Martin Bangemann
Martin Bangemann | |
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Commissario europeo per gli Affari industriali e la Tecnologia dell'Informazione e delle Telecomunicazioni | |
Durata mandato | 6 gennaio 1993 – 9 luglio 1999 |
Presidente | Jacques Delors Jacques Santer[1] Manuel Marín[2] |
Predecessore | Martin Bangemann (Mercato interno e affari industriali) Filippo Maria Pandolfi (Telecomunicazioni) |
Successore | Erkki Liikanen (Industria e società dell'informazione) |
Commissario europeo per il Mercato interno e gli Affari industriali | |
Durata mandato | 6 gennaio 1989 – 5 gennaio 1993 |
Presidente | Jacques Delors |
Predecessore | Francis Cockfield (Mercato interno) Karl-Heinz Narjes (Industria, tecnologia dell'informazione, scienza e ricerca) |
Successore | Raniero Vanni d'Archirafi (Mercato interno) Martin Bangemann (Affari industriali e tecnologia dell'informazione e delle telecomunicazioni) |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Liberale Democratico |
Titolo di studio | dottorato di ricerca |
Università | Università Ludwig Maximilian di Monaco e Università di Tubinga |
Martin Bangemann (Wanzleben, 15 novembre 1934 – 28 giugno 2022) è stato un politico tedesco. È stato ministro, commissario europeo e leader del Partito Liberale Democratico.
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]Bangemann studiò giurisprudenza alle università di Tubinga e Monaco di Baviera[3]. Nel 1962 conseguì il dottorato e nel 1964 ottenne la qualifica di avvocato[3].
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Bangemann aderì al Partito Liberale Democratico (FDP) nel 1963. Nel 1969 divenne vicepresidente del Partito liberale democratico/Partito popolare democratico (FDP/DVP), che è il nome del FDP nel Baden-Württemberg. Dal 1974 al 1978 fu leader del FDP/DVP e tra il 1974 e il 1975 fu segretario generale federale del partito[3].
Il 19 novembre 1972 Bangemann venne eletto per la prima volta deputato al Bundestag[3]. Fu deputato anche nella legislatura seguente, fino al 1978[3].
Bangemann fece parte del Parlamento europeo dal 1973 al 1984[3]. Dal 1979 al 1984 presiedette il Gruppo Liberale e Democratico[4].
Ministro dell'economia e leader del FDP
[modifica | modifica wikitesto]Il 27 giugno 1984 fu nominato ministro dell'economia nel governo guidato da Helmut Kohl[3]. Rieletto al Bundestag il 25 gennaio 1987, il 12 marzo 1987 venne nominato nuovamente ministro dell'economia. Si dimise il 9 dicembre 1988 e lasciò anche l'incarico di parlamentare poche settimane dopo[3].
Dal 23 febbraio 1985 al 9 ottobre 1988 Bangemann è stato presidente federale del Partito Liberale Democratico[3].
Commissario europeo
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1989 Bangemann venne nominato commissario europeo ed entrò a far parte della Commissione Delors II come vicepresidente e commissario per il mercato interno e gli affari industriali[3].
Fece parte anche della successiva Commissione Delors III tra il 1993 e il 1995 con la delega agli affari industriali e alla tecnologia dell'informazione e delle telecomunicazioni[3]. Mantenne la stessa delega nella Commissione Santer tra il 1995 e il 1999. Nel 1999 si dimise, assieme al resto della Commissione, dopo lo scandalo la che investì. Rimase in carica per gli affari correnti nell'ambito della Commissione Marín, poi si ritirò dalla vita politica.
Il 30 giugno 1999 i dirigenti della società spagnola di telecomunicazioni Telefónica annunciarono che Bangemann sarebbe entrato a far parte del loro consiglio di amministrazione. Bangemann fu messo in congedo dalla Commissione europea dal 3 luglio, ma la sua scelta venne criticata e ritenuta inopportuna[5]. Gli stati membri ritennero che tale comportamento fosse in contraddizione con gli obblighi dei commissari europei previsti dai trattati, e l'8 luglio decisero di portare il caso alla Corte di giustizia dell'Unione europea[6]. Il 17 dicembre 1999 rinunciarono al ricorso, riconoscendo che il comportamento di Bangemann era stato legittimo[7].
Vita personale
[modifica | modifica wikitesto]Bangemann è sposato ed ha cinque figli[3].
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze tedesche
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Fino al 15 marzo 1999.
- ^ Presidente ad interim dal 15 marzo 1999.
- ^ a b c d e f g h i j k l Martin Bangemann Commissione europea.
- ^ Martin Bangemann Parlamento europeo.
- ^ «Le commissaire européen Martin Bangemann mis en congé», Le Monde, 3 luglio 1999.
- ^ (FR) L'affaire Bangemann ira en justice, Le Soir, 9 luglio 1999.
- ^ Decisione del Consiglio del 17 dicembre 1999 sulla composizione amichevole della causa Bangemann
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Martin Bangemann
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Pubblicazioni di Martin Bangemann, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- Martin Bangemann, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
- (NL) Martin Bangemann, su parlement.com, Parlement & Politiek.
- Martin Bangemann, su ec.europa.eu, Commissione europea. URL consultato il 7 giugno 2011.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 110029677 · ISNI (EN) 0000 0001 1082 4298 · LCCN (EN) n84078555 · GND (DE) 120084287 · BNF (FR) cb12206510x (data) · NSK (HR) 000152250 · CONOR.SI (SL) 49648995 |
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