Elisabetta Karađorđević

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Elisabetta
Principessa di Jugoslavia
Stemma
Stemma
Nome completoJelisaveta Karađorđević
TrattamentoSua Altezza Reale
NascitaPalazzo Bianco, Belgrado, 7 aprile 1936 (88 anni)
DinastiaKarađorđević
PadrePaolo Karađorđević
MadreOlga di Grecia
ConiugiHoward Oxenberg (1960-1966)
Neil Balfour (1969-1978)
Manuel Ulloa Elías (1987-1992)
FigliCatherine Oxenberg
Christina Oxenberg
Nicholas Augustus Balfour
ReligioneSerbo ortodossa

Elisabetta Karađorđević, principessa di Jugoslavia (Belgrado, 7 aprile 1936), è principessa della Casa Reale serba, attivista per i diritti umani ed ex candidata alla Presidenza della Serbia.

Karađorđević

Karađorđe
Figli
  • Aleksa
  • Aleksandar
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  • Poleksija
  • Stamenka
Alessandro
Figli
  • Poleksija
  • Kleopatra
  • Aleksa
  • Svetozar
  • Pietro I
  • Jelena
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  • Jelisaveta
  • Đorđe
  • Arsenio
Pietro I
Figli
Alessandro I
Paolo
Figli
Pietro II
Alessandro II
Figli
  • Pietro
  • Alessandro
  • Filippo
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Era l'unica figlia femmina del principe Paolo Karađorđević, reggente di Jugoslavia dal 1934 al 1941 durante la minore età di Pietro II di Jugoslavia, e della principessa Olga di Grecia e Danimarca. I suoi fratelli erano il principe Alessandro Karađorđević e il principe Nicola Karađorđević; è cugina di secondo grado della regina Sofia di Spagna e di Carlo, principe del Galles.

Ha iniziato i suoi studi in Sudafrica, poi in Gran Bretagna e in Svizzera, ed infine ha studiato Storia delle belle arti a Parigi. Parla inglese, francese, spagnolo, italiano, serbo ed è cittadina di Regno Unito, Stati Uniti e Serbia. Vive a Belgrado, avendo creato alcune tensioni con i suoi parenti chiedendo di poter anch'essa vivere nella residenza reale di Beli Dvor, la sua casa durante l'infanzia, e per le sue attività pubbliche.

La principessa Elisabetta ha intuito ben presto i pericolosi segnali che avrebbero portato la ex Jugoslavia in un lungo bagno di sangue per gli odi e le rivalità religiose ed etniche. Si espresse in Europa ed in America per invitare a colmare le lacune tra i diversi gruppi etnici.[senza fonte] Lavorando dietro le quinte con i programmi delle Nazioni Unite, chiese in Vaticano nel 1989 a monsignor Tauran, Segretario della Santa Sede per i Rapporti con gli Stati, di cercare di contribuire a migliorare i rapporti fra le comunità cattoliche ed ortodosse in Jugoslavia.

Nel dicembre del 1990 creò la “Fondazione Principessa Elisabetta”, un'organizzazione apolitica e no-profit, avendo già previsto l'importanza cruciale di uno strumento per tentare di appianare le tensioni che fermentavano appena sotto la superficie. A seguito delle guerre jugoslave, i suoi sforzi si appuntarono sul trasporto dei rifornimenti medici, l'alimentazione, i vestiti e le coperte per gli accampamenti dei rifugiati, oltre che nel trovare case per i bambini vittime di guerra e trovando posti nei college americani per gli studenti.

Prima che la guerra civile in Jugoslavia cominciasse, nel gennaio 1990 invitò il vescovo ortodosso Sava ed il muftī di Belgrado, assieme al Ministro jugoslavo per gli affari religiosi a partecipare a una conferenza a Mosca organizzata da Gorbačëv. Questa fu la seconda riunione internazionale di politici e capi religiosi incentrata sui problemi e le possibili soluzioni per il mondo moderno; erano presenti anche Madre Teresa di Calcutta, l'arcivescovo di Canterbury, il Dalai Lama, Al Gore e Carl Sagan.

Decise di concorrere alla presidenza della Serbia nelle elezioni presidenziali del 2004, malgrado le obiezioni di suo cugino, il principe ereditario Alessandro II di Jugoslavia: dopo la fine della Seconda guerra mondiale la famiglia reale era stata esiliata dal paese e privata di tutte le loro proprietà. "In caso di vittoria –dichiarò- la mia priorità non sarà un ritorno della monarchia, ma creare un vero Stato." Ottenne 63.991 voti, il 2,1%, finendo al sesto posto.

La principessa Elisabetta è una imprenditrice e autrice di quattro libri per bambini; ha anche creato profumi che vengono venduti in telepromozioni.

Nel 2002 la principessa Elisabetta ha ricevuto a Zugo, in Svizzera, il primo "Nuclear Disarmament Forum Award" ed il "Demiurgus Peace International" assieme a Vladimir Putin, Desmond Tutu, Ted Turner ed altri per gli eccezionali meriti nell'attività di costruzione della pace fra le nazioni.

Matrimoni ed eredi

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Ha sposato il 21 maggio 1960 (divorziando nel 1966), Howard Oxenberg (1919–2010), un creatore americano di vestiti. Hanno avuto due figlie:

Si è sposata la seconda volta il 23 settembre 1969 con il banchiere Neil Balfour (n. 1944). Hanno avuto un figlio:

  • Nicholas Augustus Roxburgh Balfour (n. 1970).

Divorziata da Balfour, ha avuto una relazione con l'attore britannico Richard Burton. Si è sposata una terza volta, il 28 febbraio 1987, a New York, con il dottore Manuel Ulloa Elías (1922–1992), già Primo ministro del Perù, nonché ex ministro dell'economia, delle finanze e del commercio.

Grande Patrona dell'Ordine del Fleur de Lis (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Cordone dell'Ordine reale e hashemita della Perla (Sultanato di Sulu) - nastrino per uniforme ordinaria
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Alessandro di Serbia Karađorđe di Serbia  
 
Jelena Jovanović  
Arsen di Serbia  
Persida Nenadović Jevrem Nenadovič  
 
Jovanka Milovanović  
Paolo di Jugoslavia  
Paolo II Demidoff Paolo I Demidoff  
 
Eva Aurora Charlotte Stjernvall  
Aurora Pavlovna Demidova  
Elena Petrovna Troubetzkaya Peter Nikitich Troubetzkoy  
 
Elizabeta Belossel'ska-Belozerska  
Elisabetta di Serbia  
Giorgio I di Grecia Cristiano IX di Danimarca  
 
Luisa d'Assia-Kassel  
Nicola di Grecia  
Ol'ga Konstantinovna Romanova Konstantin Nikolaevič Romanov  
 
Alessandra di Sassonia-Altenburg  
Olga di Grecia  
Vladimir Aleksandrovič Romanov Alessandro II di Russia  
 
Maria d'Assia-Darmstadt  
Elena Vladimirovna Romanova  
Maria di Meclemburgo-Schwerin Federico Francesco II di Meclemburgo-Schwerin  
 
Augusta di Reuss-Köstritz  
 
  1. ^ Order of the Fleur of Lys, su orderofthefleurdelys.org.uk.
  2. ^ Royal and Hashemite Order of the Pearl, su orderofthepearl.org (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2020).

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Controllo di autoritàVIAF (EN159897169 · ISNI (EN0000 0001 0714 9586 · GND (DE142902500
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