Cingolo (paramento liturgico)
Nella liturgia della Chiesa cattolica ed anglicana il cingolo è un cordone di lana (o altro materiale) che viene indossato all'altezza della vita sul camice. Nell'indossarlo si deve aver cura che le nappe terminali siano perfettamente allineate ai fianchi.
Utilizzo
[modifica | modifica wikitesto]Ne fanno uso tutti coloro che partecipano alle funzioni liturgiche indossando il camice, quindi anche i lettori e gli accoliti. In questo caso esso è di colore bianco.
Usano il cingolo anche i diaconi, i presbiteri e i vescovi, sotto le rispettive vesti. In questo caso il cingolo può essere di diversi colori, a seconda dei tempi liturgici[1]. Ogni colore può essere combinato con il colore oro.
Secondo Principi e norme per l'uso del Messale Romano questo può essere omesso purché il camice sia fatto in modo tale da aderire da solo ai fianchi.
Simbologia
[modifica | modifica wikitesto]Nel rito di San Pio V il sacerdote mentre lo indossa prima della celebrazione eucaristica, recita la seguente preghiera: "Praecinge me, Domine, cingulo puritatis, et exstingue in lumbis meis humorem libidinis; ut maneat in me virtus continentiae et castitatis" In italiano: "Cingimi, Signore, con il cingolo della purezza e liberami dalle passioni della libidine, affinché rimanga sempre in me la virtù della continenza e della castità". Il cingolo sta anche a ricordare la fune con la quale Gesù venne legato alla colonna durante la propria passione.[2]
Esso è quindi segno penitenziale e ricorda anche gli Ebrei che consumarono l'agnello pasquale con i fianchi cinti (Es 12,11).
Altri "cingoli"
[modifica | modifica wikitesto]Cingolo è detto anche il cordiglio che cinge ai fianchi il saio e che caratterizza, in genere, i religiosi appartenenti alla famiglia francescana come anche i devoti dello stesso san Francesco che per primo lo scelse al posto della cintura[3]. Da qui la denominazione di cordone di san Francesco. Quando il cingolo fa parte dell'abito francescano è solitamente contraddistinto dalla presenza dei tre nodi, segno dei voti di povertà, castità e obbedienza.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sebastiano Mangano, Il cingolo (PDF), in La dalmatica e le vesti liturgiche del diacono, Diocesi di Catania, p. 11.
- ^ cìngolo, su Vocabolario on line, treccani.it, Istituto Treccani.
- ^ AA.VV., Studi e testi, vol. 4, Giuffrè, 1964, p. 18.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Cingolo, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.