Vai al contenuto

Gianluigi Toccafondo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Gianluigi Toccafondo (San Marino, 1965) è un artista, animatore e illustratore sammarinese.

Nato da padre ceramista[1], Gianluigi Toccafondo nasce a San Marino nel 1965. Dall'inizio degli anni '80 si iscrive e frequenta l'Istituto d'Arte di Urbino dove si diploma nel 1985[2]. Due anni più tardi si trasferisce a Milano e inizia una collaborazione con la Mixfilm[3]. Nel 1989 realizza il suo primo cortometraggio, premiato al Festival di Lucca dell'anno seguente. In seguito è regista insieme a Simona Mulazzani del corto La Pista che riceve una menzione speciale al Annecy cinéma italien e un premio al Festival di Treviso. Invece, il suo seguente corto, La Pista del maiale, autoprodotto, riceve una menzione speciale al Festival international du court métrage de Clermont-Ferrand nel 1994. È regista anche de Le Criminel (in italiano Il Criminale[4]) prodotto per la francese Le Step e presentato nel 1993 alla 50ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e anche finalista al Cartoon d'or[5]. Ha realizzato anche diverse sigle di programmi televisivi come per Tunnel, per Carosello nel 1997, Almanacco delle profezie e anche per la 56ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia[6]; inoltre è stato creatore di spot pubblicitari come quello per la Sambuca Molinari, Avanzi e anche per l'azienda Fandango[7]. Ha realizzato l'artwork per l'album Costellazioni(2014) de Le luci della centrale elettrica.

Ha poi diretto anche i cortometraggi La piccola Russia nel 2004, con cui ha vinto vari premi e candidature anche a livello internazionale[8][9] e Essere morti o essere vivi è la stessa cosa nel 2000. Nel 1999 ha pubblicato solamente in Giappone un volume su Pinocchio, inedito in Italia fino al 2011[10] e recensito da la Repubblica[11]. Nel 2008 gli viene dedicato un capitolo in un libro di Sabrina Perucca, pubblicato dalla Bulzoni editore[12]. Ha scritto un libro nel 2012 per la Franco Cosimo Panini Editore intitolato Il nuotatore[13]. È stato anche aiuto-regista per il film Gomorra di Matteo Garrone.[14]

Come illustratore, ha lavorato per Einaudi, Feltrinelli, Mondadori, Fandango, Scott Free e altre case editrici; inoltre ha collaborato con riviste come Linea d'ombra, Lo Straniero e Abitare[15]. Ha anche svolto alcune mostre a Parigi, Tokyo e in Italia[16].

Nel 2022 realizza i disegni e la copertina della cover Stella di Mare.[17]

Premi e candidature

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Gianluigi Toccafondo e la "pittura del movimento", in eMotion, pasolini.net, 2005. URL consultato il 9 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2013).
  2. ^ Gianluigi Toccafreddo, su nuages.net. URL consultato il 3 marzo 2013.
  3. ^ (EN) Art & animation, Academy Editions, 1997. URL consultato il 9 marzo 2013.
  4. ^ Bruno Di Marino, Aninamia, Il Castoro, 1998.
  5. ^ Vita e opere di Gianluigi Toccafondo, su ilsole24ore.com. URL consultato il 3 marzo 2013.
  6. ^ Renato Pallavicini, Gianluigi Toccafondo, l'Arte del «Mosso», in l'Unità, unita.it, 29 ottobre 2002, p. 27. URL consultato il 3 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2013).
  7. ^ Gianluigi Toccafondo (1965), su artitude.eu. URL consultato il 3 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2013).
  8. ^ Gianluigi Toccafondo, su imdb.com. URL consultato il 9 marzo 2013.
  9. ^ (EN) Posters, su asifa.net. URL consultato il 9 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2013).
  10. ^ Il Pinocchio di Toccafondo in mostra da Feltrinelli, in repubblica, repubblica.it. URL consultato il 3 marzo 2013.
  11. ^ Alberto Sebastiani, I corti di Toccafondo "Videodipingo Pinocchio", in la Repubblica, repubblica.it, 22 aprile 2011. URL consultato il 9 marzo 2013.
  12. ^ Sabrina Perucca, Il cinema d'animazione italiano oggi, Bulzoni. URL consultato il 9 marzo 2013.
  13. ^ Michele Fuoco, Il segno vivifica la letteratura, in La Gazzetta di Modena, gazzettadimodena.gelocal.it, 3 gennaio 2013. URL consultato il 9 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2013).
  14. ^ Gomorra, c’è anche lo zampino di Gianluigi Toccafondo nel successo a Cannes, su exibart.com, Exibart, 22 maggio 2008. URL consultato il 23 marzo 2015.
  15. ^ Gianluigi Toccafondo biografia, su zam.it. URL consultato il 3 marzo 2013.
  16. ^ Toccafondo, su riminiturismo.it. URL consultato il 3 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2013).
  17. ^ Cremonini, dal 29 settembre "duetto" con Dalla in Stella di mare - Musica, su Agenzia ANSA, 22 settembre 2022. URL consultato il 1º novembre 2022.
  • Gianluigi Toccafondo, Il nuotatore, riproduzione anastatica di un taccuino di disegni, 2012, Franco Cosimo Panini edizioni, pagg. 15.
  • Gianluigi Toccafondo, Antonio Delfini, è mio dovere scrivere la malapoesia, doppio volume, 2009, D406/Logos edizioni, pagg. 364.
  • Gianluigi Toccafondo, Le avventure di Pinocchio, con DVD di animazione, 2011, Logos/D406 edizioni, pagg. 40.
  • Lucia Corrain, L'arte in tasca, 2008, Bononia University Press.
  • Gianluigi Toccafondo, 2006, Fandango, 80 pagg.
  • Gianluigi Toccafondo, Anche una zebra in mezzo agli uomini, disegni per il teatro, 2004, D406 edizioni, pagg. 148.
  • Gianluigi Toccafondo (a partire dalla coda), 2002, Coconino Press, 143 pagg.
  • Bruno Di Marino, Marco Meneguzzo, Andrea La Porta (a cura di), Lo sguardo espanso. Cinema d'artista italiano 1912-2012, 2012, Silvana Editoriale.
  • Dany Greggio & The Gentleman, Dany Greggio, Gianluigi Toccafondo, NDA Press, 2008

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN52776441 · ISNI (EN0000 0000 7871 1751 · SBN UBOV636171 · LCCN (ENnr2006011352 · GND (DE129735825 · BNF (FRcb14141428f (data) · NDL (ENJA00795512