Coordinate: 45°29′06.62″N 9°06′14.85″E

Milan War Cemetery

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Milan War Cemetery
Tipomilitare
Confessione religiosamista
Stato attualestorico
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
CittàMilano
LuogoTrenno
Costruzione
Periodo costruzione1945
Data apertura1953[1]
Mappa di localizzazione
Map

Il Milan War Cemetery (in italiano, Cimitero di guerra di Milano) è un cimitero di Milano, dove sono seppelliti 417 caduti delle nazioni del Commonwealth (27 dei quali non identificati) che parteciparono alla Guerra di liberazione italiana e morirono durante la seconda guerra mondiale.

Scorcio del cimitero

Il piccolo cimitero, di tipico stile britannico, è immerso nel verde del Parco Aniasi ed è circondato da una siepe e protetto da grandi alberi. È composto da lapidi bianche tutte uguali su un prato all'inglese. Subito all’ingresso è presente una grande croce bianca posizionata sull’asse principale fra l’ingresso e la prima fila di sepolture, che simboleggia il sacrificio dei combattenti morti nella campagna d'Italia[2].

A Milano, che era già stata liberata dai partigiani il 25 aprile, il 4º Corpo d’Armata statunitense entrò in città il 2 maggio 1945, senza combattimenti. Le forze Alleate ebbero, dunque, poche perdite nel teatro cittadino, ma in questo cimitero sono ospitate le salme provenienti dalle zone circostanti la città milanese[3], prigionieri di guerra, aviatori che vennero trasferiti qui da luoghi quali Bergamo, Boves, Carpi, Cicagna, Modena, Parma, Piacenza, Torino e Val d'Isère - qualche anno dopo la fine della guerra[4].

Il cimitero è composto di lapidi tutte uguali di forma rettangolare di pietra bianca, senza distinzione per grado militare o rango, razza o credo religioso, sono allineate in quattro gruppi e disposte in ordine minuzioso. Sullo sfondo rispetto all’ingresso è posta una piccola cappella, dove è conservato il libro con le firme dei visitatori e un documento con le informazioni salienti del cimitero[2].

Nel cimitero è sepolta una sola donna, Margaret Fielden[5], una fisioterapista della Chartered Society of Physiotherapy al servizio del 64th British General Hospital, morta a 28 anni mentre prestava servizio in Italia nell'unità medica alleata[6].

In un'unica tomba sono sepolti due militari italiani, paracadutisti, cooperatori delle truppe alleate: i sergenti Guido Alessandro Voglino, milanese, e Rodolfo Marchiori, di Lendinara, entrambi ventenni.

  • C. Tedeschi - Origini e vicende dei cimiteri di Milano e del servizio mortuario: studio storico - Giacomo Agnelli, Milano 1899
  • R. Aloi - Architettura funeraria moderna - Hoepli Milano 1941
  • R. Aloi - Arte funeraria d’oggi: architettura monumentale, crematori, cimiteri, edicole - Hoepli, Milano 1959
  • P. Portoghesi - Città dei vivi e città dei morti - in «Controspazio», ottobre 1972
  • «Lotus», n. 33 (numero monografico sui cimiteri) - Milano 1983
  • L. Latini Cimiteri e giardini: città e paesaggi funerari d'Occidente - Alinea, Firenze 1994
  • L. Bertolaccini - Città e cimiteri: dall'eredità medievale alla codificazione ottocentesca - Kappa, Roma, 2004
  • M. Felicori (a cura di) - Gli spazi della memoria. Architettura dei cimiteri monumentali europei - Luca Sossella editore, Roma 2005
  • A. Arena - L'architettura dei cimiteri e la città nel 19. secolo: storia, forma e dinamiche urbane dalla Francia alla Sicilia orientale - Caracol, Palermo, 2007
  • M. Giuffre (a cura di) - L'architettura dei cimiteri e la città nel 19. secolo: storia, forma e dinamiche urbane dalla Francia alla Sicilia orientale - Caracol, Palermo, 2007

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