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Lorenzo Prola

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Lorenzo Prola
NascitaAlessandria, 16 ottobre 1912
MorteGundi, 8 ottobre 1938
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
RepartoIV Battaglione eritreo "Toselli"
Anni di servizio1936-1938
GradoSottotenente di complemento
GuerreGuerra d'Etiopia
CampagneArbegnuoc
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941) [1]
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Lorenzo Prola (Alessandria, 16 ottobre 1912Gundi, 8 ottobre 1938) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle grandi operazioni di polizia coloniale in Africa Orientale Italiana.

Nacque ad Alessandria il 16 ottobre 1912, figlio di Antonio ed Ernesta Durbiano.[2] Arruolatosi nel Regio Esercito come soldato semplice di leva nel 1º Reggimento genio radiotelegrafisti nel settembre 1933, l'anno successivo fu posto in congedo con la qualifica di allievo radiotelegrafista.[2] Richiamato in servizio attivo per esigenze legate all'Africa Orientale il 22 giugno 1935, poco tempo dopo per l'Eritrea sbarcando a Massaua il 9 agosto, venendo assegnato alla compagnia genio della 2ª Divisione eritrea e, in seguito, a quella della II Brigata. Il 25 giugno 1936, dopo avere frequentato il corso allievi ufficiali di complemento di Saganeiti, fu promosso sottotenente dell'arma di fanteria.[2] Assegnato al IV Battaglione eritreo "Toselli" della II Brigata coloniale per oltre due anni si distinse nel corso delle grandi operazioni di polizia coloniale, venendo decorato con una medaglia d'argento e una croce di guerra al valor militare.[2] Rimasto ferito seriamente in combattimento, l'8 ottobre 1938 decedette presso l'infermeria presidiaria di Gundi in seguito alle ferite riportate in combattimento il giorno precedente.[2] Fu successivamente decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario per la campagna italo-etiopica, dava continue e ripetute prove di valore personale, spirito di sacrificio e di abnegazione. Conscio dei pericoli cui si esponeva, sempre calmo e sereno, era meraviglioso esempio di audacia e di ardimento ai propri ascari. Aiutante maggiore di battaglione, in un momento critico di lotta, sotto intensa reazione di fuoco avversario, con esemplare coraggio e sprezzo del pericolo, sostituiva personalmente il tiratore di una mitragliatrice pesante e, con tiri ben aggiustati e micidiali, concorreva a ricacciare ed inseguire le soverchianti forze avversarie. In altro combattimento breve ma violento con armati ribelli, visto cadere il graduato incaricato di recapitare un ordine ad un reparto, vi si recava personalmente, attraverso una zona battuta da intenso fuoco nemico. Ferito gravemente, assolveva ugualmente il proprio compito e, subito dopo, cadeva esangue al suolo. Trasportato al posto di medicazione, anziché preoccuparsi della ferita grave che man mano lo spegneva, s’interessava del buon esito dell’azione, rincuorando gli altri feriti. Esempio del più puro e nobile sentimento del dovere, finiva la giovane esistenza col nome della Patria sulle labbra. Tegulet, 17 settembre - Sella M. Mesurei, 7 ottobre 1938.[3]»
— Regio Decreto 19 febbraio 1940.[4]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di mezza compagnia mitraglieri, visto che le compagnie avanzate venivano a trovarsi seriamente impegnate contro nemico numeroso che si opponeva accanitamente alla loro avanzata, con prontezza d'intuito e sprezzo del pericolo, di sua iniziativa, si slanciava col suo reparto sul fianco dell'avversario, obbligandolo a retrocedere con gravi perdite e a lasciare nelle nostre mani quadrupedi, armi e munizioni. Già distintosi in precedenti scontri per valore e sprezzo del pericolo. Gur Sellessiè- Sala Dingai, 10 marzo 1937-Ancoberino 1937-1938 -Segà Micael, 1 giugno 1938
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale addetto al comando di un battaglione eritreo, durante un'azione di grande polizia, con pochi porta ordini affrontava un nucleo di ribelli che aveva aperto il fuoco contro il comando, e lo volgeva in fuga. Uaiù, 13 ottobre 1936
— Regio Decreto 6 luglio 1938.[5]
  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p.336.
  2. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti il 25 maggio 1940, registro n.4 Africa Italiana, foglio 276.
  5. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 23 agosto 1938, registro n.28 Africa Italiana, foglio 95.
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 336.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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