Vai al contenuto

Loyle Carner

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Loyle Carner
Carner al festival Haldern Pop, 10 agosto 2019
NazionalitàRegno Unito (bandiera) Regno Unito
GenereHip hop[1]
Periodo di attività musicale2012 – in attività
EtichettaAMF, Virgin EMI
Album pubblicati3
Studio3
Sito ufficiale

Loyle Carner, pseudonimo di Benjamin Gerard Coyle-Larner (Lambeth, 6 ottobre 1994), è un rapper britannico.

Originario di Lambeth,[2] Loyle Carner ha pubblicato il suo primo eponimo EP nel 2014,[3] che gli ha permesso di essere stato selezionato come supporting act dei concerti britannici di Joey Badass e di partecipare a festival di rilievo nazionale nel 2015, tra cui il festival di Glastonbury.[4][5] L'anno seguente, oltre a contendersi il Sound of... della BBC,[6] ha aperto la tappa di Nas presso la O2 Academy Bristol.[7]

Il suo primo album in studio Yesterday's Gone, acclamato dalla critica,[8] si è fermato al 14º posto della Official Albums Chart e ha fatto il debutto nelle classifiche LP delle Fiandre, Francia, Germania e Svizzera.[9] Il progetto, certificato oro dalla British Phonographic Industry per le oltre 100 000 unità equivalenti,[10] è stato in lizza per il premio Mercury all'album del 2017 e contiene le tracce Ain't Nothing Changed e Damselfly, entrambe argento nel Regno Unito.[11][10] La popolarità riscossa nel corso dello stesso anno frutterà all'artista due nomination ai BRIT Awards 2018 e un'NME Award.[12][13]

Not Waving, but Drowning, uscito nel 2019,[14] è divenuto il suo secondo disco ad ottenere la certificazione d'oro dalla BPI e quello posizionatosi più in alto nella graduatoria britannica (3ª posizione).[10][9] Per la relativa promozione, Carner ha avviato una tournée di supporto in suolo angloirlandese nella stagione primaverile.[15]

Album in studio

[modifica | modifica wikitesto]
  • 2017 – Yesterday's Gone
  • 2019 – Not Waving, but Drowning
  • 2022 – Hugo
  • 2014 – Loyle Carner
  • 2015 – Tierney Terrace/Florence
  • 2018 – Ottolenghi (con Jordan Rakei)
  • 2019 – You Don't Know (con Rebel Kleff e Kiko Bun)
  • 2019 – Loose Ends (con Jorja Smith)
  • 2020 – I Wonder Why (con Joesef)
  • 2020 – Yesterday
  • 2020 – Let It Go (con Erick Arc Elliott e Farr)
  • 2022 – Hate
  • 2022 – Georgetown (feat. John Agard)
  • 2022 – Nobody Knows (Ladas Road)
  • 2023 – Take It Slow (con Enny)
  1. ^ (EN) The hip-hop artist tackling male suicide, su BBC, 24 aprile 2019. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  2. ^ (EN) Jochan Embley, Loyle Carner at House of Vans: Rapper announces free gig to launch new album, su Evening Standard, 4 aprile 2019. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  3. ^ (EN) Jimi Famurewa, Loyle Carner: It was drilled into me from a young age that music had to have a story, su Evening Standard, 5 gennaio 2017. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  4. ^ (EN) Tshepo Mokoena, Loyle Carner shares his family strife to create awkwardly confessional hip-hop, su The Guardian, 3 settembre 2015. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  5. ^ (EN) Kim Hillyard, Twenty-year-old Ben Coyle-Larner has been rapping and freestyling since he was ten; re-christened Loyle Carner, he's set to lead a new wave of inventive and self-aware British hip hop forward., su The Line of Best Fit, 3 dicembre 2015. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  6. ^ (EN) Sinead Garvan, Sound Of 2016: All about the music stars you'll be loving in 2016, su BBC, 30 novembre 2015. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  7. ^ (EN) Robin Murray, Review: Mercury Prize nominated Loyle Carner shows why he's so highly regarded at Bristol's O2 Academy, su Bristol Post, 5 ottobre 2017. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  8. ^ (EN) Yesterday's Gone, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  9. ^ a b (EN) Loyle Carner, su Official Charts Company. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  10. ^ a b c (EN) BRIT Certified, su British Phonographic Industry. URL consultato il 13 febbraio 2022. Digitare "Loyle Carner" nella sezione "Search BPI Awards" e premere Invio.
  11. ^ (EN) Roisin O'Connor, Jack Shepherd, Mercury Prize 2017 shortlist: Ed Sheeran, Stormzy and Loyle Carner lead nominations, su The Independent, 13 settembre 2019. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  12. ^ (EN) Ashley Iasimone, Dua Lipa, Ed Sheeran Lead Brit Awards 2018 Nominations, su Billboard, 13 gennaio 2018. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  13. ^ (EN) James Hanley, All the winners from the 2018 NME Awards, su Music Week, 14 febbraio 2018. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  14. ^ (EN) Rachel Aroesti, Loyle Carner: Not Waving, But Drowning review – heartfelt hip-hop, su The Guardian, 19 aprile 2019. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  15. ^ (EN) Elizabeth Aubrey, Loyle Carner announces new UK and Ireland tour dates for 2019, su NME, 15 ottobre 2018. URL consultato il 13 febbraio 2022.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN473149196283374790730 · ISNI (EN0000 0004 6012 1584 · GND (DE1135695040