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Mario Lozano

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Mario Lozano, all'anagrafe Bartolomé Mariano Lozano (Buenos Aires, 13 dicembre 1913Buenos Aires, 30 novembre 2005), è stato un attore argentino.

Inizia a recitare in teatro nel 1935 in un gruppo di origine spagnola e prosegue poi in diverse compagnie, alternandosi con attori famosi. Tra le opere più importanti a cui ha preso parte sul palcoscenico sono La tercera palabra, con Elina Colomer, Amorina, con Tita Merello, El deseo bajo los olmos, con Malvina Pastorino, Los acusados e La casa sin alma, con Luisa Vehil ed El Puente, di Carlos Gorostiza.

Ha fatto il suo debutto cinematografico come comparsa in Una prueba de Cariño (1938) e il suo primo ruolo importante è stato in La dama del collar (1947). Luis César Amadori lo ha diretto in El barro humano (1955), El grito sagrado (1954) e Caídos en el infierno (1954), dove la sua recitazione ebbe ottime recensioni critiche. Ha recitato in due film dell'uruguaiano Román Viñoly Barreto, Horizontes de piedra (1956) e La potranca (1960), dove si aggiudicò il premio come miglior attore al Festival internazionale del cinema di Karlovy Vary nel 1960. Ha anche girato in Spagna, diretto da Hugo Fregonese in El Cjorro (1966). La sua ultima apparizione avvenne nella coproduzione tra Brasile e Paraguay O Toque do Oboé (1998).

Ha anche lavorato a Radio El Mundo, diretto da Armando Discépolo, e in televisione, in un film e una serie televisiva. Scompare nel novembre del 2005 all'età di 91 anni.

  • Roberto Blanco Pazos e Raúl Clemente, Diccionario de actores del cine argentino (1933-1997), Buenos Aires, Editorial Corregidor, 1997, p. 259, ISBN 950-05-1205-X.

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