Navigators of Dune
Navigators of dune | |
---|---|
Titolo originale | Navigators of dune |
Autore | Brian Herbert e Kevin J. Anderson |
1ª ed. originale | 2016 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | fantascienza |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Universo di Dune |
Serie | Great Schools of Dune |
Preceduto da | Mentats of Dune |
Navigators of Dune è un romanzo di fantascienza del 2016 di Brian Herbert e Kevin J. Anderson, ambientato nell’universo di Dune creato da Frank Herbert. È il terzo libro della trilogia prequel Great schools of Dune, che è a sua volta un sequel della trilogia Legends of Dune. Ambientata quasi un secolo dopo gli eventi del libro The Battle of Corrin, il romanzo narra gli inizi di Bene Gesserit, Mentat, scuole Suk e della Gilda Spaziale, che sono tutti minacciati dalle forze indipendentiste anti-tecnologia, che hanno guadagnato potere in seguito alla Jihad Butleriana. Più in generale tutta la trilogia Great Schools of dune, menzionata per la prima volta da Anderson in un post sul suo blog nel 2010, narra i primi anni di queste organizzazioni, le cui figure sono prominenti nei romanzi originali di Dune.
10.191 anni prima della morte del Duca Leto Atreides in Dune. I tanti punti di vista dei numerosi personaggi in gioco consegnano l’epica galattica. Tre grandi fazioni si contendono il controllo dell’Imperium degli umani: fanatici Butleriani, Imprese Venport e dinastia Corrino. Tra viaggi individuali e agnizioni collettive, si dipana la fitta ragnatela di macchinazioni politiche e dolorose tragedie. Inizia il calendario herbertiano. Navigators of Dune debutta il 13 settembre 2016.[1]
L’Imperium è in subbuglio. Sul ring del caos galattico stavolta sono in tre. Al primo angolo c’è l’appena incoronato Roderick Corrino di Salusa Secundus, nella poco invidiabile posizione di ritrovarsi l’alleato più importante trasformato in un antagonista. Al secondo angolo su Kolhar, Josef Venport, Directeur della potente egemonia commerciale delle Venport Holdings, implicato nel regicidio del predecessore sul trono.
Il terzo angolo è occupato dal Movimento Butleriano stabilitosi su Lampadas, esaltati religiosi scatenati nella galassia contro la “cattiva” tecnologia. Il desiderio di vendetta dell’Imperatore cozza con la sua saggezza: sa di aver bisogno dei Navigatori VenHold. Il commercio interstellare deve continuare e, comunque, il terzo rivale è il peggiore. Manford Torondo è visto dai folli seguaci come il successore della santa Serena Butler, guida della crociata contro le macchine pensanti. I Butleriani sono più che disposti a usare metodi mafiosi per far precipitare la società nell’oscurantismo dell’illogica.
Molte figure sono intrappolate dal trio di nemici. L’inquietante macchina vivente Erasmus, sempre in cerca di informazioni sull’umanità e preso da una malata relazione con Anna Corrino. Draigo Roget, il massimo Mentat vivente, affascinato da Erasmus e sostenitore di Venport. Valya Harkonnen, non solo Madre Superiora del Bene Gesserit ma anche corrente esempio di follia Harkonnen, abituata a farsi solo i fatti di famiglia. Vorian Atreides, che prima di perdersi nella galassia è più che determinato a porre fine alla faida da lui stesso iniziata. Norma Cenva, sorta di dea protettrice dei Navigatori di Spezia ormai lontana da un qualsiasi contatto con la realtà.
Prima parte della campagna militare Corrino contro VenHold. “Niente di personale”: è la giustificazione di Josef Venport per l’omicidio dell’Imperatore Salvador. Una morte, secondo l’implacabile industriale, in favore del bene dell’Imperium. Il Directeur non capisce perché Roderick Corrino sia così infuriato; gli conferma di voler solo tornare a fare affari, magari dopo aver pagato una bella multa.
Naturalmente, Roderick non perdona e cambia tattica, amici, alleati. Riunitosi al Bene Gesserit, con lo sgradito aiuto dei tempestivi Butleriani attacca le VenHold per romperne l’egemonia commerciale. In una geniale mossa strategica, manda le navi dell’Ammiraglio Umberto Harte presso il butleriano Lampadas, dove arrivano tramite i lenti ma sicuri motori tradizionali per restare in attesa nella periferia del sistema. Imboscheranno chiunque vi giungerà, dopo l’imminente assalto comune a Kolhar.
