Michel Platini
Michel Platini | ||||||||||||||||||||||
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Platini alla Juventus nel 1984 | ||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Francia | |||||||||||||||||||||
Altezza | 179 cm | |||||||||||||||||||||
Peso | 74 kg | |||||||||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1º luglio 1987 - giocatore 30 giugno 1992 - allenatore | |||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | ||||||||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | ||||||||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||
Michel François Platini (Jœuf, 21 giugno 1955) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore francese, di ruolo centrocampista.
Considerato uno dei più forti calciatori della storia del calcio,[1][2][3][4][5] occupa la 5ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer[1] e la 7ª posizione nell'omonima lista stilata dall'IFFHS.[2] La FIFA lo ha inoltre piazzato al quinto posto nella classifica dei migliori numeri dieci della storia del calcio[6][7] mentre nel marzo del 2004, Pelé lo ha inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, redatta in occasione del Centenario della FIFA.[3]
Tra il 1983 e il 1985 ha vinto consecutivamente tre Palloni d'oro assegnati da France Football[8] e viene considerato da numerosi addetti ai lavori come il più rappresentativo giocatore francese del Novecento, davanti a Zinédine Zidane e Raymond Kopa.[9] Nel 2002 fu incluso nel FIFA World Cup Dream Team,[10] selezione formata dai migliori undici giocatori della storia dei Mondiali, mentre nel 2011 entra nella Hall of Fame del calcio italiano tra i giocatori stranieri.[11]
Legò il suo nome a quello del Nancy e del Saint-Étienne, divenendo un giocatore-simbolo per entrambi i club, nonché della Juventus e della nazionale francese, di cui è stato tra i principali artefici dei rispettivi successi degli anni 1980.[12] Terminò la carriera a 31 anni, dopo aver conquistato numerosi trofei tra cui un campionato francese, due campionati italiani e, ad eccezione della Coppa UEFA, pressoché tutte le competizioni confederali dell'epoca,[13][14] divenendo al contempo capocannoniere della Serie A per tre volte consecutive, dal 1983 al 1985. Con la nazionale transalpina ottenne piazzamenti di rilievo nelle competizioni internazionali del decennio 1976-86, tra cui la vittoria del campionato d'Europa 1984 (dove inoltre si aggiudicò la classifica marcatori con 9 reti, che ne fanno il migliore realizzatore in una singola edizione del torneo), e il terzo posto al campionato del mondo 1986.
Nella sua lunga carriera da calciatore, in cui disputò oltre 650 partite tra club e rappresentativa nazionale, spiccò la completa assenza di espulsioni: un fatto più unico che raro alla luce dell'aggressività delle marcature nei confronti dei giocatori più creativi, tra gli anni 1970 e 1980.[15] È stato co-presidente del comitato organizzatore del campionato del mondo 1998, e presidente dell'UEFA dal 2007[16] al 2016, succedendo a Lennart Johansson.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Origini e gioventù
[modifica | modifica wikitesto]Platini nacque in rue Saint-Exupéry a Jœuf, un comune francese situato nel dipartimento della Meurthe e Mosella, nella regione della Lorena. Nella sua famiglia, originaria di Agrate Conturbia, in Piemonte,[17] e della provincia di Belluno da parte di madre, era radicata la cultura sportiva: il nonno, Francesco Platìni, era un muratore italiano che era emigrato oltralpe divenendo ristoratore, gestendo un bar battezzato proprio da lui le Café des Sports, mentre il padre, Aldo, era un professore di matematica che nel tempo libero era diventato prima capitano della squadra del Jovincenne e poi allenatore del Nancy, all'epoca in terza divisione. La madre, Anna Piccinelli, serviva liquori nel locale del suocero; ha inoltre una sorella, Martina.[18]
Il suo cognome viene solitamente pronunciato alla francese, cioè con accento sulla seconda "i"; nella pronuncia italiana l'accento è sulla prima "i".
All'età di sette anni Michel iniziò a tirar calci al pallone, allenandosi con il cane di sua cugina Stefanina. Da bambino era soprannominato ratz ("rasoterra" in dialetto lorenese) e le nain ("nano" in francese) per via della sua bassa statura.[19] Il suo idolo sportivo d'infanzia era Pelé e per questo, ogni volta che gli capitava di dover firmare un pezzo di carta, si divertiva a storpiare il proprio cognome in "Peleatini".[20] Oltre all'iniziale bassa statura cui si accennava, in giovane età a Michel vennero riscontrati in più occasioni problemi fisici, tra cui una capacità polmonare molto limitata e un'insufficienza cardiaca.
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Il 27 dicembre 1977 sposò una studentessa di economia, Christelle, come lui figlia di genitori italiani;[21] dal loro matrimonio nasceranno due figli: Laurent, avvocato della Qatar Sports Investment che controlla il Paris Saint-Germain,[22] e Marine, attrice,[23] entrambi scampati a un rapimento quando erano ancora bambini.[24]
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]Platini era un trequartista dotato di un notevole bagaglio tecnico, un'ottima visione di gioco e un innato senso del gol:[25] anche grazie a quest'ultima caratteristica risultò più prolifico persino di molti attaccanti della sua generazione. Negli anni alla Juventus sviluppò una buona capacità di elevazione, che lo portò a completare il suo repertorio con reti di testa; risultò inoltre un efficiente rigorista.[25]
Reputato uno dei migliori specialisti del calcio di punizione nella storia – i suoi calci piazzati, che spesso scavalcavano la barriera avversaria, furono soprannominati "alla Platini" a indicare l'unicità che gli era attribuita –,[25] era valido nel servire i compagni da diverse posizioni e in varie modalità.[25][26]
La sua capacità tecnica e l'attitudine a essere un leader gli valsero il soprannome di Le Roi ("Il Re", in francese).[25][27] Ha anche dimostrato di essere un giocatore molto corretto, tanto da non venire mai espulso durante tutta la sua carriera da professionista.[28]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]«[Ho giocato nel] Nancy perché era la mia città, [nel] Saint-Étienne perché era la migliore in Francia e [nella] Juventus perché è la migliore al mondo.»
