Vai al contenuto

Ilaria Toesca

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Ilaria Toesca (Roma, 8 gennaio 1928Roma, 2 giugno 2014) è stata una storica dell'arte e funzionaria italiana.

Ilaria Toesca nasce a Roma da genitori entrambi storici dell'arte: la madre Elena Berti (1899-1966), autrice di numerosi saggi, e il padre Pietro Toesca, uno dei maggiori studiosi del XX secolo. Figlia unica, si dedica agli stessi studi dei genitori e dopo aver frequentato il liceo ginnasio Visconti, si laurea nel 1948 a soli 20 anni, studiando con Lionello Venturi, Natalino Sapegno, Mario Praz, Pietro Paolo Trompeo e Giuseppe Gabetti. La tesi, dedicata all'opera di Andrea e Nino Pisano, viene pubblicata nel 1950[1].

Durante il liceo, negli anni dell'occupazione tedesca, entra in contatto con il gruppo studentesco antifascista che fa riferimento a Franco Rodano; nel gruppo incontra il futuro marito Carlo Bertelli, anche lui impegnato nello studio dell'arte, precisamente dell'arte tardoantica e dell'arte medievale. Si sposano nel 1958 e hanno due figli, Pietro (1963) e Giovanna Bertelli (1965). Anche dopo la separazione, avvenuta nel 1973, continueranno a interessarsi dei rispettivi percorsi professionali.

Segnaliamo che:

- presso l'Università degli Studi di Milano Facoltà di Studi Umanistici - Anno accademico 2020-2021 è stata discussa la tesi di laurea "Ilaria Toesca (1928-2014): bibliografia ragionata" - relatore prof.Giovanni Agosti - laureanda: Silvia Cazzaniga;

- il 11 ottobre 2024 Comune, parrocchia e Pro loco di Acquanegra sul Chiese (MN) hanno organizzato un evento commemorativo presso l'oratorio della chiesa di San Tommaso con la partecipazione di don Giancarlo Manzoli e della dottoressa Silvia Cazzaniga che ha illustrato la figura di Ilaria Toesca (vedi "Ilaria Toesca e Mantova: dieci anni di impegno a servizio di arte e cultura" in La Voce di Mantova , 9 ottobre 2024 e "Una serata per Toesca a dieci anni dalla morte" in Gazzetta di Mantova,9 ottobre 2024).

  1. ^ Ilaria Toesca, Andrea e Nino Pisani, Firenze, Sansoni, 1950.

.

Dopo la laurea ottiene diverse borse di studio: a Salisburgo, presso il Castello di Leopoldskron nel 1948; ad Amsterdam e Parigi nel 1949; a Londra, presso il Warburg Institute nel 1950-51; qui conosce, rimanendone fortemente influenzata, Rudolf Wittkower, suo tutor, e Otto Pächt. Parla perfettamente il tedesco, il francese e l'inglese e ciò favorisce scambi culturali con studiosi di varie nazionalità.

Studia l'opera di Alessandro Galilei in Irlanda e in Toscana, scoprendone lavori ancora inediti. Negli anni fra il 1951 e il 1961 collabora con la rivista Paragone, con l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana per il Dizionario enciclopedico e per l' Enciclopedia dell'arte, e con Scriptorium, rivista internazionale di studi relativi ai manoscritti medievali[1].

Nel 1955 vince il concorso per ispettore presso le raccolte d'arte pubbliche e viene nominata soprintendente alle Gallerie di Venezia. La nuova attività la assorbe completamente, accantona perciò i progetti di studio, riuscendo comunque a lavorare alla pubblicazione di un gruppo di disegni di David Pièrre Giottino Humbert de Superville[2], in un periodo in cui è ancora scarso l'interesse degli studiosi per i pittori così detti nazareni.

Tra il 1956 e il 1960 circa collabora con l’ICOM Italia (International Council of Museums), sia in qualità di esperta e competente scientifica, sia per le sue abilità linguistiche.

Trasferita alla soprintendenza alle Gallerie di Roma e del Lazio, lavora alla stima del patrimonio artistico mobile del Quirinale, soprattutto al patrimonio dei Savoia e, con altri colleghi, al patrimonio artistico delle chiese appartenenti al Fondo Edifici di Culto a Roma. Dirige i restauri dei dipinti di Giovanni Lanfranco nella chiesa di Sant'Agostino nel 1958-59 e di altre opere nella chiesa di San Silvestro in Capite[3]. Scopre una croce dipinta nella chiesa di San Tommaso ai Cenci; si impegna nei restauri di affreschi del Duecento a Filacciano[4][5] e di opere di Lorenzo da Viterbo al Santuario della Madonna del Sorbo di Campagnano; tutte attività accompagnate da pubblicazioni scientifiche. Nel 1973 le viene assegnata la direzione del Gabinetto Nazionale delle Stampe e dei Disegni di Roma che nel 1975 viene fuso con la Calcografia Nazionale e rinominato Istituto centrale per la grafica.

