Nemi D'Agostino

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Nemi D'Agostino (Roma, 1924Roma, 13 ottobre 1992) è stato un anglista italiano.

Nato a Roma, dove completò gli studi universitari[1], ebbe come maestro il saggista Mario Praz, uno dei padri dell'anglistica in Italia e tra i massimi critici dell'opera shakespeariana, di cui fu uno dei suoi allievi preddiletti insieme a Vittorio Gabrieli, Gabriele Baldini, Giorgio Melchiori ed Agostino Lombardo.[2][3] I cinque avrebbero poi fondato una «scuola romana» di critici letterari che avrebbe reso l'anglistica italiana riconosciuta e acclamata nel mondo. Docente di letteratura inglese presso l'Università degli Studi di Milano e La Sapienza di Roma, nel corso della sua decennale carriera d'Agostino si occupò soprattutto delle opere dei maggiori autori britannici e americani, in veste sia di critico letterario sia di traduttore.[2][4]

Fra il 1953 ed il 1956 pubblicò alcuni saggi sulla poetica di Ezra Pound, riuniti poi nella monografia Ezra Pound - reputata il miglior contributo italiano sulla poesia poundiana -,[5] miranti a porre in secondo piano l'empirismo della poetica del letterato a favore invece degli aspetti estetizzanti ed irrazionali, ricostruiti ponendo in luce le influenze sia ambientali che individuali dell'autore.[6][7] Nel 1961 scrisse inoltre la voce sull'enciclopedia Treccani dello stesso Ezra Pound, nonché quelle di altri autori di lingua inglese come Christopher Marlowe.[8]

Fu uno dei primi esponenti della critica italiana a riscoprire Francis Scott Fitzgerald, dopo che le prime pubblicazioni del 1936 e del 1941, inserite da Elio Vittorini all’interno dell’antologia Americana (Bompiani, 1941) con traduzione di Eugenio Montale si erano rivelate un insuccesso.[9] Nonostante lo scrittore americano componesse in prosa, d'Agostino lo definì comunque un «poeta» per via sul suo stile, che soprannominò «lirismo magico» in un articolo comparso su Studi Americani nel 1957.[10]

Nemi d'Agostino è ricordato inoltre per la traduzione in italiano del romanzo Moby Dick di Herman Melville, edito da Garzanti nel 1966, nella quale si distinse per la fedeltà al testo originario e per la chiarezza dei termini usati.[11] Fino ad allora, la traduzione italiana più importante del capolavoro di Melville era stata quella di Cesare Pavese del 1932 e con essa si dovette misurare.

«Mi sembra che D'Agostino abbia risolto il suo problema nel modo più brillante. Rispettando, cioè, lo spirito, lo straordinario orecchio con cui Pavese ci aveva porto la prosa dei «marinaio-filosofo », e Insieme adattandone alla nostra epoca moltissimi termini: sia aggiornando talune espressionl, sia restituendo ad altre, con maggiore aderenza al testo originale, il loro significato pregnante là dove Pavese ne aveva colto solo l'avvincente aspetto coloristico.»
— Corriere della Sera, 2 ottobre 1966

Negli anni Settanta, inaugurò un sodalizio culturale con numerosi esponenti del teatro, della musica e della letteratura italiana contemporanea. Nel 1970 collaborò col compositore Francesco Pennisi, scrivendo i testi di Lune offensée e Serene, due canzoni in lingua francese per soprano, flauto, pianoforte preparato e contrabbasso.[12] Sempre con Pennisi sceneggiò nel 1972 la prima opera di teatro musicale del compositore acese, Sylvia Symplex, rappresentata alla Biennale di Venezia.[13] Sotto la regia di Roberto Guicciardini, nel 1975 fu lo sceneggiatore dell'adattamento televisivo de La scuola della maldicenza, la commedia di maniera settecentesca di Richard Brinsley Sheridan. Infine, nel 1979 inaugurò assieme all'anglista e critico letterario Agostino Lombardo il seminario Shakespeare e il suo tempo presso il Teatro Lirico di Milano, che si svolse in dieci giornate nel corso di tre mesi.[4]

A partire dal 1984 e per i successivi otto anni, Nemi d'Agostino collaborò con il linguista e critico Sergio Perosa alla traduzione di 38 opere teatrali shakespeariane, includendo i più celebri drammi e sonetti del poeta inglese. Questi lavori, pubblicati da Garzanti, furono arricchiti con nuove traduzioni e commenti elaborati da un gruppo di studiosi italiani, offrendo così una testimonianza collettiva di come Shakespeare veniva letto, interpretato e tradotto alla fine del XX secolo.[14]