Club
[modifica | modifica wikitesto]Gli esordi
[modifica | modifica wikitesto]«A quattordici anni andai a Parigi, finale del concorso per i migliori giovani calciatori di Francia. Allo stadio di Colombes c'era un vento cane. Non riuscii a toccare e a giocare un solo pallone buono. Mi offrirono un biglietto per andare sulla Senna in battello e uno per andare a vedere la Torre Eiffel. Gli altri ragazzi rimasero allo stadio a giocare al calcio, a me consigliarono di fare il turista.»
Grazie anche all'ambiente sportivo famigliare (Francesco gestisce il Caffè dello Sport, mentre Aldo allena il Jovicienne), Michel coltiva il suo amore per tutti gli sport, soprattutto quello che lo appassiona di più: il calcio.[30] A undici anni, Platini trova un posto nelle giovanili dell'AS Jœuf, il Jovicienne, di cui il padre è allenatore.[31] Nel giorno del debutto, 1º settembre 1966, segna due gol all'Homécourt. Su consiglio del padre, si concentra nell'affinamento di fondamentali quali l'anticipo e le punizioni di prima.
Platini fallisce il provino nel concorso finale dei migliori giovani del 1969, ma riesce a farsi notare durante una partita di Coppa Gambardella dimostrando, all'età di sedici anni, di essere un giocatore brillante, tanto da attirare le lusinghe della rivale di quel match, il Metz 2. Invitato da questo a uno stage de présélection, Platini dapprima rifiuta, poi partecipa a un secondo provino, dove però viene scartato dopo essergli stata riscontrata una capacità polmonare molto bassa e un'insufficienza cardiaca.[32]
Nancy
[modifica | modifica wikitesto]Bocciato a Metz, lo richiedono il Sochaux, il Sedan e i belgi del Charleroi, ma decide di andare al Nancy e nel settembre 1972 firma un contratto (guadagnando 6.000 franchi al mese, più o meno 1,2 milioni di lire), iniziando a giocare con la squadra riserve, dove conosce Jean-Michel Moutier, giovane portiere; i due diventano rapidamente amici. Si fa notare con la seconda squadra segnando una tripletta contro l'ASCA Wittelsheim. Grazie alle sue prestazioni, presto arriva in prima squadra: il 2 maggio 1973 contro il Nîmes (vinta 3-1), all'età di diciassette anni, indossando la maglia numero undici. In questa stagione segna 2 gol in 5 partite, contro il Sedan e l'Olympique Lione (vinta 4-2). Nella seconda annata, 1973-74, sigla solo 2 reti in 21 presenze e il Nancy retrocede per differenza reti.[33] L'anno seguente il Nancy vince il Groupe Sud della Division 2 e la finale di categoria contro il Valenciennes, vincitore del Groupe Nord. Platini si fa notare con i suoi 17 gol in 33 partite di campionato, portando la sua squadra ai quarti della Coppa di Francia, realizzando 13 reti in 8 turni.
Nella stagione 1976-1977 raggiunge il quarto posto in campionato – il migliore piazzamento dal passaggio al professionismo del club, avvenuto nel 1967 –, giocando tutte le partite di campionato (38) e mettendo a segno 25 gol, arrivando così secondo nella classifica marcatori dietro all'argentino Carlos Bianchi. A fine stagione firma il suo primo contratto da giocatore professionista, che lo lega al Nancy per altri due anni. Nel 1977 arriva terzo nella classifica del Pallone d'oro, grazie anche alle prestazioni in nazionale francese, dietro al danese Allan Simonsen e all'inglese Kevin Keegan.[34]
L'annata seguente alza da capitano la Coppa di Francia, dopo aver segnato il gol con cui, nella finale del Parco dei Principi, il Nancy batte il Nizza per 1-0.[35] La stagione 1978-1979, l'ultima con il club della Lorena, è travagliata: ritenuto responsabile del fallimento ai Mondiali di Argentina 1978 dove la Francia era uscita al primo turno, battuta dai padroni di casa e dall'Italia, rispettivamente la vincitrice e la quarta classificata, viene fischiato dal pubblico; inoltre, nella trasferta di Saint-Étienne si procura una triplice frattura del malleolo che lo costringe a un'assenza dai campi di sei mesi.[36] Con 127 gol (in 215 partite, media 0,59 gol a partita), Platini è comunque il migliore cannoniere nella storia del Nancy.
Saint-Étienne
[modifica | modifica wikitesto]Alla scadenza del contratto, si trasferisce al Saint-Étienne, la squadra più titolata in patria. L'obiettivo dell'acquisto di Michel era vincere una coppa europea ma, nonostante qualche acuto, come la vittoria per 6-0 contro gli olandesi del PSV al Geoffroy Guichard nel 1979, o quella sui tedeschi dell'Ovest dell'Amburgo (5-0) al Volksparkstadion nel 1980 e, sempre nella stessa stagione, il 7-0 sia al Geoffroy Guichard che al Magnum Areena contro i finlandesi del KuPS, il Saint-Étienne non supera mai i quarti di finale.
