Danishmendidi
Regno danishmendide | |
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Dati amministrativi | |
Lingue parlate | turco |
Capitale | Amasia |
Politica | |
Nascita | 1097 con Danishmend Ghazi |
Fine | 1174/1178 |
Territorio e popolazione | |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Islam, Cristianesimo |
Religione di Stato | Islam |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Sultanato di Rum |
Succeduto da | Sultanato di Rum |
I Danishmendidi (Turco Danişmendli Beyliği; in persiano دانِشمَندیان, dānišmendyān), furono una dinastia turcomanna che regnò nel centro-nord e nell'est dell'Anatolia nei secoli XI e XII.
Essi si concentrarono originariamente attorno a Sebastea, Tokat e Neocaesarea in Ponto nella zona centro-nordorientale dell'Anatolia, arrivando ad ovest fino ad Ankara e, per un periodo, Kastamonu e a sud fino a Malatya, che conquistarono nel 1103.
All'inizio del XII secolo i Danishmendidi erano rivali del selgiuchide Sultanato di Iconio, che controllava la maggior parte del territorio attorno alle terre danishmendidi, inoltre essi combatterono i Crociati.
Il fondatore
[modifica | modifica wikitesto]La dinastia fu fondata da Danishmend Ghazi, sul conto del quale le informazioni storiche sono piuttosto scarse e, generalmente, sono state scritte molto tempo dopo la sua morte. Il suo nome, o titolo, Dānishmand (o più esattamente Dāneshmand) significa "uomo istruito" in persiano. Danishmend Ghâzi fu chiamato anche Danishmend Taylu.[1].
A partire dal 1134, i capi della dinastia dei Danishmendidi ebbero il titolo di Malik (re), concesso in riconoscimento dei loro successi militari dal califfo abbaside al-Mustarshid; ma anche i bey (emiri) danishmendidi precedenti il 1134 possono essere retrospettivamente considerati come Malik.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I Danishmendidi si stabilirono in Anatolia dopo la battaglia di Manzicerta del 1071, nella quale i Selgiuchidi sconfissero l'Impero bizantino e conquistarono la maggior parte dell'Anatolia.
Dopo la morte del Sultano di Iconio Süleyman I, nel 1086, tra i Selgiuchidi ci furono delle lotte dinastiche e Gazi ne approfittò per installare una sua propria dinastia nell'Anatolia centrale. La capitale, probabilmente, fu stabilita inizialmente ad Amasia .[2]
Nel 1100 Ghâzi (o forse suo figlio l'Emiro Ghazi Gümüshtegin), nella battaglia di Melitene, catturò Boemondo I di Antiochia, che rimase prigioniero fino al 1103.
Un'alleanza tra Selgiuchidi e Danishmendidi rese possibile l'annientamento della Crociata del 1101.
Nel 1116 i Danishmendidi aiutarono Masʿūd a diventare Sultano dei Selgiuchidi.[3]
Nel 1130 Boemondo II d'Antiochia fu ucciso in una battaglia contro Ghazi Gümüshtegin, dopo essere venuto in aiuto del Regno Armeno di Cilicia, che Gümüshtegin aveva invaso.
Quanto Gümüshtigin morì nel 1134 gli succedette il figlio Mehmed, che non aveva lo spirito marziale del padre e del nonno e che regnò per un periodo relativamente breve. È ritenuto il primo edificatore della città di Kayseri.
Alla morte di Mehmed, nel 1142, il territorio danishmendide fu diviso tra i suoi due fratelli: Yaghi Basan, che mantenne il titolo di Malik (Re), governò a Sivas mentre Ayn al-Din Gümüshtegin governò a Malatya.
Nel 1155 il Sultano selgiuchide Qilij Arslan II (1156-1192) attaccò Malik Yaghi Basan, che chiese aiuto a Nūr al-Dīn Zangī (Norandino), l'emiro zengide di Mawṣil.
Tuttavia, quando Nūr al-Dīn morì nel 1174, i territori di Sivas furono incorporati nel Sultanato.
Quattro anni dopo anche i Danishmendidi di Malatya furono sconfitti, segnando la fine del dominio danishmendide.
La dinastia
[modifica | modifica wikitesto]- Danishmend Ghazi (1097-1104)
- Amir Ghazi Gümüshtegin (1104-1134)
- Mehmed Ghazi (1134-1142)
Danishmendidi di Sebastea con il titolo di Malik[modifica | modifica wikitesto]
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Danishmendidi di Malatya con il titolo di Emiro[modifica | modifica wikitesto]
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Claude Cahen citato in: (EN) ʻIzz al-Dīn Ibn al-Athīr, The Chronicle of Ibn Al-Athir for the Crusading Period from Al-Kamil Fi'lta'rikh Part 1: the Years 491-541/1097-1146: The Coming of the Franks and the Muslim Response, traduzione di Donald Sidney Richards, Ashgate Publiching Inc., 2006, p. 32, ISBN 978-0-7546-4077-6.
- ^ Fisher, p. 8.
- ^ (EN) Turkmen Ruling Dynasties in Asia Minor, su turkmeniya.narod.ru, narod.ru. URL consultato il 19 giugno 2009.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (TR) Oktay Aslanapa, Anadolu'da ilk Türk mimarisi: Başlangıcı ve gelişmesi (Early Turkish architecture in Anatolia: Beginnings and development), Ankara, AKM Publications, 1991, ISBN 975-16-0264-5. URL consultato il 16 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007).
- (EN) Clifford Edmund Bosworth, The New Islamic Dynasties: A Chronological and Genealogical Manual, Edinburgh University Press, 2004, ISBN 0-7486-2137-7. URL consultato il 16 maggio 2008.
- (EN) Sydney Nettleton Fisher, The Foreign Relations of Turkey 1481-1512, Electronic Journal of Oriental Studies, 2000. URL consultato il 16 maggio 2008.
- (FR) Sourdel, Janine et Dominique, Danichmendides, in Dictionnaire historique de l'islam, PUF, p. 235, ISBN 978-2-13-054536-1.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Danishmendidi, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Dānishmend dynasty, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) La Tomba di Danishmend Ghazi (Melik Gazi) a Neocesarea in Ponto, su archnet.org, ArchNet. URL consultato il 16 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2007).
- (EN) Prof. Dr. Mehmet Eti, Coins: Specimens of Danishmend numismatics, su mehmeteti.150m.com. URL consultato il 16 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2007).
- (TR) Mustafa Güler, İlknur Aktuğ Kolay, 12. yüzyıl Anadolu Türk Camileri (Moschee turche del XII secolo in Anatolia) (PDF), su itudergi.itu.edu.tr, Istanbul Technical University Magazine (İtüdergi). URL consultato il 16 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2007).
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