Nel 1974 viene nominata soprintendente a Mantova dove rimane per dieci anni. Qui si dedica alla valorizzazione di numerosi tesori, alcuni custoditi nel palazzo del Podestà. Nel 1980 scopre e cura il recupero e il restauro di un affresco del XIV-XV secolo raffigurante una veduta dell'epoca della città, rinvenuto casualmente. Si occupa inoltre di realizzare una completa documentazione fotografica degli affreschi del Mantegna e del Pisanello, anch'essi al Palazzo del Podestà, in vista di un loro probabile strappo. Prepara il progetto del restauro della Camera degli Sposi[6], portato poi a termine dal suo successore Antonio Paolucci.
Nel 1978 viene nominata socia dell'Accademia Nazionale Virgiliana.

Rilevanti sono i suoi contributi nel campo dell'oreficeria medievale: a Mantova studia e documenta la Madonna del Trecento in argento dorato del tesoro della cattedrale e un cofanetto del XVI secolo in argento dorato e madreperla, entrambi conservati nel Museo Diocesano; conduce inoltre rigorose indagini sugli smalti della corona dell'abbazia di San Galgano a Siena e della Croce Santa conservata nella pinacoteca comunale di Castiglion Fiorentino[7]. Francesco Sisinni, direttore generale alle Antichità, le conferisce la direzione scientifica del restauro della chiesa abbaziale di Acquanegra, riconosciuta in seguito come rilevante monumento dell'arte romanica in Lombardia[8][9]. Tale restauro la occuperà negli anni fra il 1977 e 1984.

Gli ultimi anni

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1984 torna a Roma, al Ministero dei Beni Culturali come ispettore centrale. Tra le altre cose si interessa del gallo in bronzo, risalente circa al XI - IX secolo, posto sulla cima del campanile della Chiesa di San Silvestro in Capite. Grazie all'interesse suscitato dai suoi studi, il gallo verrà esposto nel 2000 a Brescia nell'ambito della mostra Il futuro dei Longobardi. L'Italia e la costruzione dell'Europa di Carlo Magno a cura di Carlo Bertelli[10].

Va in pensione nel dicembre del 1994, interrompe quindi i suoi impegni lavorativi, ma non i suoi studi, in particolare quelli rivolti all'abbaziale di Acquanegra sul Chiese.

Viene insignita dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga dell'onorificenza di Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana [11].