Nemi d'Agostino si spense improvvisamente nel 1992, lasciando incompiuta l'opera omnia shakespeariana. I restanti volumetti (d'Agostino fece in tempo a redigerne 22) furono portati a termine dall'amico e critico letterario Sergio Perosa verso il finire del secolo.[2]

Opere principali

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  • L'ordine e il caos, studi sugli augustei, 1947 Università di Trieste.[15]
  • Christopher Marlowe, 1950 Edizioni di Storia e Letteratura.
  • Shakespeare e il Rinascimento, 1959 Istituto di Filologia Germanica.
  • Ezra Pound,1960 Edizioni di Storia e Letteratura.[7]
  • L’ultimo Hemingway, 1960, The Sewanee Review.[16]
  • Sette discordanze, 1978 Guanda editore.[17]
  1. ^ Cesare Cases, Confessioni di un ottuagenario, collana Saggine, Nuova ed. accresciuta di un capitolo su Kraus, Lucács, Brecht e altri "grandi maestri", Donzelli, 2003, ISBN 978-88-7989-762-4.
  2. ^ a b c La Stampa - Consultazione Archivio, su www.archiviolastampa.it. URL consultato il 19 settembre 2024.
  3. ^ Arturo Cattaneo, Chi stramalediva gli inglesi: la diffusione della letteratura inglese e americana in Italia tra le due guerre, collana Vita e pensiero, V&P, 2007, ISBN 978-88-343-1589-7.
  4. ^ a b Archivio Corriere della Sera, su archivio.corriere.it. URL consultato il 19 settembre 2024.
  5. ^ Tommaso Lisa, Le poetiche dell'oggetto da Luciano Anceschi ai Novissimi: linee evolutive di un'istituzione della poesia del Novecento con un appendice di testimonianze inedite e testi rari, collana Letteratura e storia, Firenze university press, 2007, ISBN 978-88-8453-556-6.
  6. ^ Bernetta Quinn, Niccolo Zapponi e Donald Davie, L'Italia Di Ezra Pound., in American Literature, vol. 49, n. 2, 1977-05, pp. 282, DOI:10.2307/2925437. URL consultato il 19 settembre 2024.
  7. ^ a b D'Agostino Nemi, Ezra Pound, Edizioni di Storia e Letteratura, 1960, ISBN 978-88-8498-581-1. URL consultato il 19 settembre 2024.
  8. ^ Nemi d'Agostino - Treccani, su Treccani. URL consultato il 19 settembre 2024.
  9. ^ Il rapporto di Fitzgerald con il racconto breve, su Flanerí, 23 febbraio 2018. URL consultato il 19 settembre 2024.
  10. ^ Francis Scott Fitzgerald e l’Italia, su Nuova ciminiera. URL consultato il 19 settembre 2024.
  11. ^ Reinventare Moby Dick, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 19 settembre 2024.
  12. ^ PENNISI, Francesco - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 19 settembre 2024.
  13. ^ Francesco Pennisi e la musica contemporanea italiana - Rivista Musica, su rivistamusica.com, 29 ottobre 2020. URL consultato il 19 settembre 2024.
  14. ^ SakesKerm, su digilander.libero.it. URL consultato il 19 settembre 2024.
  15. ^ Nemi D'Agostino, L'ordine e il caos: studi sugli augustei, Università di Trieste, Istituto di filologia germanica, 1947. URL consultato il 19 settembre 2024.
  16. ^ Katharine T. Internet Archive, Twentieth century interpretations of The old man and the sea; a collection of critical essays, Englewood Cliffs, N.J., Prentice-Hall, 1968. URL consultato il 19 settembre 2024.
  17. ^ (ES) Sette discordanze de D'Agostino Nemi: (1978) 1a edizione. | Studio Bibliografico Orfeo (ALAI - ILAB), su www.iberlibro.com. URL consultato il 19 settembre 2024.
  18. ^ Shakespeare: Traduzione Italiane, su shine.unibas.ch. URL consultato il 19 settembre 2024.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN58979565 · ISNI (EN0000 0000 4961 3079 · SBN CFIV032233 · BAV 495/311670 · LCCN (ENnr96021459 · GND (DE1294223860 · BNE (ESXX1263088 (data) · CONOR.SI (SL178228067
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