Fatma Aliye Topuz
Fatma Aliye Topuz (spesso conosciuta semplicemente come Fatma Aliye o Fatma Aliye Hanım; Istanbul, 9 ottobre 1862 – Istanbul, 13 luglio 1936) è stata una scrittrice turca.
Viene ritenuta la prima scrittrice della letteratura turca e del mondo islamico.[1][2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia e studi
[modifica | modifica wikitesto]Fatma Aliye era la secondogenita del funzionario Ahmed Cevdet[3] e di sua moglie Adviye Rabia Hanım.[4] I suoi fratelli erano Ali Sedat ed Emine Semiye.[2][5] Per via del lavoro di suo padre visse dal 1866 al 1868 ad Aleppo, poi sei mesi nel 1875 a Giannina e nove mesi nel 1878 a Damasco. Venne istruita in modo informale a casa, poiché a quel tempo non era comune per le ragazze iscriversi a scuola, seppur non vi fossero restrizioni al riguardo. Spinta da una forte curiosità apprese molto bene l'arabo e il francese.[4][6]
Nel 1879 sposò il capitano maggiore Mehmet Faik Bey, aiutante di campo del sultano Abdul Hamid II e nipote di Gazi Osman Pascià, l'eroe dell'assedio di Pleven del 1877. Dall'unione nacquero quattro figlie: Hatice (nata nel 1880), Ayşe (nata nel 1884), Nimet (nata nel 1900) e Zübeyde İsmet (nata nel 1901).[4]
Suo marito era una persona meno incline alla letteratura rispetto a lei, tant'è che durante i primi anni di matrimonio non le permise di leggere romanzi in lingua straniera.[4]
Carriera letteraria
[modifica | modifica wikitesto]Esordì in campo letterario nel 1889 con la traduzione del romanzo Volonté di Georges Ohnet dal francese al turco con il titolo Meram. Il libro venne pubblicato con lo pseudonimo Bir Hanım ("Una signora").[4] Attrasse l'attenzione dello scrittore Ahmed Midhat, il quale la definì "sua figlia onoraria" sul quotidiano Tercüman-ı Hakikat. Successivamente si avvalse dello pseudonimo Mütercime-i Meram ("La traduttrice di Volonté).[6][7]
Nel 1894 fu coautrice del romanzo Hayal ve Hakikat ("Sogno e verità") insieme ad Ahmed Midhat. In questa occasione si occupò di scrivere i passaggi dell'eroina, mentre quelli del personaggio maschile vennero scritti da Midhat. L'opera venne accreditata a Bir Kadın ve Ahmet Mithat ("Una donna e Ahmed Midhat").[8] In seguito a questo romanzo congiunto i due autori intrapresero una lunga corrispondenza epistolare che venne poi pubblicata sul quotidiano Tercüman-ı Hakikat.[8]
Fatma Aliye pubblicò per la prima volta con il suo vero nome il romanzo Muhazarat ("Informazioni utili") nel 1892. L'opera si prefiggeva di confutare la convinzione secondo cui una donna non possa dimenticare il suo primo amore. Ristampata nel 1908, quest'opera fu il primo romanzo dell'impero ottomano scritto da una donna.
