Vai al contenuto

Indice terapeutico

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

L'indice terapeutico (IT, anche noto come rapporto terapeutico) è un parametro farmacologico che è indice della sicurezza di un farmaco. È definito come il rapporto tra la dose letale mediana e la dose efficace mediana.

Definizione originaria

[modifica | modifica wikitesto]

L'indice terapeutico propriamente detto è il rapporto tra la dose letale mediana osservata in studi animali e la dose efficace mediana per produrre un determinato effetto nel 50% della popolazione. Poiché il rapporto tra DL50 e DE50 è generalmente di diversi ordini di grandezza si preferisce indicare l'IT come logaritmo decimale di tale rapporto.

Indici terapeutici più elevati sono da preferire a quelli più ridotti in quanto per raggiungere dosaggi tossici o letali il paziente dovrebbe assumere una quantità maggiore di farmaco, rispetto a quella terapeutica.

Il concetto di dose letale mediana si applica ai soli studi sugli animali, mentre negli studi clinici nell'uomo viene misurata la TD50 ovvero la dose tossica mediana.

Poiché dal 2002 sono stati messi al bando i test di DL50 ne consegue che anche l'indice terapeutico, quantomeno nella sua definizione originaria, sia stato superato da altri indicatori, come la finestra terapeutica.

Oltre al già citato problema inerente al calcolo della DL50 l'indice terapeutico è affetto anche da altri limiti, tra cui:

  • significativa variabilità in funzione della specie animale utilizzata;
  • misura della sola tossicità acuta, senza indicazioni sulla tossicità subacuta e cronica

Oggi più comunemente con Indice Terapeutico si intende il rapporto fra la dose massima tollerata e la dose minima efficace, o semplificando ulteriormente, fra dose tossica e dose efficace.

Talvolta un farmaco con un indice terapeutico ristretto può richiedere un accurato controllo del dosaggio in funzione delle concentrazioni plasmatiche ottenute nel paziente. Questo risultato, che può essere ottenuto attraverso la definizione di speciali piani terapeutici, permette di ottenere una maggiore sicurezza nell'uso del farmaco in quanto il regime terapeutico è definito sulla base della risposta individuale del paziente.

Gli indici terapeutici variano significativamente tra diverse classi di farmaci, e anche da un principio attivo all'altro. Tra gli oppioidi il farmaco con il più ampio indice terapeutico (33 000:1) è il remifentanil, seguito dal tetraidrocannabinolo, un sedativo analgesico di origine naturale (dalla Cannabis) avente un indice terapeutico d 1 000:1, mentre il diazepam, una benzodiazepina ipnotico-sedativo e rilassante muscolo scheletrico ha un più stretto IT di 100:1 e la morfina, un sedativo, antidepressivo e analgesico anch'essa di origine naturale (Papaver Somniferum) ha un IT di 70:1[1] (tuttavia ancora considerato relativamente sicuro).

Meno sicure sono la codeina, uno stimolante e anestetico locale e l'alcol etilico, un sedativo ampiamente disponibile e consumato in tutto il mondo con IT rispettivamente di 15:1 e 10:1. Ancora meno sicuri sono farmaci come i digitalici tra cui la digossina, un glicoside cardiotonico, con un indice terapeutico di circa 2:1.[2] Altri farmaci caratterizzati da un indice terapeutico stretto sono il dimercaprolo, la teofillina, il warfarin, il metotrexato e il carbonato di litio. Anche alcuni antibiotici richiedono il monitoraggio delle concentrazioni ematiche per bilanciare l'efficacia minimizzando gli effetti collaterali, tra essi la gentamicina, la vancomicina, l'amfotericina B e la polimixina B.

  1. ^ TH. Stanley, Anesthesia for the 21st century., in Proc (Bayl Univ Med Cent), vol. 13, n. 1, Jan 2000, pp. 7-10, PMID 16389318.
  2. ^ Daniel E. Becker, [19:DTIDPG2.0.CO;2 Drug Therapy in Dental Practice: General Principles], in Anesthesia Progress, vol. 54, n. 1, 2007, pp. 19–24, DOI:10.2344/0003-3006(2007)54[19:DTIDPG]2.0.CO;2, ISSN 0003-3006 (WC · ACNP), PMID 17352523. URL consultato l'8 settembre 2012.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]