Claudio Botta
Claudio Botta (Manerbio, 5 maggio 1891 – Milano, 8 settembre 1958) è stato uno scultore e pittore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Battista Botta e Maria Martinelli, dai 10 ai 14 anni lavora come garzone in una salumeria, mentre dai 14 ai 18 raggiunge il padre emigrato a New York dove tenta diversi mestieri senza impararne, come egli stesso avrebbe confessato, nemmeno uno. Nel 1909 torna in Italia e si stabilisce a Brescia, di giorno lavorando alla stazione della Piccola Velocità e di sera studiando disegno e scultura da autodidatta. Dopo alcuni anni riesce a entrare nella bottega dello scultore Achille Regosa, dedicandosi con maggiore continuità all'arte ma vivendo "di bolletta, passione e sacrificio". Si trasferisce poi a Milano per qualche anno, dove vive come bohèmien vendendo le proprie statuette per strada[1].
Tornato a Brescia, si dedica completamente allo studio dell'arte sotto la protezione dello scultore Domenico Ghidoni. La prima opera di questo periodo è il Piccolo Belgio, al quale seguono la Bimba dormiente e i busti dei vescovi Giacomo Maria Corna Pellegrini Spandre e Giacinto Gaggia. Terminata la prima guerra mondiale, vince il concorso per la realizzazione del busto di Cesare Battisti da posizionare ai piedi del Castello di Brescia, concorso poi annullato, ripetuto e vinto nuovamente da lui. Riceve il primo premio come opera migliore alla mostra del Sindacato a Brescia, il secondo premio nel concorso nazionale per il monumento a Guglielmo Oberdan e nel concorso per il monumento a Edmondo De Amicis di Imperia, quinto al concorso per il Redentore di Bienno. Vince invece il primo premio all'Esposizione Universale di Bruxelles con l'opera Maternità[1].
Tra le numerose esposizioni delle sue opere si ricordano quelle alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano, Torino, Firenze, Roma e a Fiume. Secondo la critica Bianca Spataro, il Botta "si mantenne per tutta la vita fedele al suo ideale di verità semplice e umana, senza lasciarsi attirare dalle forme più avanzate e polemiche dell'arte contemporanea" anche se non manca nella sua opera il gusto per il simbolismo[1].
Claudio Botta è stato anche pittore "ricco di personalità, di approfondito esame sia nelle visioni cittadine, sia nei ritratti dal largo e riassuntivo tratto"[1].
A Claudio Botta è dedicata una via di Brescia.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- San Giovanni Battista, bronzo, Brescia, Duomo nuovo
- Evangelisti, Brescia, collegiata dei Santi Nazaro e Celso
- Fonte battesimale, Brescia, chiesa dei Santi Faustino e Giovita
- Buon Pastore e Pietà, Milano, Cimitero Monumentale
- Sepolcro della famiglia Santagostino, Caglio, cimitero
- Busto di Giovanni Segantini, Caglio, Villa Santagostino
- Abate Cremonesini, Pontevico, cappella dell'Istituto Frenasteniche
- San Giorgio, San Sebastiano, Via Crucis e altre statue, Lumezzane San Sebastiano, chiesa parrocchiale
- Figure decorative, Brescia, Palazzo Unione Industriale
- La Famiglia, Accordi, Brescia, Villa Ferrari
- L'industria, Brescia, Villaggio Ferrari
- Beata Stefania Quinzani, Quinzano d'Oglio, chiesa parrocchiale
- Candelabri e altri bronzi, Brescia, Chiesa del Santissimo Sacramento delle Ancelle della Carità[2]
- Statue dell'altare maggiore, Clusane d'Iseo, chiesa parrocchiale di Cristo Re
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Antonio Fappani, Enciclopedia Bresciana, vol. I, Brescia 1978
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Claudio Botta
Controllo di autorità | VIAF (EN) 81404940 · GND (DE) 137177399 |
---|