In campionato, invece, il fantasista vince il torneo del 1981. In quest'annata è dura la lotta contro il Nantes, che tallona i verdi di Saint Étienne fino all'ultima di campionato giocata contro il Bordeaux, dove Platini si rivela fondamentale: al 25' apre le marcature con un tiro-cross rasoterra, e al 41' raddoppia con un colpo di testa; Bernard Lacombe, a 10' dal termine, accorcia le distanze per il definitivo 2-1.[37] In Coppa di Francia sigla 5 reti in 10 presenze, raggiungendo la finale contro il Bastia, persa per 2-1.[38]
A fine anni 1970 Platini era già stato vicino all'approdo nel campionato italiano. Nel febbraio 1978 il giocatore arriva a Milano in compagnia del dirigente dell'Inter, Sandro Mazzola,[39] per firmare un precontratto.[40] Tuttavia il francese non può raggiungere la Serie A nell'immediato per via del blocco agli ingaggi verso gli stranieri,[39] sicché il club lombardo lo lascia libero di trasferirsi nel frattempo al Saint-Étienne[41] dove rimane fino al 1982.
Arrivato in scadenza di contratto con les Verts, tuttavia, Platini si accorda con la Juventus; il presidente interista Ivanoe Fraizzoli, stancatosi del lungo tira e molla, aveva infatti definitivamente rinunciato al fantasista:[41] «avevo firmato [...] ma le frontiere, dopo, sono rimaste chiuse. Quando le hanno riaperte [e] ho potuto venire alla Juventus, per onestà ho chiamato l'Inter [...]: "ho dato la mia parola quattro anni fa a voi, se mi volete sono sempre disposto". Mi hanno detto che avevano già preso due giocatori e che, dunque, ero libero di fare quello che volevo».[42]
La stagione seguente, l'ultima con il Saint-Étienne, arriva secondo in campionato, dopo una dura lotta contro il Bordeaux e il Monaco, che diventa primo in classifica alla 32ª giornata e resiste agli attacchi delle altre due squadre assicurandosi il quarto titolo all'ultima giornata, vincendo di misura in casa contro lo Strasburgo. Platini arriva terzo nella classifica dei cannonieri (22 gol), dietro all'argentino Delio Onnis (29 gol) e al polacco Andrzej Szarmach (24 gol).[43]
Nella stessa annata il Saint-Étienne arriva in finale della Coppa di Francia contro il Paris Saint-Germain, dove Platini ha un ruolo fondamentale: dapprima al 76' risponde a Toko che al 58' aveva siglato il vantaggio parigino, e poi al 99' porta la sua squadra in vantaggio; all'ultimo minuto del secondo tempo supplementare Rocheteau ristabilisce la parità mettendo a segno il 2-2 e portando la sfida ai tiri di rigore, dove il PSG vince 6-5.[44] In Coppa dei Campioni il Saint-Étienne si ferma al turno preliminare, eliminato dai tedeschi dell'Est della BFC Dynamo.
Totalizza 145 partite e mette a segno 82 gol con la maglia del Saint-Étienne, vincendo un titolo francese nel 1981, il decimo e, finora, ultimo del club.
Juventus
[modifica | modifica wikitesto]«L'ho preso per un pezzo di pane, diciamo che ci abbiamo aggiunto molto caviale, ma se l'è meritato.»
1982-1983: capocannoniere della Serie A
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1982 si trasferisce in Italia, acquistato dalla Juventus pochi giorni dopo l'acquisto del polacco Zbigniew Boniek; questa scelta, avallata personalmente dal patron bianconero Gianni Agnelli (il quale era riuscito a non far accasare il giocatore al RC France, di proprietà del "collega" Jean-Luc Lagardère, con cui stava per firmare),[46] obbliga la società torinese a privarsi dell'irlandese Liam Brady, a causa della norma che all'epoca permetteva la presenza in una squadra di Serie A di non più di due giocatori non italiani.[47] Il cartellino di Platini viene pagato 250 milioni di lire.[47]
L'esordio con i bianconeri avviene nella partita di Coppa Italia pareggiata 1-1 contro il Catania, il 18 agosto 1982. Il suo primo gol arriva contro il Cesena. Inizialmente, anche a causa di una fastidiosa pubalgia, non è in buona condizione,[25] ma nel girone di ritorno dell'annata 1982-1983 le sue prestazioni vanno in crescendo e, con 16 gol, è capocannoniere del campionato;[25] allo stesso tempo si sviluppa l'intesa con Boniek, che il talento francese serve con aperture, lanci lunghi e passaggi filtranti.[25]
Platini contribuisce quindi alla positiva seconda parte di stagione della Juventus, che termina seconda in Serie A dietro alla Roma. Realizza due dei tre gol con cui i bianconeri s'impongono 3-0 nella finale di ritorno della Coppa Italia, dopo i tempi supplementari, al Comunale di Torino sull'emergente Verona, ribaltando così lo 0-2 subìto nella finale di andata al Bentegodi di Verona e aggiudicandosi il trofeo. In campo europeo, il francese permette ai bianconeri la vittoria contro i danesi dell'Hvidovre e, in semifinale, contro i polacchi del Widzew Łódź, arrivando così a giocarsi la Coppa dei Campioni nella finale di Atene, dove tuttavia la squadra torinese viene battuta dall'Amburgo.
1983-1984: vittoria della Coppa delle Coppe
[modifica | modifica wikitesto]Nell'annata successiva inizia con una doppietta nella prima di campionato contro l'Ascoli, vinta 7-0.[48] In questo torneo segna un maggiore numero di gol: 20 in 28 presenze, cifra con cui vince il duello a distanza per il titolo di capocannoniere con il brasiliano Zico (19 reti), giunto quell'anno in Italia nelle file dell'Udinese. A fine stagione, grazie anche ai gol di Platini, la Juventus vince il campionato italiano, il primo per il francese.
