Lorenzo Guerini
Lorenzo Guerini | |
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Lorenzo Guerini nel 2019 | |
Presidente del COPASIR | |
In carica | |
Inizio mandato | 6 dicembre 2022 |
Predecessore | Adolfo Urso |
Durata mandato | 18 luglio 2018 – 4 settembre 2019 |
Predecessore | Giacomo Stucchi |
Successore | Raffaele Volpi |
Ministro della difesa | |
Durata mandato | 5 settembre 2019 – 22 ottobre 2022 |
Capo del governo | Giuseppe Conte Mario Draghi |
Predecessore | Elisabetta Trenta |
Successore | Guido Crosetto |
Sindaco di Lodi | |
Durata mandato | 7 aprile 2005 – 31 dicembre 2012 |
Predecessore | Aurelio Ferrari |
Successore | Simone Uggetti |
Presidente della Provincia di Lodi | |
Durata mandato | 8 maggio 1995 – 28 giugno 2004 |
Predecessore | carica istituita |
Successore | Lino Osvaldo Felissari |
Deputato della Repubblica Italiana | |
In carica | |
Inizio mandato | 15 marzo 2013 |
Legislatura | XVII, XVIII, XIX |
Gruppo parlamentare | XVII-XVIII: Partito Democratico XIX: Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista |
Coalizione | XVII: Italia. Bene Comune XVIII: Centro-sinistra 2018 XIX: Centro-sinistra 2022 |
Circoscrizione | XVII: Lombardia 3 XVIII-XIX: Lombardia 4 |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico (dal 2007) In precedenza: DC (1990-1994) PPI (1994-2002) DL (2002-2007) |
Titolo di studio | laurea in scienze politiche |
Università | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Professione | consulente assicurativo |
Lorenzo Guerini (Lodi, 21 novembre 1966) è un politico italiano, deputato del Partito Democratico e presidente del COPASIR.
Esponente di estrazione democristiana, è stato presidente della Provincia di Lodi dal 1995 al 2004 e sindaco di Lodi dal 2005 al 2012, in entrambi i casi alla guida di ampie coalizioni di centro-sinistra[1][2][3].
Eletto deputato nella XVII, XVIII e XIX legislatura, ha ricoperto gli incarichi di portavoce, vicesegretario e coordinatore del PD[1][4][5]. Dal settembre del 2019 all'ottobre del 2022 è stato ministro della difesa, dapprima nel governo governo Conte II e poi nel governo Draghi[6].
Attività politica
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di un sostenitore del Partito Comunista Italiano[6], Guerini intraprese la carriera politica agli inizi degli anni novanta nelle file della Democrazia Cristiana: eletto per due volte consigliere comunale a Lodi, svolse anche le funzioni di assessore ai servizi sociali[1]. Nel 1994 fu prescelto quale coordinatore locale del costituendo Partito Popolare Italiano[1].
Nel maggio del 1995 fu eletto – dopo il turno di ballottaggio – primo presidente della Provincia di Lodi in rappresentanza di una coalizione di centro-sinistra, diventando all'età di 28 anni il più giovane presidente di provincia in Italia[1]. Nel giugno del 1999 fu confermato dagli elettori per un secondo mandato, nel corso del quale – a seguito dello scioglimento del Partito Popolare Italiano – aderì alla Margherita, di cui è stato dirigente nazionale[1].
Nell'aprile del 2005 fu eletto sindaco di Lodi per il centro-sinistra, ottenendo al primo turno il 54,1% dei voti validi[2]; è stato inoltre presidente della sezione lombarda dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani fra il 2005 e il 2010[1]. Insieme alla maggioranza degli esponenti della Margherita, nel 2007 entrò a far parte del Partito Democratico[1]. Nel marzo del 2010 fu nuovamente eletto alla guida dell'amministrazione comunale dopo il primo turno di votazione, con il 53,7% dei suffragi[3]; durante la sua esperienza da sindaco godette di un consenso popolare ampio e diffuso[1]. Guerini rassegnò le dimissioni dall'incarico il 31 dicembre 2012, a metà del secondo mandato, al fine di presentare la propria candidatura alle imminenti elezioni politiche del febbraio 2013, nel rispetto delle condizioni di eleggibilità[7].
Dopo aver vinto le apposite primarie organizzate dal Partito Democratico su base provinciale[8], fu inserito nella lista dei candidati per la circoscrizione Lombardia 3 della Camera dei deputati, risultando infine eletto all'assemblea di Palazzo Montecitorio[9]. Il 9 dicembre 2013 fu nominato membro della segreteria nazionale del partito, con il ruolo di portavoce[1][10]; nel febbraio del 2014 affiancò il presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi e il ministro uscente Graziano Delrio nello svolgimento delle consultazioni istituzionali per la formazione del nuovo governo[11][12]. Il 14 giugno 2014 l'assemblea nazionale del PD approvò la sua designazione a vicesegretario in coppia con Debora Serracchiani[4]; entrambi cessarono dal mandato il 7 maggio 2017, sostituiti dal ministro Maurizio Martina[13]. L'ex sindaco di Lodi mantenne tuttavia un incarico in seno alla dirigenza del partito, diventando coordinatore della segreteria nazionale[5][14]. Malgrado il considerevole calo di consensi subìto dal suo schieramento politico, alle seguenti elezioni fu riconfermato come deputato nella circoscrizione Lombardia 4[6]; fra il 2018 e il 2019, durante il mandato del governo Conte I, Guerini fu presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR), un ruolo di garanzia che per legge spetta all'opposizione[6].
