Merbromina
Merbromina | |
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Nome IUPAC | |
dibromoidrossimercurifluoresceina | |
Nomi alternativi | |
mercuriodibromofluoresceina Mercurocromo | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C20H8Br2HgNa2O6 |
Massa molecolare (u) | 750.65 u |
Aspetto | Solido, rosso scuro |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 204-933-6 |
PubChem | 441373 |
DrugBank | DBDB13392 |
SMILES | [Na+].[Na+].[O-]C(=O)c4ccccc4C=1c3cc(Br)c([O-])c([Hg]O)c3O/C/2=C/C(=O)C(/Br)=C\C=1\2 e c1ccc(c(c1)c2c3cc(c(c(c3oc-4cc(=O)c(cc24)Br)[Hg+])[O-])Br)C(=O)[O-].[OH-].[Na+].[Na+] |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 330 - 310 - 300 - 373 - 410 |
Consigli P | 260 - 264 - 273 - 280 - 284 - 301+310 [1][2] |
La merbromina è un organometallo a base di mercurio, utilizzato come antisettico per uso topico, in virtù della sua azione batteriostatica sia su batteri Gram-positivi, sia su batteri Gram-negativi. È nota soprattutto con il suo nome commerciale Mercurocromo.
Scoperta
[modifica | modifica wikitesto]Le sue caratteristiche antisettiche furono scoperte nel 1919 dal medico Hugh Young, del Johns Hopkins Hospital.[3]
Viene attualmente venduta in numerosi Paesi; in altri, invece, ne è stata proibita la vendita.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]La merbromina viene comunemente impiegata per la disinfezione e la pulizia delle ferite e come cicatrizzante per piccole ferite, ustioni o abrasioni; se ne consiglia l'uso in piccole quantità, 2 o 3 gocce per 2 o 3 volte al giorno.
Come antisettico, in molti paesi è stata sostituita da eosina (sempre una fluorescina rossa) o agenti più efficaci (tra cui lo iodopovidone, il cloruro di benzalconio, il cloroxilenolo).
La merbromina viene utilizzata anche come tintura, in ambito medico, per evidenziare i margini di campioni di tessuto analizzati nei laboratori, e, in ambito industriale, come liquido penetrante utilizzato per verificare la presenza di crepe nei metalli, nell'ambito dei controlli non distruttivi.
Controindicazioni
[modifica | modifica wikitesto]Uno svantaggio derivante dall'uso della sostanza è che, a causa del suo colore rosso scuro, essa rende più difficile individuare un eventuale eritema o infiammazione formatisi attorno alla ferita (i quali possono indicare la presenza di un'infezione in corso).
È noto che la sostanza interagisce con la procaina.
Inoltre, si sconsiglia l'uso della merbromina in associazione con detergenti e disinfettanti, come acqua ossigenata e composti contenenti iodio (tintura di iodio, betadine).
Nel 1998 la Food and Drug Administration ne ha vietato la distribuzione negli Stati Uniti, per sospetta tossicità da mercurio.[4][5] Per lo stesso motivo, dal 2001 non viene più usata neanche in Brasile e il suo impiego in luogo di altri disinfettanti privi di mercurio è tuttora una questione controversa anche in altri Paesi, quali la Germania e il Regno Unito.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ scheda della mercuriodibromofluoresceina su IFA-GESTIS Archiviato il 16 ottobre 2019 in Internet Archive.
- ^ Sigma Aldrich; rev. del 23.12.2011
- ^ (EN) A tribute to Hugh Hampton Young – the father of modern urology (PDF), su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 6 aprile 2019.
- ^ Federal Food, Drug, and Cosmetic Act (FD&C Act): Quantitative and Qualitative Analysis of Mercury Compounds in the List, su fda.gov, U.S. Food and Drug Administration, 30 aprile 2009.
- ^ What happened to Mercurochrome?, su straightdope.com, The Straight Dope, 23 luglio 2004.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su merbromina
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) merbromin, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.