In campo europeo, vince la prima e unica Coppa delle Coppe della sua carriera, con 2 gol in 8 partite, battendo in finale 2-1 il Porto. In Coppa Italia termina con 3 gol in 7 partite, ma i bianconeri escono agli ottavi per mano della rivelazione Bari, formazione di Serie C1 poi sorprendente semifinalista dell'edizione.
Platini conquista il suo primo Pallone d'oro nel 1983, battendo con 110 preferenze lo scozzese Kenny Dalglish, del Liverpool campione d'Europa, che raccoglie 26 preferenze.
1984-1985: Supercoppa UEFA e Coppa dei Campioni
[modifica | modifica wikitesto]La stagione 1984-1985 inizia per il francese con una tripletta alla Sambenedettese in Coppa Italia, il 9 settembre 1984, in una gara che lo vede tagliare il simbolico traguardo delle 100 presenze in maglia juventina.[49] I campioni uscenti bianconeri non riescono a difendere lo scudetto, chiudendo al sesto posto in campionato, ma Platini con 18 gol ottiene la sua terza affermazione nella classifica dei marcatori, davanti ad Altobelli e Maradona; il 16 gennaio 1985 gioca inoltre la sua prima partita di Supercoppa UEFA, contribuendo alla vittoria bianconera 2-0 sul Liverpool.[50]
Platini è inoltre protagonista nella cavalcata juventina in Coppa dei Campioni, dove trascina la squadra al successo grazie alle sue 7 marcature che ne fanno altresì il capocannoniere dell'edizione. Il 29 maggio 1985, nell'atto conclusivo all'Heysel di Bruxelles e ancora contro il Liverpool – gara disputata per delibera dell'UEFA e del Ministero dell'Interno del Belgio, nonostante gli incidenti accaduti nel prepartita provocati dagli hooligan inglesi[51] che causano la morte di trentanove persone sulle tribune dello stadio –, il centrocampista francese segna su rigore il gol dell'1-0 finale: il penalty viene concesso per un fallo su Boniek, imbeccato da un lancio di cinquanta metri dello stesso Platini.
1985-1986: l'Intercontinentale e il terzo Pallone d'oro
[modifica | modifica wikitesto]Nell'annata 1985-1986, a causa delle cessioni di alcuni quotati compagni di squadra come Paolo Rossi, Boniek e Tardelli, e sommata a quella di Gentile che aveva lasciato la Juventus già da un anno, Platini rimane fra i pochi senatori della rosa bianconera, sempre allenata da Giovanni Trapattoni. Sigla la sua prima tripletta stagionale nella partita vinta 4-0 contro il Bari. Il francese è determinante nella finale di Coppa Intercontinentale, vinta al National Stadium di Tokyo contro i sudamericani dell'Argentinos Juniors l'8 dicembre 1985: nei tempi regolamentari dapprima mette a segno il rigore dell'1-1, e serve poi a Laudrup l'assist del 2-2 – dopo che sull'1-1 aveva realizzato un gol considerato tra i più belli della carriera, ma annullato per un fuorigioco rivelatosi inesistente, decisione che egli accolse con un ironico siparietto[52] –; la gara viene comunque vinta dalla Juventus ai tiri di rigore, ed è il fantasista bianconero a insaccare il pallone che porta la squadra torinese al trionfo mondiale.
Sul finire del 1985 Platini si aggiudica il terzo Pallone d'oro della sua carriera, quarto consecutivo per un giocatore della Juventus dopo quello di Paolo Rossi. Nel campionato 1985-1986, in cui è uno dei tre componenti della vecchia guardia bianconera insieme a Scirea e Cabrini, vince il suo secondo scudetto al termine di un serrato duello con la Roma dell'ex compagno di squadra Boniek.
1986-1987: il ritiro dal calcio giocato
[modifica | modifica wikitesto]Rimasto tra i pochi componenti del gruppo storico juventino, a causa del continuo processo di rinnovamento della rosa bianconera, un Platini ormai in fase calante realizza appena due marcature nel campionato di Serie A 1986-1987: alla seconda giornata contro l'Avellino, e alla sesta contro l'Ascoli.
A fine stagione annuncia il suo addio al calcio giocato, all'età di 31 anni, in un'intervista rilasciata allo stadio Comunale nella quale il giocatore adduce motivazioni fisiche; non riuscendo più a raggiungere la forma necessaria per esprimersi ad alti livelli, rifiuta un arretramento "tattico" e preferisce anticipare il ritiro agonistico:[25][53] «Quando io ho smesso, non avevo più benzina. Era da tanti anni che giocavo a pallone ed ero veramente stanco, cotto. Ho passato tutto il 1986 infortunato e avevo dei problemi alle caviglie per cui ho deciso di smettere».[42]
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]«Sono francese e mi sento tale. Stimo l'Italia, ma io non sono italiano.»
1976-1978: debutto al Mondiale
[modifica | modifica wikitesto]Viene convocato per la prima volta in nazionale dal neo allenatore Michel Hidalgo il 27 marzo 1976, nell'amichevole pareggiata 2-2 contro la Cecoslovacchia al Parco dei Principi, in cui sigla il suo primo gol in nazionale.
Dopo tre amichevoli gioca e segna la sua prima partita di qualificazione per il campionato del mondo 1978, nel match giocato a Sofia e pareggiato 2-2 contro la Bulgaria. Segna tre gol nelle sue quattro partite giocate in queste qualificazioni, che portano i francesi alla qualificazione del Gruppo 5 composto da tre squadre: oltre ai Bleus e ai Leoni, anche l'Irlanda.[55]
Il primo mondiale di Platini finisce male: la Francia vince solo contro l'Ungheria, con un 3-1 nella terza gara del girone. Il giovane talento francese mette a segno la rete del momentaneo pareggio contro i padroni di casa dell'Argentina, nella seconda partita del girone eliminatorio, che poi finisce 2-1 per gli avversari, determinando l'eliminazione della nazionale transalpina che in precedenza aveva perso anche la prima gara, per 1-2, contro l'Italia di Enzo Bearzot.