  1. ^ (FR) Ilaria Toesca, L'exposition de Rome, in Scriptorium, vol. 8, n. 2, Centre d'Études des Manuscrits (CEM) ASBL, 1954, pp. 318-322. URL consultato il 25 settembre 2018.
  2. ^ Ilaria Toesca, Alcuni disegni delle Gallerie di Venezia (PDF), in Bollettino d'Arte, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, 1956, pp. 53-56. URL consultato il 25 settembre 2018.
  3. ^ Ilaria Toesca, Due tele del 1609 in S. Silvestro in Capite a Roma (PDF), in Bollettino d'Arte, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, 1960, pp. 283-286. URL consultato il 27 settembre 2018.
  4. ^ Ilaria Toescao, Affreschi a Filacciano, in Paragone, n. 221, I968, pp. 3-9.
  5. ^ Ilaria Toesca, Gli affreschi della chiesa di Sant'Egidio a Filacciano (PDF), in Bollettino d'Arte, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, 1968, pp. 190-192. URL consultato il 25 settembre 2018.
  6. ^ Silvia Giacomoni, E quegli sposi ora resteranno senza camera..., su https://ricerca.repubblica.it, 25 agosto 1984. URL consultato il 25 settembre 2018.
  7. ^ Paolo Torriti, Croce reliquiario (“Croce Santa”) (PDF), su http://www.beniculturali.it. URL consultato il 27 settembre 2018.
  8. ^ Ilaria Toesca e Enrico Parlato, L'idra di Acquanegra, in Rivista dell'Istituto nazionale d'archeologia e storia dell'arte, n. 60, Istituto Poligrafico dello Stato, 2005, XXVIII. URL consultato il 25 settembre 2018.
  9. ^ Ilaria Toesca, Notizie sugli affreschi medioevali della chiesa di san Tommaso ad Acquanegra sul Chiese, in Civiltà mantovana, Rivista trimestrale, Nuova serie, n. 27, Mantova, Paolini, 1990, pp. 1–38.
  10. ^ Carlo Bertelli e Gian Pietro Brogiolo (a cura di), Gallo di San Silvestro in Capite, in Il futuro dei Longobardi. L'Italia e la costruzione dell'Europa di Carlo Magno. Saggi, Skira Editore, 2000, tavola 207, ISBN 88-8118-805-8.
  11. ^ Ilaria Toesca, in Dizionario biografico dei soprintendenti storici dell'arte (1904-1974), Bononia University Press, 2007, p. 609, ISBN 978-88-7395-283-1.
  • Ilaria Toesca, in Dizionario biografico dei soprintendenti storici dell'arte (1904-1974), Bononia university press, 2007, p. 609, ISBN 978-88-7395-283-1.
  • Ugo Bazzotti "Ilaria Toesca e l'arte mantovana" in Civiltà Mantovana, anno LIII, quarta serie, n. 145, primavera 2018.
  • Carlo Bertelli "In ricordo di Ilaria Toesca" in Bollettino d'arte, fascicolo 19-20 (luglio -dicembre 2013)
  • Ilaria Toesca Andrea e Nino Pisani, Firenze, Sansoni, 1950;
  • Ilaria Toesca “Opere d’arte del territorio di Tivoli restaurate dalla Soprintendenza alle Gallerie” Società Tiburtina di Storia e d’Arte Atti e memorie, vol. XLII, 1969, pp. 197-202;
  • Ilaria Toesca Notizia sugli affreschi medievali della chiesa di San Tommaso in Acquanegra sul Chiese in “Benedictina”, n. 34 (1987), pp. 435-446.
  • Ilaria Toesca Notizie sugli affreschi medievali della chiesa di San Tommaso in Acquanegra sul Chiese in “Civiltà Mantovana”, N.S. n. 27(1990), pp. 1- 38;
  • Ilaria Toesca I libri della parrocchiale di Acquanegra in “Il Sedicesimo – Bollettino della Biblioteca comunale Gianni Bosio”, Numero unico – Acquangra sul Chiese – Marzo 1990, pp. 5-6;
  • Ilaria Toesca Un cappuccio di falco nel Palazzo ducale di Mantova in a cura di Gabriella Capecchi, Orazio Paletti, Carlotta Cianferoni, Anna Maria Esposito, Antonella Romualdi “In memoria di Enrico Paribeni”, pp. 461-464, Giorgio Bretschneider editore, 1998
  • Ilaria Toesca – Enrico Parlato L’idra di Acquanegra in “Rivista dell’Istituto di Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte – RIASA” n. 60 (III serie, XXVIII, 2005)- pp. 133-142;
  • Ilaria Toesca “Agucchi, Giovanni Battista” in Dizionario Biografico degli Italiani “ad vocem”, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 1960;
  • Soprintendenza alle Gallerie e Opere d’Arte Medievali e Moderne per il Lazio – VI Settimana dei musei Recenti restauri, acquisti e acquisizioni – Roma, Museo di Palazzo Venezia 31 marzo – 15 aprile 1963 (schede di alcune opere), Roma, 1963;
  • Soprintendenza alle Gallerie e alle Opere d’Arte per il Lazio Restauri 1970-71 (schede di alcune opere), Roma, De Luca Editore, 1972;
  • “La croce della Verna” in: La Voce della Verna, anno XXXVIII, n. 9, settembre 1972;
  • La croce della Verna” in: La Voce della Verna, anno XXXVIII, n. 10, ottobre 1972;
  • Schede nel catalogo della mostra – in quanto membro della commissione di studio per avori ed oreficeria -Tesori d’arte nella terra dei Gonzaga – Mantova, Palazzo Ducale, 7 settembre/15 novembre 1974 – Introduzione di Ciro Ferrari – Saggi di Lionello Boccia, Luigi Bosio, Maria Grassi, Guido Guidetti, Roberto Navarrini, Franco Negrini, Pietro Pelati, Giancarlo Schizzerotto, Electa editrice, Milano, 1974;
  • Ilaria Toesca Bertelli “L’arcangelo Gabriele e i due picchiotti. Prime osservazioni in: Ministero per Beni Culturali e Ambientali – Archivio di Stato di Cremona – Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali di Brescia Cremona: il Battistero- Mostra di documenti, fotografie, rilievi, Cremona, 1979;
  • Ilaria Toesca “Un’antica veduta di Mantova e del suo territorio” in Mantova gonzaghesca nelle stampe e nelle monete – catalogo della mostra…..Mantova, 1982;
  • Ilaria Toesca “Un’antica insegna di pellegrinaggio trovata a Redondesco” in I Disciplini – Ricerche sulle confraternite nel Mantovano a cura di Claudio Ghisini e Giuseppe Rubini, pp. 85-86, Gianluigi Arcari editore, Mantova, 1989;
  • Ilaria Toesca “Memorie di un gioiello. Un emblema dell’imperatore Venceslao” in Comune di Mantova – Amministrazione Provinciale di Mantova Per Mantova una vita – Studi in memoria di Rita Castagna, pp. 21-23, Mantova, 1991

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN88862509 · ISNI (EN0000 0000 6164 2382 · SBN RAVV028749 · LCCN (ENnr97036161 · GND (DE1076497918 · BNF (FRcb10335569v (data)