Gregorio (prefetto del pretorio d'Italia)
Gregorio (VI secolo) è stato un funzionario bizantino vissuto nel VI secolo.
Gregorio | |
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Prefetto del pretorio dell'Esarcato d'Italia | |
Durata mandato | 594 – 595 |
Predecessore | Giorgio |
Successore | Costantino |
Dati generali | |
Professione | Funzionario |
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Risulta attestato come Prefetto del pretorio d'Italia nel 595.
Era presente a Roma nel corso dell'assedio di Agilulfo re dei Longobardi; appoggiò, insieme al magister militum Casto, papa Gregorio I nei suoi tentativi di negoziare una tregua con Agilulfo, cadendo per questo in disgrazia nei confronti dell'Imperatore, contrario in quel momento alla pace; papa Gregorio cercò di difendere l'operato di Gregorio prefetto e di Casto in un'epistola diretta all'imperatore Maurizio (giugno 595).[1] Sicuramente non era più in carica nel 598 (viene citato nelle epistole come ex praefecto).[2]
Nel 598 Gregorio ricevette l'ordine di recarsi in Sicilia per presentare i conti all'ufficiale imperiale Leonzio; quest'ultimo era stato inviato dall'Imperatore in Sicilia per esaminare i conti di numerosi ex-ufficiali per controllare che non avessero commesso illeciti e frodi; Gregorio cercò rifugio in una chiesa di Roma insieme ad altri ufficiali, ma essi vennero persuasi da papa Gregorio a seguire il sottoposto di Leonzio, Marco, in Sicilia per essere esaminati (settembre/ottobre 598).[3] Prima di partire per la Sicilia, decise di costruire una basilica in onore di numerosi santi e papa Gregorio cercò di aiutarlo scrivendo a numerosi vescovi di inviare reliquie a Roma (ottobre 598).[3] Cadde malato, ma raggiunse la Sicilia verso la fine dell'anno.[4] Papa Gregorio si preoccupò per il suo fato, scrivendo a Leonzio e ad altri funzionari importanti o vescovi in Sicilia di trattare bene l'ex-prefetto Gregorio.[5]
Gregorio possedeva terre a Reggio, dove ebbe una disputa riguardante la proprietà con la Chiesa, e in Campania, a Napoli e a Sorrento.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Papa Gregorio I, Epistole