1979-1982: semifinale ai Mondiali
[modifica | modifica wikitesto]Continua a segnare, anche dopo l'insuccesso nelle qualificazioni per il campionato d'Europa 1980. La Francia conclude al secondo posto il proprio girone qualificatorio, dietro alla Cecoslovacchia, senza raggiungere l'accesso alla fase finale; nelle due partite che giocò, mise a segno un gol, nella vittoria per 3-1 a Stoccolma contro la Svezia.[56] Il 27 febbraio 1980 segna la sua prima doppietta, nel match vinto 5-1 contro la Grecia. Sigla un'altra doppietta anche nelle qualificazioni del campionato del mondo 1982, nella partita giocata a Limassol e vinta 7-0 contro Cipro.[57] I suoi 5 gol in 5 partite hanno portato la Francia a qualificarsi alla fase finale della coppa.
Nella fase finale del Mondiale di Spagna, nella prima fase Platini va a segno una volta contro il Kuwait, battuto dalla Francia per 4-1, e una volta in semifinale contro la Germania Ovest, siglando l'1-1 dal dischetto; qui, nei supplementari la Francia si porta sul 3-1 ma la squadra tedesca, con una storica rimonta, giunge al pareggio per poi avere la meglio per 5-4 ai tiri di rigore, determinando quindi l'eliminazione dei Bleus dalla competizione. La squadra francese perderà anche la finale per il terzo posto contro la Polonia di Boniek, futuro compagno di squadra di Platini alla Juventus.
1984: la conquista dell'Europeo
[modifica | modifica wikitesto]Fu l'assoluto protagonista del campionato d'Europa 1984, vinto dai transalpini padroni di casa. Andò a segno in tutte le gare del torneo, per un totale di 9 reti in 5 presenze. Nella fase a gironi risultò decisivo contro la Danimarca[58] e segnò due triplette consecutive, contro Belgio e Jugoslavia; in semifinale segnò la rete del definitivo 3-2 sul Portogallo al 119',[59] mentre nella finale al Parc des Princes di Parigi sbloccò il risultato trasformando un calcio di punizione contro la Spagna, complice un errore del portiere Arconada.
Vinse, contestualmente, il titolo di migliore marcatore superando gli allora primatisti: i tedeschi d'Occidente Gerd e Dieter Müller, i quali in due edizioni consecutive (Belgio 1972 e Jugoslavia 1976) avevano segnato quattro reti ciascuno. Nelle successive edizioni del campionato europeo, pur a fronte del graduale ampliamento della fase finale, nessun capocannoniere ha segnato più di sei gol.
1985-1987: ultimi anni in nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Al campionato del mondo 1986 apre le marcature contro l'Italia detentrice della coppa, poi battuta dai Bleus per 2-0, andando in gol con un inserimento centrale e successivo pallonetto davanti al portiere Giovanni Galli in uscita. Con i transalpini pareggia quindi 1-1 nei quarti di finale contro il Brasile, poi sconfitto ai tiri di rigore. Di nuovo sconfitta dalla Germania Ovest alle semifinali, la Francia si aggiudica poi il terzo posto battendo il Belgio, contro cui Michel non scende in campo.
In seguito disputa tre gare per le qualificazioni al campionato d'Europa 1988, prima di lasciare definitivamente la nazionale del suo Paese. Platini è tuttora il quarto marcatore di sempre con la maglia dei Bleus, con 41 gol in 72 presenze, superato negli anni seguenti solo da Olivier Giroud, Antoine Griezmann e dal primatista Thierry Henry.[60]
Dopo l'addio al calcio, su invito dell'emiro Jamir III al-Ahmad del Kuwait, nel 1988 Platini gioca eccezionalmente per 21 minuti con la casacca della nazionale kuwaitiana, in una partita amichevole contro l'Unione Sovietica.[61]
Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Dopo il suo ritiro dall'agonismo ricopre il ruolo di commissario tecnico della nazionale francese (dal 1º novembre 1988 al 17 giugno 1992), senza vincere alcuna competizione.
Diviene allenatore dei Galletti dopo la mancata qualificazione all'Europeo di Germania Ovest 1988 (all'epoca si qualificavano 8 squadre, delle 33 iscritte all'UEFA), subentrando a Henri Michel, dopo un deludente pareggio a Nicosia contro Cipro. Con lui alla guida i francesi non si qualificano al campionato del mondo 1990, sopravanzati nelle eliminatorie da Scozia e Jugoslavia, in cui risultarono decisive le sconfitte esterne patite dai transalpini contro entrambe.
Dal 29 aprile 1989 al 20 novembre 1991 la sua squadra inanella 19 risultati utili consecutivi, che nel 1991 gli valgono il premio di "allenatore dell'anno" da parte del mensile inglese World Soccer. Nonostante il percorso netto (8 vittorie) nelle qualificazioni, al campionato d'Europa 1992 la Francia non vince alcuna partita e viene eliminata nella fase a gruppi dalla Svezia padrona di casa e dalla ripescata Danimarca, poi a sorpresa vincitrice del torneo.