Purtroppo, una parte considerevole delle forze Corrino viene spazzata via nell’impiego di un obsoleto trasporto EsconTran. Senza i Navigatori del nemico, non si può non uscire dalla piegatura a caso: la corona di una stella disintegra l’offensiva imperiale a Kolhar in una nuvola di vapore. Capita però che Torondo ottenga, da un nobile del Landsraad a lui fedele, un deposito, dimenticato e illegale, di atomiche del Jihad. L’invasato ha la bella pensata di ridurre la contesa Kolhar in un pugno di cenere fosforescente. Anche le notevoli difese del pianeta non riescono a proteggerlo da una pioggia di fuoco radioattivo.
Questa sì che è vista come un’atrocità dall’Imperatore, che teme anche per casa sua. E se i Butleriani hanno in serbo altre armi di distruzione di massa, per nuclearizzare mettiamo caso Salusa Secundus? Intanto, Josef sopravvive solo grazie al solito, provvidenziale avvertimento preveggente di nonna Norma e ha una carta da giocare contro l’ira imperiale.
Nella Sorellanza, Valya Harkonnen sviluppa uno stile di combattimento unico, che combina quello ideato in privato con suo fratello, quello telecinetico in uso su Rossak e l’addestramento dei Maestri di Spada di Ginaz. In qualità di Madre Superiora allena le consorelle e getta le basi della tecnica Prana-bindu. Un tipo di esercizio, ad esempio, è la discesa in sicurezza da un ripido pendio roccioso dalla quale viene eliminato il termine “sicurezza”, poiché si ha bisogno di condizioni realistiche per avere successo. Le Streghe di Valya, sopravvissute nelle mortali giungle di Rossak e ora Bene Gesserit su Wallach IX, non temono nulla.
La faida tra Atreides e Harkonnen raggiunge gradi di perversione degni dei peggiori parentadi. Dopo aver ucciso Orry Atreides durante la prima notte di nozze, Tula Harkonnen finisce per affrontare il fratello di lui, Willem, assetato di vendetta. Del resto Tula amava il morto, che aveva la sola colpa di portare il cognome sbagliato.
La mantide si è goduta corteggiamento e consumazione notturna del matrimonio, prima di tagliare la gola al marito. Proprio mentre Willem sta per vibrare il colpo fatale, Tula rivela di essere incinta del figlio di Orry. Lo zio non è in grado di arrecare danno al nipote nascituro. La sorella di Tula, Valya, è disgustata dall’idea di essere zia di un Atreides.
Vorian Atreides attira Valya Harkonnen tra le rovine del pianeta Corrin per sistemare la questione una volta per tutte. Valya non ha intenzione di combattere lealmente e porta con sé diversi commando della Sorellanza. Intervengono i Salvatori di Corrin, nomadi che cercano di riportare alla luce il pianeta deturpato.
Varya è costretta a duellare, con le consorelle che fanno cerchio, e dimostra di essere superiore. Demolisce Vorian ma il colpo mortale è fermato da Korla, la Regina della Spazzatura, che non vuole essere coinvolta nell’uccisione di un eroe del Jihad. La sovrana dei pezzenti, con le pericolose consorelle tenute sotto tiro, ordina al giovane vecchio di lasciare il mondo. Vorian finge la morte grazie alla scoperta del sabotaggio operato da Valya Harkonnen alla sua nave, che esplode senza di lui. Del primo degli Atreides perdiamo, tra gli astri, le tracce. Questa storia rimane sospesa.
Josef Venport abbandona Kolhar e ripara ad Arrakis, dove nasconde la flotta VenHold e chiede un incontro a Roderick Corrino. Gli offre la scontata alleanza contro il nemico comune.
L’Imperatore accetta a condizione che Venport attacchi subito il pianeta degli odiati Butleriani, Lampadas. Josef ne è felicissimo ma c’è il trucco: in segreto, le riserve belliche di Harte di stanza nel sistema incriminato ricevono l’ordine di colpire alle spalle entrambi gli schieramenti, una volta indeboliti a sufficienza. Non si scherza con Roderick. Inizia la campagna militare VehHold contro Butleriani. Per le imprese, il Directeur Josef Venport in carne e ossa, il Mentat Draigo Roget e lo scienziato Tolomeo comandano le super navi a piegatura e cento Cymek con i cervelli dei Navigatori difettosi.