Il suo terzo romanzo Udi pubblicato nel 1899 parla di una suonatrice di oud dal matrimonio infelice che Fatma Aliye incontrò ad Aleppo.[7] Il romanziere Reşat Nuri Güntekin definì quest'opera come una delle più importanti che accrebbero il suo interesse per la letteratura.[9]
Tra gli altri suoi romanzi figurano Raf'et (1898), Enin (1910) e Levaih-i Hayat. Le tematiche principali riguardano il matrimonio, l'armonia tra i coniugi, l'amore e l'affetto, nonché l'importanza del corteggiamento in contrasto al matrimonio combinato. Pose attenzione all'individualismo ideando eroine indipendenti e autosufficienti, in grado di guadagnare e mantenersi senza bisogno di un uomo.[10]
Il suo saggio Nisvan-ı İslâm venne tradotto in francese con il titolo Les femmes muselmannes da Olg'a Sergeevna Lebedeva.[11] Il suo lavoro riscosse una grande eco mediatica a Parigi in seguito a una recensione di Émile Julliard su un giornale francese. Le sue opere vennero esposte presso la biblioteca della Fiera Colombiana di Chicago del 1893 e furono censite nel catalogo della Biblioteca delle donne della fiera. Ciò nonostante, dopo la seconda era costituzionale iniziò a essere sempre più dimenticata.[8]
Nel 1914 pubblicò il suo libro Ahmed Cevdet Paşa ve Zamanı in difesa di suo padre dagli attacchi politici. L'opera intendeva presentare la scena politica dopo la seconda era costituzionale,[9] tuttavia per via delle sue tesi controverse venne censurata.[12]
L'attivismo
[modifica | modifica wikitesto]Fatma Aliye scrisse per tredici anni tra il 1895 e il 1908 sulla rivista Hanımlara Mahsus Gazete[13] riguardo ai diritti delle donne, senza però rinunciare alle sue opinioni conservatrici. Anche sua sorella Emine Semiye Önasya (1864-1944), una delle prime femministe turche,[2] fu tra le donne che figurarono tra le redattrici della rivista.
Nel suo libro del 1896 Nisvan-ı İslam ("Donne dell'Islam"), Fatma Aliye spiegò la situazione delle donne musulmane al mondo occidentale. Come scritto nelle colonne della sua rivista, in questo libro difese le tradizioni conservatrici in netta contrapposizione ai personaggi moderni tipici dei suoi romanzi.
Attiva anche nel campo della beneficenza, dopo la guerra greco-turca fondò nel 1897 la Nisvan-ı Osmaniye İmdat Cemiyeti, una delle prime organizzazioni femminili del paese, per sostenere le famiglie dei soldati. Per le sue attività umanitarie fu insignita del Şefkat Nişanı dal sultano Abdul Hamid II nel 1899.[14] Divenne anche il primo membro femminile della "Osmanlı Hilal-i Ahmer Cemiyeti" (la Croce Rossa ottomana) e lavorò per il "Müdafaa-i Milliye Osmanlı Kadınlar Heyeti" (Comitato delle donne ottomane per la difesa nazionale), fondato dopo la guerra italo-turca e le guerre balcaniche negli anni '10 del Novecento.
Ultimi anni
[modifica | modifica wikitesto]Fatma Aliye adottò il cognome Topuz dopo l'introduzione della legge sul cognome promulgata il 21 giugno 1934. Dopo aver vissuto i suoi ultimi anni in cattive condizioni di salute e in difficoltà finanziarie, morì il 13 luglio 1936 a Istanbul.[6] È sepolta nel cimitero di Feriköy.
Riconoscimento e controversie
[modifica | modifica wikitesto]Sebbene Zafer Hanim avesse scritto il suo romanzo Aşk-ı Vatan nel 1877, anni prima di Fatma Aliye Hanım, non viene riconosciuta come la prima scrittrice turca, in quanto la sua unica opera pubblicata non la renderebbe una scrittrice a pieno titolo.[6]
Fatma Aliye è raffigurata sul retro della banconota da 50 lire turche emessa nel 2009.[15] Tuttavia la decisione della Banca centrale turca destò molte polemiche tra i letterati e gli storici turchi.[1] I critici di tale decisione sostenevano che scrittrici come Halide Edib Adıvar o Afet İnan dell'era repubblicana fossero più appropriate per poter apparire su una banconota rispetto a Fatma Aliye, la quale aveva difeso le sue idee sui diritti delle donne nel contesto della shari'a opponendosi alle riforme di Atatürk.[3]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Romanzi
[modifica | modifica wikitesto]- Muhazarat (1892)
- Hayal ve Hakikat (1894)
- Raf'et (1898)
- Udi (1899)
- Enin (1910)
- Levaih-i Hayat
Traduzioni
[modifica | modifica wikitesto]- Meram (1890), traduzione dal francese del romanzo di Georges Ohnet Volonté (1888)
Saggi
[modifica | modifica wikitesto]- Namdaran-ı Zenan-ı İslamıyan (1895)
- Osmanlıda Kadın: "Cariyelik, Çokeşlilik, Moda"
- Con Mahmud Esad, Taaddüd-i Zevcat
- Nisvan-ı İslam (1896), tradotto in francese col titolo Les femmes muselmannes
- Teracim-i Ahval-ı Felasife (1900)
- Tedkik-i Ecsam (1901)
- Ahmed Cevdet Paşa ve Zamanı (1914)
- Kosova Zaferi / Ankara Hezimeti: Tarih-i Osmaninin Bir Devre-i Mühimmesi (1915)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (TR) 50 lira edebiyat dünyasını ikiye böldü, su hurriyet.com.tr. URL consultato il 13 marzo 2023.