In totale ha seduto sulla panchina della nazionale transalpina per 29 partite, ottenendo 16 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte.[62]
Dirigente
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante quanto inizialmente palesato nel corso della sua breve carriera da allenatore, circa la ritrosia a intraprendere una futura carriera dirigenziale,[63] il 10 novembre 1992 è nominato co-presidente, insieme a Fernand Sastre, del Comité français d'organisation, comitato organizzatore del campionato del mondo 1998.[64][65]
Vicepresidente della Federcalcio francese dal 2001 al 2008,[66] dal 2002 ricopre la medesima carica nell'Esecutivo della FIFA.[67] Il 26 gennaio 2007 vince le elezioni per la presidenza della UEFA con 27 voti favorevoli, contro i 23 di Lennart Johansson, il presidente uscente.[68][69] Il 22 marzo 2011 è rieletto, per acclamazione, presidente dell'organo di governo del calcio europeo.[70] Il 24 marzo 2015 viene rieletto per la terza volta.[71]
Riforma delle Coppe europee e dei regolamenti
[modifica | modifica wikitesto]Platini basa buona parte della sua campagna elettorale per la presidenza UEFA sulla riforma delle coppe europee, in particolar modo della Champions League; il suo obiettivo è che infatti anche le squadre campioni nazionali dei paesi minori abbiano diritto a qualificarsi per la fase a gironi autunnale.[72]
Dopo l'elezione di Michel alla suddetta presidenza, i suoi intenti sull'organizzazione delle Coppe europee si concretizzano il 30 novembre 2007, quando viene approvato il nuovo format per il triennio 2009-2012: le squadre schierate dai campionati principali, Spagna, Germania e Inghilterra saranno quattro, di cui tre ammesse direttamente al primo turno, mentre la quarta eventualmente dopo aver vinto il turno preliminare; le partecipanti di diritto alla fase a gironi passano da 16 a 22, comprendendo oltre alle terze classificate dei primi tre paesi del Ranking UEFA, le squadre campioni nazionali dei paesi dal 7º al 12º (o 13º) posto. Per i rimanenti dieci posti si qualificheranno i cinque campioni nazionali che avevano superato la fase preliminare e le cinque squadre delle federazioni forti, accontentando sia le federazioni dell'Est (come promesso in campagna elettorale) sia quelle ricche (Italia, Germania, Spagna, Inghilterra e Francia). La finale, dopo 54 anni, non si disputerà più di mercoledì, bensì di sabato.[73]
Platini è impegnato in un processo di riequilibrio economico del calcio europeo, che aumenti il controllo sulla sostenibilità economica dei bilanci delle squadre impegnate nelle competizioni organizzate dalla UEFA.[74] In una intervista del febbraio 2009, Platini si è inoltre detto contrario all'applicazione della moviola in campo, ma favorevole all'aumento del numero di arbitri schierati nel rettangolo di gioco.[14]
Il 29 luglio 2015 ha ufficializzato la sua candidatura alla presidenza della FIFA, decisione presa successivamente alla convocazione del Comitato Esecutivo FIFA del 20 luglio precedente, in cui il presidente uscente Joseph Blatter rese nota la sua volontà di non ricandidarsi.[75]
Vicende giudiziarie
[modifica | modifica wikitesto]L'8 ottobre 2015, a seguito d'indagini della magistratura svizzera, viene sospeso per 90 giorni dal comitato etico della FIFA poiché accusato di avere illegalmente percepito, durante il 2011,[76] due milioni di franchi svizzeri dall'allora presidente Sepp Blatter come compenso per consulenze svolte tra il 1999 e il 2002;[77] in questo lasso di tempo cede le sue funzioni in seno all'UEFA al vicepresidente Ángel María Villar.[78] Il successivo 21 dicembre il comitato etico della FIFA lo squalifica per otto anni (in seguito ridotti a sei) da tutte le attività calcistiche.[79] Dopo il ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, il 9 maggio 2016 la squalifica è ulteriormente ridotta a quattro anni;[80] ciò nonostante, non essendovi stata la cancellazione delle accuse sperata da Platini, nella stessa data annuncia l'intenzione di dimettersi da presidente della UEFA.[81]
Il 25 maggio 2018 la giustizia elvetica scagiona Platini da ogni accusa, non avendo ravvisato reati nel suo operato; nell'occasione l'entourage di Platini rimarca la tesi secondo cui le false accuse rivolte nei suoi confronti, erano in realtà mirate unicamente a delegittimarne la carriera dirigenziale.[82] L'8 luglio 2022, ultima coda, il Tribunale penale federale di Bellinzona assolve Platini e Blatter anche dall'accusa di truffa ai danni della stessa FIFA, concedendo loro un risarcimento – a cui Platini ha rinunciato – per l'intera vicenda processuale.[83]
Il 18 giugno 2019 viene «ascoltato come testimone» dalla polizia francese, in merito a un'inchiesta inerente all'assegnazione del campionato del mondo 2022 al Qatar.[84]
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, Platini ha totalizzato globalmente 667 presenze segnando 358 reti, alla media di 0,54 gol a partita.