Per i secondi, il leader Manford Torondo e il Maestro di Spada Anari Idaho schierano oltre cento vecchie astronavi classe Catapulta e centinaia di migliaia di adepti assatanati. Il terzo incomodo è l’Ammiraglio Harte e i suoi settanta vascelli militari dei Corrino, avvoltoi in attesa di dilaniare i feriti. Tramite sonde occultate, l’imperiale osserva la battaglia da lontano e aspetta il suo momento.
Giunti nel sistema di Lampadas, Venport e Roget aprono le ostilità inviando i Cymek sulla superficie per devastarla per bene, mentre le forze aeree ingaggiano le classi Catapulta butleriane. Nonostante il vantaggio numerico e tecnologico, la flotta VenHold subisce pesanti perdite a causa delle tattiche suicide dei fanatici, che speronano come kamikaze gli scafi o sparano colpi laser contro gli scudi Holtzman.
Venport è costretto a ordinare l’abbassamento delle difese navali per evitare la vaporizzazione comune da interazione laser/scudo e, così, apre varchi al fuoco diretto. È un’ecatombe spaventosa. Sul pianeta, i gusci d’assalto con i Cymek stragisti sono guidati dall’infervorato Tolomeo, che ha un conto da regolare con Torondo: gli ha distrutto il laboratorio scientifico e ucciso l’amico e collega ricercatore. I robot giganti schiacciano caterve di persone, la maggior parte delle quali devoti Butleriani. I fanatici si precipitano sotto gli enormi camminatori automatici, morendo a decine di migliaia, ridotti in poltiglia con i civili.
I sopravvissuti riescono a sopraffare i robot sfondando i loro contenitori cerebrali. Seppur senza gambe, lo stesso Manford Torondo capeggia i suoi maniaci sulle spalle del fidato luogotenente Idaho. Ma Tolomeo riesce a farlo a pezzi. I Butleriani travolgono lo scienziato sacrilego e lo uccidono. Alla fine della mischia, centinaia di migliaia di cadaveri giacciono sopra gli scheletri fumanti dei Cymek decerebrati. Il mondo è spianato, i Butleriani hanno perso il loro capo.
Nello spazio, le navi VenHold riescono a distruggere o danneggiare la maggior parte di quelle Butleriane, ma a caro prezzo. È il momento. La flotta nascosta dei Corrino si rivela e attacca i due ormai fragili schieramenti avversi. Il colpo di mano sorprende addirittura la preveggente Norma Cenva.
Scioccato dal tradimento, il povero Josef tergiversa, preparando una fuga precipitosa. Le VenHold sono troppo deboli per contrattaccare ma ai Navigatori serve qualche momento per caricare i motori Holtzman. Il Directeur contatta Harte e minaccia di terminare la sorella dell’Imperatore, Anna Corrino, che è nelle sue mani. Poi, sfruttando il momento di dubbio nel militare, ordina alla flotta di saltare a Denali, sede dei laboratori tecnologici segreti.
L’Ammiraglio Harte prende il controllo di Lampadas e invia un messaggio all’Imperatore Roderick, che arriva per porre fine al Movimento Butleriano. Nonostante Anari Idaho sia vivo, le perdite sono devastanti e non esistono più navi Catapulta. Manford Torondo è morto. I seguaci non sono più una minaccia. Per la Casa Corrino non si registra nemmeno una vittima, la vittoria è assoluta.
Il colpo è anche al dominio commerciale di Josef Venport. Ma Roderick non molla l’osso, non esiste che Venport abbia sua sorella Anna in ostaggio. Strappa all’equipaggio sopravvissuto le coordinate del rifugio VenHold.
Josef prepara a Denali l’estrema difesa, sapendo che l’Imperatore presto o tardi lo troverà. Gli restano poche astronavi, non ha più Tolomeo né i Cymek. Ma ha ancora dalla sua parte il robot indipendente Erasmus, che si mette a riprogrammare per la difesa a terra molti automi bellici in disuso. Il pazzoide artificiale ha impiantato i gelcircuiti nel corpo clonato del defunto pupillo Gilbertus Albans e, così, può cercare una relazione sessuale con la Principessa Corrino prigioniera.
