
- Vendhuile
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cfr. "San Quintino, canale di-" nell'enciclopedia Sapere.
- ^ Cfr. "Canale di San Quintino" al lemma "San Quintino" nell'enciclopedia Treccani.
- ^ (FR) Projet Babel: le canal de Saint-Quentin (site consulté le 15 septembre 2007)
- ^ (FR) Copia archiviata, su a.gouge.free.fr. URL consultato l'8 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013). Page personnelle sur le canal de Saint-Quentin
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Les Canaux du Nord et du Pas-de-Calais, Geoffroy Deffrennes et Samuel Dhote, Éditions Ouest-France, 2006
- (FR) M. M. Pugin, L'histoire du Canal de Saint-Quentin Dans: Mémoires numérisés, tome XXVII, 1982, pages 43-60, PDF
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Canale di San Quintino
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- San Quintino, canale di-, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Canal de Saint-Quentin, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 238159467 |
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