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M89 (astronomia)

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M89
Galassia ellittica
M89
Scoperta
ScopritoreCharles Messier
Data1781
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneVergine
Ascensione retta12h 35m 39,8s
Declinazione+12° 33′ 23″
Distanza50 milioni a.l.
(15,3 pc)
Magnitudine apparente (V)10,7
Dimensione apparente (V)5′.1 × 4′.7
Velocità radiale340 km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia ellittica
ClasseE
Altre designazioni
NGC 4552, UGC 7760, PGC 41968
Mappa di localizzazione
M89
Categoria di galassie ellittiche

M 89 (anche chiamata NGC 4552) è una galassia ellittica visibile nella costellazione della Vergine; fu scoperta da Charles Messier il 18 marzo 1781. M89 fa parte dell'Ammasso della Vergine.[1]

Mappa per individuare M89.

M89 si trova in una regione di cielo priva di stelle di riferimento, fra le costellazioni della Vergine e della Chioma di Berenice; la sua luminosità non eccessivamente elevata e la presenza di un gran numero di altre galassie ne rende difficile l'osservazione e il riconoscimento. La galassia si trova al di fuori della portata di un binocolo di medie dimensioni, mentre può essere individuata con un piccolo telescopio amatoriale, come un rifrattore da 60mm di apertura: qui si presenta come una macchia tondeggiante e priva di particolari; strumento di aperture comprese fra 100 e 200mm consentono solo di osservare un alone più marcato, di circa 1,5'.[2]

M89 può essere osservata con facilità da entrambi gli emisferi terrestri e da tutte le aree abitate della Terra, grazie al fatto che la sua declinazione non è eccessivamente settentrionale; dalle regioni boreali è maggiormente osservabile e si presenta estremamente alto nel cielo nelle notti di primavera, mentre dall'emisfero australe appare mediamente più basso, ad eccezione delle aree prossime all'equatore.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra febbraio e agosto.

Storia delle osservazioni

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Charles Messier, che rinvenne in quest'area di cielo un gran numero di oggetti, la descrisse come una nebulosa senza stelle dalla luce estremamente debole e visibile con difficoltà; William Herschel annotò che le sue dimensioni sono molto ridotte e la sua forma è circolare, con un centro molto luminoso. La descrizione più accurata proviene da Padre Heinrich Ludwig d'Arrest, che la descrisse come una nube tonda del diametro di 45" e più chiara al centro, dal nucleo simile ad una stella di decima magnitudine.[2]

Caratteristiche

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Osservazioni condotte negli anni novanta mostrano come M89 sia quasi perfettamente sferica nella sua forma: ciò non è usuale per le galassie ellittiche, che sono tutte ellissoidi allungati; è possibile che la galassia sia orientata in modo da apparire sferica ad un osservatore sulla Terra ma sia in realtà ellittica.

La galassia inoltre è circondata da una struttura formata da gas o polveri che si estende fino a 150.000 anni luce dalla galassia. Sono anche presenti getti di particelle che arrivano fino ad una distanza di 100.000 anni luce, segno che la galassia poteva essere in origine un quasar o una radiogalassia.[4]

M89 contiene inoltre un'estesa popolazione di ammassi globulari, se comparata con la Via Lattea: infatti, mentre la nostra Galassia ne possiede circa 150-200, M89 ne avrebbe, secondo uno studio condotto nel 2006, circa 2000 ± 700, compresi entro 10' dal suo nucleo.[5]

  1. ^ Elliptical Galaxy M89 @ SEDS Messier pages
  2. ^ a b Federico Manzini, Nuovo Orione - Il Catalogo di Messier, 2000.
  3. ^ Una declinazione di 12°N equivale ad una distanza angolare dal polo nord celeste di 78°; il che equivale a dire che a nord del 78°N l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a sud del 78°S l'oggetto non sorge mai.
  4. ^ Messier Objects 81-90 @ Sea and Sky
  5. ^ Tamura, Naoyuki; Sharples, Ray M.; Arimoto, Nobuo; Onodera, Masato; Ohta, Kouji; Yamada, Yoshihiko, A Subaru/Suprime-Cam wide-field survey of globular cluster populations around M87 - I. Observation, data analysis and luminosity function, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, Online Early, 2006, p. 588, DOI:10.1111/j.1365-2966.2006.11067.x.
  • (EN) Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: The Messier Objects, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-521-55332-6.

Carte celesti

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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