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L'eroe della strada (film 1948)

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L'eroe della strada
Delia Scala e Macario in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1948
Durata86 min
Dati tecniciB/N
Generecommedia
RegiaCarlo Borghesio
SoggettoMario Monicelli, Steno
SceneggiaturaSteno, Mario Monicelli, Carlo Borghesio, Leo Benvenuti, Mario Amendola
ProduttoreLuigi Rovere
Produttore esecutivoLuigi Rovere
Casa di produzioneLux Film
Distribuzione in italianoLux Film
FotografiaRenato Del Frate
MontaggioRolando Benedetti
MusicheNino Rota
ScenografiaGuglielmo Borzone
Interpreti e personaggi

L'eroe della strada è un film del 1948 diretto da Carlo Borghesio.

La pellicola, di produzione italiana, ha musiche composte da Nino Rota.

Felice Manetti è un povero vagabondo di Torino che, a causa della sua ingenuità, si trova spesso nei guai. Viene processato per il furto di un organetto da strada e si salva solo grazie alla testimonianza a suo favore di Gaetano Salvatore, un altro vagabondo molto più scaltro di lui.

Gaetano lo porta a mangiare alla mensa del Centro Assistenza e poi a dormire in una macchina parcheggiata in un garage notturno. Il giorno dopo Felice si risveglia mentre l'autista del Commendator Zanotti sta guidando la macchina nel traffico cittadino. Riesce a scendere, ma viene scambiato per il Commendator Zanotti da Giulietta Marchi, una povera ragazza madre, vedova, che vive in una baracca e vende sigarette di contrabbando. Felice si innamora di lei.

Felice cerca di guadagnarsi qualcosa aiutando un agitatore politico a creare confusione, ma senza fortuna. Incontra di nuovo Gaetano, gli chiede e ottiene del denaro per comprare una culla a Luigino, il bimbo di Giulietta. Si accorda per pitturare sui muri disegni elettorali, ma ancora una volta fallisce.

Dopo aver incontrato Giulietta al parco, finisce a lavorare proprio nel calzaturificio del Commendator Zanotti. Istigato dagli operai si ribella inconsapevolemente al padrone e viene cacciato dalla fabbrica, diventando il paladino dei loro diritti. Resosi conto dell'errore si reca a casa del Commendatore dove arriva anche Giulietta che ha bisogno di denaro per comprare delle medicine per Luigino.

Gaetano lo convince ad andare con lui, travestiti da poliziotti, a sequestrare merce di contrabbando in una farmacia. Qui trovano le medicine necessarie a Luigino, ma mentre si allontana dal negozio Felice viene preso da una camionetta di veri poliziotti e portato a sedare una rivolta degli operai che stanno manifestando proprio contro il suo licenziamento. Ferito dai manifestanti viene portato in commissariato dove scoprono il travestimento e lo mettono in carcere.

Uscito di prigione, Felice si reca a visitare Giulietta ma scopre che il marito, creduto morto in guerra, è tornato a casa. Pertanto se ne va con il vecchio organetto da strada che gli ha regalato Gaetano, ma visto che suona solo canzoni patriottiche anteguerra, è costretto ad abbandonarlo e fuggire via. Monta sulla macchina di Gaetano, ma si accorge troppo tardi che la macchina è rubata e la polizia li sta inseguendo.

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