Come volevasi dimostrare: giunge la grande armata imperiale. Seconda parte della campagna militare Corrino contro VenHold. Roderick non è tipo da conti in sospeso: guida personalmente la tattica dal ponte di comando dell’ammiraglia. Si piazza in orbita e inizia l’assedio.
Il Directeur delle VenHold cerca ancora una volta di usare Anna come ostaggio ma il piano va in fumo. Erasmus sconvolge Anna dicendole che il loro amore non è stato altro che un personale esperimento nella comprensione della natura umana. Già mentalmente non proprio a posto, la ragazza sceglie di ammazzarsi camminando senza protezione nell’atmosfera tossica di Denali. Erasmus prova un inaspettato rimorso e va fuori per salvarla ma non riesce a rientrare. I gelcircuiti si corrodono. I due muoiono insieme.
Roderick viene a sapere dell’atroce fine della sorella e fa la funerea esperienza di nuove gradazioni d’ira. Ordina all’Ammiraglio Harte l’attacco spietato alle stremate navi VenHold e una grandinata di bombe sulle fabbriche di ricerca. Le forze dei Corrino fanno a pezzi i vascelli a piegatura già danneggiati.
Addio alle navi da combattimento ricalibrate delle macchine pensanti. All’improvviso, il massacro si interrompe.
Norma Cenva appare sul ponte imperiale e negozia con Roderick per conto di tutti i piloti prescienti. Gli chiede la promessa di non far del male ai suoi Navigatori, compresi quelli che avviano la metamorfosi con il gas di Melange.
In cambio, propone la rimozione immediata di tutte le restanti navi Venport Holdings da Denali verso Arrakis, e il conseguente abbandono di Josef. So-prattutto, ventila l’idea della creazione di una Gilda Spaziale indipendente, per mantenere il flusso della Spezia nell’Imperium.
Roderick cede, Norma svanisce e l’armata stellare VenHold salta via. Lasciando il pronipote indifeso. Il Directeur non può crederci, si sente tradito dalla bisnonna. Si barrica nell’ufficio e osserva impotente le ondate delle truppe d’assalto imperiali. Sulla superficie del pianeta scorre, per ore, il sangue.
Gli innumerevoli soldati dei Corrino, pesantemente armati e corazzati, impegnano i robot militari con mente computerizzata. Resta sul terreno molta fanteria ma gli uomini fanno fuori tutte le macchine, compreso un bel numero di scienziati cibernetici. Alcuni ricercatori reagiscono con prototipi di armi tecnologiche ma sono abbattuti uno dopo l’altro. Altri sono fatti prigionieri. Il Mentat Roget si offre di negoziare con l’Imperium per risparmiare quante più vite e progetti possibile. Il superiore lo ringrazia del servizio e lo congeda.
La Battaglia di Denali è vinta dagli invasori. L’orgoglioso Venport contempla il suicidio al posto di una sicura esecuzione pubblica. Poco prima di essere fatto prigioniero, gli appare Norma che gli suggerisce l’unica e ultima possibilità. Deve entrare nel serbatoio di gas Melange e avviare la trasformazione in Navigatore. Ciò costringerebbe Roderick a risparmiarlo, secondo l’accordo. Josef Venport non può che accettare la disumana mutazione. Il Corrino si accontenta dell’orrido destino per il nemico di una vita.
Le Imprese VenHold si sciolgono, tutti i beni sono confiscati. Sconfitti i nemici, la Casa Corrino trionfa e su Salusa Secundus l’Imperatore Roderick fa il classico, grande discorso. Lì, Norma Cenva in persona annuncia ufficialmente la fondazione della Gilda Spaziale, che garantisce viaggi a piegatura in tutto l’Imperium. Viaggi sicurissimi, seppur effettuati senza l’uso dei maledetti computer: al pilotaggio ci pensano le visioni lisergiche del futuro evocate, in trance, dai Navigatori mutati nel Melange. Il Mentat Draigo Roget è spedito ad Arrakis per sovrintendere la raccolta di Spezia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Filippo Rossi, DUNE - tra le sabbie del mito, Edizioni NPE, novembre 2020.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Edizioni di Navigators of Dune, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.