Presenze e reti nei club
[modifica | modifica wikitesto]Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1972-1973 | Nancy | D1 | 5 | 2 | CF | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 5 | 2 |
1973-1974 | D1 | 21 | 2 | CF | 3 | 0 | - | - | - | - | - | - | 24 | 2 | |
1974-1975 | D2 | 32+1[85] | 17+0[85] | CF | 8 | 13 | - | - | - | - | - | - | 41 | 30 | |
1975-1976 | D1 | 31 | 22 | CF | 5 | 6 | - | - | - | - | - | - | 36 | 28 | |
1976-1977 | D1 | 38 | 25 | CF | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 39 | 25 | |
1977-1978 | D1 | 36 | 18 | CF | 10 | 7 | - | - | - | - | - | - | 46 | 25 | |
1978-1979 | D1 | 19 | 12 | CF | 5 | 3 | CdC | 0 | 0 | - | - | - | 24 | 15 | |
Totale Nancy | 183 | 98 | 32 | 29 | 0 | 0 | - | - | 215 | 127 | |||||
1979-1980 | Saint-Étienne | D1 | 33 | 16 | CF | 7 | 5 | CU | 7 | 5 | - | - | - | 47 | 26 |
1980-1981 | D1 | 35 | 20 | CF | 10 | 5 | CU | 7 | 4 | - | - | - | 52 | 29 | |
1981-1982 | D1 | 36 | 22 | CF | 8 | 5 | CC | 2 | 0 | - | - | - | 46 | 27 | |
Totale Saint-Étienne | 104 | 58 | 25 | 15 | 16 | 9 | - | - | 145 | 82 | |||||
1982-1983 | Juventus | A | 30 | 16 | CI | 13 | 7 | CC | 9 | 5 | - | - | - | 52 | 28 |
1983-1984 | A | 28 | 20 | CI | 7 | 3 | CdC | 8 | 2 | - | - | - | 43 | 25 | |
1984-1985 | A | 30 | 18 | CI | 7 | 4 | CC | 9 | 7 | SU | 1 | 0 | 47 | 29 | |
1985-1986 | A | 30 | 12 | CI | 4 | 1 | CC | 6 | 3 | CInt+TE | 1+0 | 1+0 | 41 | 17 | |
1986-1987 | A | 29 | 2 | CI | 8 | 1 | CC | 4 | 2 | - | - | - | 41 | 5 | |
Totale Juventus | 147 | 68 | 39 | 16 | 36 | 19 | 2 | 1 | 224 | 104 | |||||
Totale carriera | 434 | 224 | 96 | 60 | 52 | 28 | 2 | 1 | 584 | 313 |
Cronologia presenze e reti in nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Kuwait | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
27-11-1988 | Kuwait | Kuwait | 0 – 2 | Unione Sovietica | Amichevole | - | |
Totale | Presenze | 1 | Reti | 0 |
Statistiche da allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Squadra | Naz | dal | al | Record | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
G | V | N | P | GF | GS | DR | Vittorie % | ||||
Francia | 1º novembre 1988 | 17 giugno 1992 | 29 | 16 | 8 | 5 | 53 | 28 | +25 | 55,17 |
Nazionale nel dettaglio
[modifica | modifica wikitesto]Stagione | Squadra | Campionato | Piazzamento | Andamento | Reti | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giocate | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | % vittorie | GF | GS | DR | |||||
1988 | Francia | Qual. Mondiale 1990 | 3º nel Gruppo 5, non qualificato | 1 | 0 | 0 | 1 | 0,00 | 2 | 3 | -1 | |
1989 | Qual. Mondiale 1990 | 5 | 2 | 2 | 1 | 40,00 | 6 | 3 | +3 | |||
1990 | Qual. Euro 1992 | 1º nel Gruppo 1, qualificato | 3 | 3 | 0 | 0 | 100,00 | 5 | 2 | +3 | ||
1991 | Qual. Euro 1992 | 5 | 5 | 0 | 0 | 100,00 | 15 | 4 | +11 | |||
1992 | Euro 1992 | Eliminato nella fase a gironi | 3 | 0 | 2 | 1 | 0,00 | 2 | 3 | -1 | ||
Dal 1988 al 1992 | Amichevoli | 12 | 6 | 4 | 2 | 50,00 | 23 | 13 | +10 | |||
Totale carriera | 29 | 16 | 8 | 5 | 55,17 | 53 | 28 | +25 |
Panchine da commissario tecnico della nazionale francese
[modifica | modifica wikitesto]Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Nancy: 1974-1975
- Nancy: 1977-1978
- Saint-Étienne: 1980-1981
- Coppa Italia: 1
- Juventus: 1982-1983
Competizioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Juventus: 1983-1984
- Juventus: 1984
- Juventus: 1984-1985
- Juventus: 1985
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]- 1985
Individuale
[modifica | modifica wikitesto]- 1976, 1977
- Champion des champions, conferito dal quotidiano francese L'Équipe: 2
- 1977, 1984
- Capocannoniere della Serie A: 3
- Onze d'or: 3
- 1983, 1984, 1985
- Guerin d'oro: 1
- 1983-1984
- Capocannoniere dell'Europeo: 1
- Francia 1984 (9 gol)
- Migliore giocatore dell'Europeo: 1
- 1984, 1985
- Miglior calciatore dell'anno secondo la rivista italiana Guerin Sportivo: 2
- 1984, 1985
- Capocannoniere della Coppa dei Campioni: 1
- 1984-1985 (7 gol ex aequo con Torbjörn Nilsson dell'IFK Göteborg)
- Migliore giocatore della Coppa Intercontinentale: 1
- Nominato Migliore calciatore degli anni 1980 dall'associazione European Sports Magazines[88]
- 1989
- 1995
- Inserito nel FIFA World Team of the 20th Century dalla Fédération Internationale de Football Association[10][89]
- 1998
- Nominato Calciatore francese del XX secolo dalla rivista France Football[90]
- 2000
- Inserito nel FIFA Dream Team dalla Fédération Internationale de Football Association[10]
- 2002
- Inserito nel FIFA 100
- 2004
- Inserito nelle "Leggende del calcio" del Golden Foot
- 2004
- 2008
- Inserito nella Hall of fame del calcio italiano nella categoria Giocatore straniero (FIGC e Fondazione Museo del calcio):
- 2011
- Introdotto al Salón de la Fama del Fútbol[92]
- 2011
- Globe Soccer Award alla carriera sportiva[93]
- 2012
- Premio Nils Liedholm[94]
- 2013
- Candidato al Dream Team del Pallone d'oro (2020)
Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]- 1991
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Nella graduatoria per il Pallone d'oro 1983 segnò il massimo distacco in percentuale dal secondo classificato nella storia del premio, totalizzando ben 4 volte (110 contro 26) il punteggio di Kenny Dalglish, centrocampista del Liverpool. Platini si piazzò in due occasioni (1977 e 1980) al secondo posto e una (1986) al terzo posto.
La Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, organizzazione riconosciuta dalla FIFA, lo ha inserito al 7º posto nella classifica dei migliori calciatori del XX secolo[95] (quinto fra i giocatori europei e primo fra i calciatori francesi[96]). In una lista simile, la rivista calcistica inglese World Soccer lo ha inserito al 5º posto nella classifica dei migliori calciatori del secolo (primo calciatore francese). Ha anche raggiunto la percentuale di voto più alta nella votazione del premio "Calciatore dell'anno" assegnata dalla stessa rivista: nel 1984 ottenne il 54% delle preferenze, risultando tuttora l'unico giocatore ad aver superato la soglia del 50%.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— 3 dicembre 1994[98]
— 2008[99]
— 2014
Note
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- ^ Pelè è più forte di Maradona, Zidane 3°, Baggio 9°: i migliori 10 secondo la Fifa, su gazzetta.it, 2 marzo 2014 (archiviato il 9 agosto 2015).
- ^ Pelè è più forte di Maradona, Zidane 3°, Baggio 9°: i migliori 10 secondo la Fifa, su gazzetta.it.
- ^ Fifa, Pelè il miglior dieci di sempre. Maradona secondo, Baggio nella top ten, su repubblica.it.
- ^ Si tratta del riconoscimento istituito dalla rivista francese France Football, assegnato dal 1956 al 2009 e di nuovo dal 2016. Tra il 2010 e il 2015 tale riconoscimento era, dopo la fusione col FIFA World Player of the Year, denominato Pallone d'oro FIFA e organizzato congiuntamente da France Football e dalla FIFA. Contando i premi organizzati dalla sola France Football, Platini detiene il record di vittorie insieme a Johan Cruijff, Marco van Basten e Cristiano Ronaldo, ma è l'unico ad averli vinti consecutivamente; i giocatori che hanno vinto più Palloni d'oro e Palloni d'oro FIFA sono Lionel Messi e Cristiano Ronaldo con 5 trofei. La stessa France Football e la maggior parte dei media tendono de facto a non fare distinzione tra i due premi.
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- ^ 109 anni di calcio, prima della partita sul prato dell'Olimpico hanno sfilato 26 giocatori che hanno fatto la storia bianconera, in La Stampa, 2 novembre 2006 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2013).
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- ^ In un'intervista nel 2014 Platini disse: «Il calcio era più violento di oggi. Oggi gli arbitri tutelano di più i giocatori con cartellini gialli e rossi, il che fa bene allo spettacolo», cfr. Lahm e i suoi fratelli: i giocatori mai espulsi, su it.uefa.com, 8 febbraio 2017 (archiviato l'11 febbraio 2017).
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- ^ Lelio Donato, Il goal più bello, un'esultanza iconica: Platini e l'ingiustizia della Coppa Intercontinentale, su goal.com, 8 dicembre 2022.
- ^ «Non sopportava più i problemi alle caviglie e, soprattutto, l'idea di arretrare tecnicamente per prolungarsi la carriera, come facevano tanti. Le Roi Michel voleva lasciare di sé il ricordo migliore...», cfr. Luigi Garlando, La memoria corta di un poeta del calcio, in SportWeek, 13 settembre 2014, p. 8.
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- ^ Collare CONS, in Comitato Olimpico Nazionale Sanmarinese.
- ^ Michel Platini premiato, su it.uefa.org, 31 ottobre 2014 (archiviato il 3 novembre 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Libri
- Giovanni Trapattoni, Non dire gatto, con Bruno Longhi, Milano, Rizzoli, 2015, ISBN 978-88-17-08109-2.
- Riviste
- (ES) César Sánchez, Platini, el exquisito tramposo, in Don Balón, n. 1683, 14/20 gennaio 2008.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Michel Platini
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Michel Platini
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Platini, Michel, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Adam Augustyn, Michel Platini, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Michel Platini, su Open Library, Internet Archive.
- Michel Platini, su UEFA.com, UEFA.
- (EN) Michel Platini, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Michel Platini (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Michel Platini (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (FR) Michel Platini, su fff.fr, Federazione calcistica della Francia.
- (FR) Michel Platini, su lequipe.fr, L'Équipe 24/24.
- (EN, ES, CA) Michel Platini, su BDFutbol.com.
- (EN, RU) Michel Platini (calciatore), su eu-football.info.
- (EN, RU) Michel Platini (allenatore), su eu-football.info.
- (EN, FR) Michel Platini, su olympics.com, Comitato Olimpico Internazionale.
- (EN) Michel Platini, su Olympedia.
- (EN) Michel Platini, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (EN) Michel Platini, su IMDb, IMDb.com.
- (DE, EN) Michel Platini, su filmportal.de.
- (EN) José Luis Pierrend, Michel Platini - Goals in International Matches, su rsssf.com, 21 aprile 2011.
- (FR) Michel Platini, su selectiona.free.fr.
- Michel Platini, su myjuve.it.
- Michel Platini, su juworld.net.
- Michel Platini, le Roi, su calcioesteronews.it, 29 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2014).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 79033261 · ISNI (EN) 0000 0001 1030 0013 · SBN CFIV112185 · Europeana agent/base/173954 · LCCN (EN) n89653017 · GND (DE) 119328186 · BNE (ES) XX985961 (data) · BNF (FR) cb11920018b (data) · NDL (EN, JA) 01059121 · CONOR.SI (SL) 109804899 |
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