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Le calde notti di Don Giovanni

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Le calde notti di Don Giovanni
Robert Hoffmann e Barbara Bouchet sul set
Lingua originaleItaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1971
Durata110 min
Generecommedia
RegiaAlfonso Brescia
SoggettoMiguel Oliveros Tova,
Arturo Marcos
SceneggiaturaArpad De Riso,
Aldo Crudo
Casa di produzioneLuis Film, Fenix Films
Distribuzione in italianoFlorida Cinematografica
FotografiaGodofredo Pacheco, Julio Ortas Plaza
MontaggioRolando Salvatori
MusicheCarlo Savina
ScenografiaJosé Luis Galicia
CostumiMaria Luisa Panaro
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Le calde notti di Don Giovanni è un film avventuroso-erotico del 1971 diretto da Alfonso Brescia, con lo pseudonimo di Al Bradley.

Il film ha poco a che fare con la storia di Don Giovanni Tenorio. S'ispira piuttosto ai coevi decamerotici, ma anche agli episodi d'ambientazione più medio-orientale (L'indomabile Angelica, Angelica e il gran sultano) della serie di Angelica.

La fama di gran seduttore del nobile Don Giovanni Tenorio suscita preoccupazioni e reazioni presso le più potenti famiglie spagnole. Perciò Giovanni viene esiliato in Oriente, dove allaccia rapporti amichevoli con il Sultano dei Berberi Salim. Il sovrano un giorno gli rivela che nascosta in una torre del suo palazzo vive una bellissima principessa.

Co-produzione italo-spagnola, girata a Roma (Villa Giovannelli, Villa Borghese, Villa Ada), Monte Porzio Catone (Villa Parisi), Manziana (Roma), Toledo (Spagna) e Marrakech (Marocco). L'attore salisburghese Robert Hoffmann era reduce dal personaggio di Roberto Monti del film Come imparai ad amare le donne (1966) di Luciano Salce.

Distribuzione

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Distribuito il 10 marzo 1971 dalla Florida Cinematografica / Indipendenti Regionali, con doppiaggio curato dalla C.D. Cooperativa Doppiatori.

«Un fumettone in costume, freddo e scipito nel primo tempo, un po' più «caldo» nel secondo, dato che si svolge in Marocco e si fanno avanti Edwige Fenech e Lucrezia Love, cerca di dare sostanza esemplificatrice alla battuta riferita: ma non riesce a combinare qualcosa di avvincente per la distrazione collettiva di sceneggiatori, regista e interpreti. Anche se le attrici nominate (e in più, all'inizio, Barbara Bouchet) quando si mettono a letto e lasciano la totalità dei nobili, o principeschi, o regali indumenti al guardaroba, la loro splendida fauna la fanno, e come.»

  1. ^ a. vald. [Achille Valdata], La volete su un piatto?, in Stampa Sera, 3 aprile 1971, p. 9.

Collegamenti esterni

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