Franco Balbis
Franco Balbis | |
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Il capitano di stato maggiore Franco Balbis | |
Soprannome | "Francis" |
Nascita | Torino, 16 ottobre 1911 |
Morte | Torino, 5 aprile 1944 |
Cause della morte | fucilazione |
Luogo di sepoltura | cimitero di Cavoretto, Torino |
Religione | cattolica |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Artiglieria |
Reparto | Stato maggiore, 17ª Divisione fanteria "Pavia" |
Anni di servizio | 1933-1944 |
Grado | Capitano |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Nord Africa, Croazia |
Battaglie | Battaglia di Ain el-Gazala Battaglia di El Alamein |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia di Artiglieria e Genio di Torino |
dati tratti da "A dir le mie virtù basta un sorriso". Franco Balbis e la campagna in Africa settentrionale nelle lettere ai genitori, febbraio 1941 – marzo 1943[1] | |
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Franco Balbis (Torino, 16 ottobre 1911 – Torino, 5 aprile 1944) è stato un militare e partigiano italiano, Capitano di artiglieria pluridecorato nel corso della seconda guerra mondiale, dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943 entrò a far parte della resistenza. Catturato da membri della Federazione dei Fasci Repubblicani fu poi fucilato presso il Poligono Nazionale del Martinetto. Insignito dapprima di Medaglia d'argento al valor militare, quest'ultima fu poi trasformata in Medaglia d'oro alla memoria.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Torino il 16 ottobre 1911, figlio di Fausto (1876-1964)[1] ed Ermelinda Garrone (1879-1945), entrambi insegnanti.[2] Tra il 1924 e il 1930 frequentò l'istituto dei Salesiani ad Alassio e poi il Liceo ginnasio Andrea D'Oria a Genova.[2] Nel corso del 1930 si arruolò alla Regia Accademia di Artiglieria e Genio di Torino per seguirne il corso ufficiali, e poi tra il 1933 e il 1935 la Scuola di applicazione, venendo quindi assegnato all’8º Reggimento artiglieria Pasubio di stanza a Verona.[2] Promosso capitano nel 1939 venne ammesso alla Scuola Superiore di guerra di Torino, e quindi assegnato al servizio di Stato maggiore nel 1941.[2]
Partì come volontario per la guerra in Nord Africa,[2] in forza alla 17ª Divisione fanteria "Pavia", e combatté il 4 dicembre 1941 ad Ain el Gazala e il 9 novembre 1942 nel corso della battaglia di El Alamein, al termine della quale fu assegnato alla 101ª Divisione motorizzata "Trieste".[3]
Rientrato in Italia dall’Africa settentrionale nel marzo 1943,[2] decorato con due Medaglie di bronzo al valor militare, e con la Croce di Ferro di 1ª classe consegnatagli dal generale Erwin Rommel, nel successivo mese di maggio venne trasferito nel teatro di guerra croato, a Cirquenizza,[2] e dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 tornò a Torino unendosi ai partigiani del 1º Comitato militare regionale piemontese (CMRP)[4] col nome di battaglia di "Francis", svolgendo compiti di collegamento e controspionaggio.
Il 31 marzo 1944 fu catturato da membri della Federazione dei Fasci Repubblicani nel Duomo di Torino, assieme ai compagni, mentre si teneva una riunione clandestina del CMRP.
Incarcerato e processato a Torino nei giorni 2 e 3 aprile, venne condannato a morte a seguito del suo rifiuto ad entrare nell'esercito della Repubblica sociale e fucilato il 5 aprile nel Poligono Nazionale del Martinetto di Torino da un plotone della Guardia Nazionale Repubblicana. Per il coraggio dimostrato in questo frangente gli fu conferita dapprima la Medaglia d'argento, successivamente commutata in Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Insieme a lui furono uccisi: Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Errico Giachino, Eusebio Giambone, Massimo Montano e il generale Giuseppe Perotti.[4]
Le spoglie del capitano Balbis riposano nella tomba di famiglia, nel cimitero di Cavoretto.
Riconoscimenti e dediche
[modifica | modifica wikitesto]- Gli è stato intitolato l'Istituto Professionale Statale per Fotografi e Disegnatori Pubblicitari di Torino.
- A Franco Balbis è dedicato il ponte sul fiume Po a Torino tra corso Bramante e piazza Muzio Scevola.
- La Caserma di Polizia di Stato di Torino, in corso Valdocco gli è intitolata.
- A lui e alla madre Ermelinda Garrone è stata intitolata la scuola elementare del quartiere Cavoretto a Torino.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze italiane
[modifica | modifica wikitesto]— Decreto Presidenziale del 27 ottobre 1950.[6]
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato del 14 giugno 1947.[7]
Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Tollari 2014, p. 23.
- ^ a b c d e f g Tollari 2014, p. 24.
- ^ Tollari 2014, p. 25.
- ^ a b Tollari 2014, p. 13.
- ^ dal sito della Presidenza della Repubblica
- ^ Registrato alla Corte dei conti il 1 febbraio 1951, Presidenza registro 45, foglio 41.
- ^ Registrato alla Corte dei conti il 10 luglio 1947, registro 8 Presidenza, foglio 332.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Philip S. Jowett e Stephen Andrew, The Italian Army, 1940-45. Vol.1, Botley, Osprey Publishing Company, 2000, ISBN 1-85532-864-X.
- (EN) Philip S. Jowett e Stephen Andrew, The Italian Army, 1940-45. Vol.2, Botley, Osprey Publishing Company, 2001, ISBN 1-85532-865-8.
- Pietro Malvezzi e Giovanni Pirelli, Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945), 16ª ed., Torino, Einaudi, 2003 [1952], pp. 16-19, ISBN 978-88-06-17886-4.
- Giulio Del Signore, Commemorazione del martire Franco Balbis, Capitano d'Artiglieria in servizio di Stato Maggiore del Regio Esercito Italiano, tenuta dal comm. Giulio Del Signore in Cavoretto la sera del 22 settembre 1945 e in riassunto radiodiffusa all'Eiar il 2 novembre 1945, Torino, Roggero & Tortia, 1945.
- Alessandro Tollari, «A dir le mie virtù basta un sorriso». Franco Balbis e la campagna in Africa settentrionale nelle lettere ai genitori, febbraio 1941 – marzo 1943, Torino, Biblioteca della Regione Piemonte, 2014, ISBN 978-88-96074-91-6.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Franco Balbis, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
- Scheda di Franco Balbis sul sito della Presidenza della Repubblica Italiana, su quirinale.it.
- Le ultime lettere di Franco Balbis sul sito dell'INSMLI - Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, su ultimelettere.it.
- Scheda sui documenti di Franco Balbis nel sito dell'Istituto piemontese per la storia della resistenza e della società contemporanea Giorgio Agosti [collegamento interrotto], su metarchivi.it.
- Luogo di sepoltura di Franco Balbis, nel cimitero di Cavoretto, a Torino - tomba di famiglia: 012B. Numero manufatto: 0001. Tipo Sepoltura: tomba privata - Tumulazione loculo sotterraneo. Tavola planimetrica: CAV_PRIMITIVO-1. Fonte: http://www.comune.torino.it
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