Coordinate: 40°49′27.84″N 14°08′29.04″E

Monte Olibano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Monte Olibano
Monte Olibano: si vede l'Accademia sulla destra e la sommità che dà sulla Solfatara sulla sinistra. In primo piano, il Rione Terra.
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Campania
ProvinciaCittà metropolitana di Napoli
RegionePozzuoli
Altezza155 m s.l.m.
CalderaCampi Flegrei
Ultima eruzione2080 a.C.
Ultimo VEI2 (stromboliana/vulcaniana)
Codice VNUM211010
Coordinate40°49′27.84″N 14°08′29.04″E
Altri nomi e significatiDuomo dell'Accademia
Collina di San Gennaro
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Olibano
Monte Olibano

Il monte Olibano è un vulcano italiano quiescente situato a Pozzuoli, nel complesso dei Campi Flegrei, in Campania.

Il monte Olibano è un duomo di lava[1] di trachite alto 155 m. Sovrasta la costa nord del golfo di Pozzuoli; sulle sue pendici è presente l'Accademia aeronautica di Pozzuoli. Poggia sui depositi del monte Spina ed è a sua volta coperto da altri prodotti eruttivi, in particolare dalle emissioni della Solfatara,[1] di cui costituisce la parte più alta della cintura craterica.[2]

Il monte Olibano è superficialmente formato di trachite. Dal lato di mezzogiorno, lungo la spiaggia, si osserva distintamente la giacitura della trachite; la quale, nel luogo un tempo detto "la petriera", è più di 20 m alta e finisce col perdersi nel mare. Quivi riposa sopra un cumulo di scorie trachitiche mescolate con frammenti e grossi pezzi di tufo vulcanico: come poi la trachite trascende sul pendio del monte Olibano, gradatamente si assottiglia e si spande sia dalla parte occidentale che da quella orientale ricoprendo gli strati di stufo che nella linea di contatto hanno cambiato il colore giallastro in rossigno. Dalla parte settentrionale, la trachite non offre limite distinto ed il confine ad essa assegnato va secondo la linea dove finiscono di mostrarsi i grossi massi distaccati della medesima roccia.[3]

La roccia vulcanica che lo costituisce, grigio scura, è fratturata come frutto della contrazione della lava durante il suo raffreddamento[4] e dell'idro-termalismo.

Il duomo di lava del monte Olibano si è formato durante un'unica eruzione che si è prodotta fra 3800 e 4100 anni fa, forse verso il 2080 a.C.;[5] si tratta quindi di un vulcano monogenico.[6] Il suo indice di esplosività vulcanica è di 2, ha prodotto un volume di 10 milioni di metri cubi di lava fluida.

La parte verso il mare del monte, a ridosso dell'Accademia Aeronautica, è stata fatta scavare dal viceré Pedro Afán de Ribera che, da Bagnoli, fece tagliare il monte Dolce ed il monte Olibano, ricoperti da durissime lave vulcaniche e già attraversati dall'acquedotto romano del Serino.[7]

  1. ^ a b (EN) G. Chiodini, F. Frondini, C. Cardellini, D. Granieri, L. Marini, G. Ventura, CO2 degassing and energy release at Solfatara volcano, Campi Flegrei, Italy, in Journal of Geophysical Research, vol. 106, B8, 10 agosto 2001, pp. 16213–16221, DOI:10.1029/2001JB000246. URL consultato il 5 giugno 2017.
  2. ^ Ludovico Sicardi, La Solfatara di Pozzuoli, in Bulletin Volcanologique, vol. 18, n. 1, 1956, pp. 151–158, DOI:10.1007/BF02596618. URL consultato il 26 maggio 2010 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2018).
  3. ^ Arcangelo Scacchi, Descrizione delle carte geologiche dei Campi Flegrei, Settima adunanza degli scienziati italiani – Atti della sezione di geologia e di mineralogia, 22 settembre 1845, Napoli, 1846, p. 1179. URL consultato il 4 giugno 2017.
  4. ^ Escursione ai vulcani dei Campi Flegrei, su vulcan.fis.uniroma3.it. URL consultato il 4 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2013).
  5. ^ (EN) volcano.si.edu, http://www.volcano.si.edu/world/volcano.cfm?vnum=0101-01=&volpage=erupt.
  6. ^ Renato Sansone, Tipi di vulcani, su GeoMagazine.it, 5 marzo 2020. URL consultato il 21 maggio 2024 (archiviato il 9 maggio 2020).
    «I vulcani monogenici si formano per l’accumulo dei prodotti di una singola fase eruttiva. Esempi di vulcani monogenici sono i coni e gli anelli di tufo.»
  7. ^ Giovanni Battista Carta, Pozzuoli, in Dizionario geografico universale tratto e compendiato dalle opere più accreditate e recenti di geografi insigni per G.B. Carta, Firenze, Stamperia e cartiere del Fibreno, 1843, pp. 666-667, ISBN non esistente.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]