- ^ a b c (TR) Haber7, Fatma Aliye'nin gölgesinde kalan kardeşi, su Haber7. URL consultato il 13 marzo 2023.
- ^ a b (TR) Yalçın BAYER, Paralardaki Aliye Hanım..., su hurriyet.com.tr. URL consultato il 13 marzo 2023.
- ^ a b c d e (TR) SON DAKİKA Haberleri - En Son Flaş Haberler, Bugünün SonDakika Haberleri Milliyet'te, su Milliyet. URL consultato il 13 marzo 2023.
- ^ Francisca de Haan, Krasimira Daskalova e Anna Loutfi, Biographical dictionary of women's movements and feminisms in Central, Eastern, and South Eastern Europe : 19th and 20th centuries, 1st ed, Central European University Press, 2006, ISBN 1-4237-4938-3, OCLC 63197522. URL consultato il 13 marzo 2023.
- ^ a b c d E-9 Fifty Turkish Lira, su web.archive.org, 17 aprile 2009. URL consultato il 13 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2009).
- ^ a b fatma aliye hanım kimdir hayatı eserleri şiirleri yazıları romanları edebiyatımızdaki yeri kişiliği edebi kişiliği, su xn--edebiyatgretmeni-twb.net. URL consultato il 13 marzo 2023.
- ^ a b c (TR) Fatma Aliye Hanım´ın Vefatının 70. Yılı, su tyb.org.tr. URL consultato il 3 maggio 2009. [collegamento interrotto]
- ^ a b Zavallı Fatma Aliye Hanım - ZAMAN GAZETESİ [İnternetin İlk Türk Gazetesi], su web.archive.org, 12 aprile 2009. URL consultato il 13 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2009).
- ^ [TURKISH PIONEER] 'Fatma Aliye Hanım' The first generation of Turkish female writers (2), su web.archive.org, 17 novembre 2008. URL consultato il 13 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2008).
- ^ Olga Lebedeva ( Madame Gülnar): A Russian Orientalist and Translator Enchants the Ottomans, in Slovo, 1º giugno 2017, DOI:10.14324/111.0954-6839.065. URL consultato il 13 marzo 2023.
- ^ Barbarosoğlu, Fatma K., Turkish pioneer 'Fatma Aliye Hanım' A book without a table of contents-1. URL consultato il 13 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2019).
- ^ Elif Akşit, Being a Girl in Ottoman Novels, Brill, 2016, p. 103, DOI:10.1163/j.ctt1w8h1jx.9. URL consultato il 13 marzo 2023.
- ^ (EN) Ottoman medal for 'compassionate' British lady to go under the hammer, su Hürriyet Daily News. URL consultato il 13 marzo 2023.
- ^ TL banknotes to be in circulation in 2009 - Turkish Daily News Sep 15, 2006, su web.archive.org, 30 settembre 2007. URL consultato il 13 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fatma Aliye Topuz
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Fatma Aliye Topuz / Fatma Aliye Topuz (altra versione) / Fatma Aliye Topuz (altra versione), su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Fatma Aliye Topuz, su Goodreads.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 68970121 · ISNI (EN) 0000 0001 1493 0573 · Europeana agent/base/114764 · LCCN (EN) n96039102 · GND (DE) 119290847 · BNF (FR) cb12168432h (data) · J9U (EN, HE) 987007432225405171 |
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