Il 5 settembre 2019 – a seguito della crisi che condusse alla formazione di un nuovo esecutivo di coalizione, appoggiato da PD, Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali e alcuni gruppi minori – entrò in carica come ministro della difesa nel governo Conte II, succedendo così a Elisabetta Trenta[6]. Nel febbraio 2021 – con la nascita del governo Draghi, un esecutivo di unità nazionale – Guerini fu confermato alla guida del medesimo dicastero[15].
Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 venne candidato per la Camera dei deputati nel collegio plurinominale Lombardia 4 - 01 come capolista della lista Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista, risultando eletto per la terza volta[16].
Terminato il mandato da ministro, il 6 dicembre 2022 fu rieletto presidente del COPASIR per la XIX legislatura sotto il governo Meloni[17][18].
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]A titolo personale
[modifica | modifica wikitesto]Come ministro della difesa
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]— 15 novembre 2022
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j Gabriella Colarusso, Lorenzo Guerini, il braccio destro di Matteo Renzi, in Lettera 43, 28 gennaio 2014. URL consultato il 10 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2014).
- ^ a b Andrea Biglia, Guerini (Unione) subito eletto: "Combatterò lo smog", in Corriere della Sera, 6 aprile 2005, p. 52.
- ^ a b Caterina Belloni, La roccaforte rossa respinge l'assalto del Carroccio, in Corriere della Sera, 31 marzo 2010, p. 8.
- ^ a b Il racconto dell'assemblea del Pd. Renzi: «Nessun senatore ci ricatti sulle riforme», in Europa, 14 giugno 2014. URL consultato il 14 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2014).
- ^ a b Lorenzo Guerini, su partitodemocratico.it, Partito Democratico. URL consultato il 13 ottobre 2017 (archiviato il 27 giugno 2017).
- ^ a b c d e Lorenzo Guerini ministro della Difesa, in La Repubblica, 4 settembre 2019. URL consultato il 19 febbraio 2021 (archiviato il 12 settembre 2019).
- ^ Matteo Brunello, Il sindaco dà le dimissioni dal Broletto, in Il Cittadino, 2 gennaio 2013, p. 7.
- ^ Laura De Benedetti, Lodi, l'exploit di Guerini. Il sindaco piace a tutti, in Il Giorno, 31 dicembre 2012 (archiviato l'11 ottobre 2017).
- ^ Scheda del deputato Guerini Lorenzo, su camera.it, Camera dei deputati. URL consultato l'11 ottobre 2017 (archiviato il 10 dicembre 2013).
- ^ Matteo Brunello, Lorenzo Guerini portavoce di Renzi, in Il Cittadino, 10 dicembre 2013, p. 11.
- ^ Governo Renzi, Delrio: «Pronti entro fine settimana». Alfano: «Ok alla stessa maggioranza che ha sostenuto Letta», in Il Sole 24 Ore, 18 febbraio 2014. URL consultato il 20 febbraio 2014 (archiviato il 20 febbraio 2014).
- ^ Alberto Belloni, Faccia a faccia con i big per il lodigiano Guerini, in Il Cittadino, 20 febbraio 2014, p. 3.
- ^ Mariolina Sesto, Maurizio Martina, la lunga ascesa del ministro «invisibile», in Il Sole 24 Ore, 8 maggio 2017. URL consultato il 9 maggio 2017 (archiviato il 9 maggio 2017).
- ^ Pd, la nuova segreteria Renzi: dall'ex amico ritrovato Richetti alla sindaca di Lampedusa Nicolini e alla lettiana Rizzo, in Il Fatto Quotidiano, 30 maggio 2017. URL consultato il 13 ottobre 2017 (archiviato il 2 agosto 2017).
- ^ Giovanna Casadio, Lorenzo Guerini rimane alla Difesa, il "mister Wolf" del Pd che Renzi chiamava "Arnaldo", in La Repubblica, 12 febbraio 2021. URL consultato il 19 febbraio 2021 (archiviato il 12 febbraio 2021).
- ^ Tutti i deputati eletti al proporzionale, in la Repubblica, 26 settembre 2022.
- ^ Lorenzo Guerini (Pd) è il nuovo presidente del Copasir, su Pagella Politica. URL consultato il 13 dicembre 2022.
- ^ Lorenzo Guerini (Pd) eletto nuovo presidente del Copasir: l'intesa nell'opposizione ha retto, su Il Fatto Quotidiano, 6 dicembre 2022. URL consultato il 13 dicembre 2022.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 25 ottobre 2017 (archiviato il 25 ottobre 2017).
- ^ Le onorificenze di Zelensky: tra i premiati l'inviata Rai Stefania Battistini, in RaiNews, 15 novembre 2022. URL consultato il 16 novembre 2022.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Lorenzo Guerini
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lorenzo Guerini
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Guerini, Lorenzo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Lorenzo Guerini, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Lorenzo Guerini, su Openpolis, Associazione Openpolis.
- Registrazioni di Lorenzo Guerini, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 1845158309823406690000 · GND (DE) 1205280987 |
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