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Ostrya carpinifolia

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Carpino nero
Carpino con infruttescenze
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi I
OrdineFagales
FamigliaBetulaceae
GenereOstrya
SpecieO. carpinifolia
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineFagales
FamigliaBetulaceae
SottofamigliaCoryloideae
GenereOstrya
SpecieO. carpinifolia
Nomenclatura binomiale
Ostrya carpinifolia
Scop.
Areale

Il carpino nero[1], carpinella[2][3][4], ostria[5] o, meno frequentemente, carpinello[6] (Ostrya carpinifolia Scop.) è un albero della famiglia delle Betulacee.[7]

Il carpino nero ha tronco dritto e chioma raccolta e un po' allungata; le sue foglie sono a forma ovale, allungate e con il bordo seghettato; la nervatura principale è molto evidente e infatti si dicono penninervie. I frutti sono acheni a grappolo di colore bianco/verde.

Il carpino nero, in Italia, si trova nelle fasce medie delle colline in posizioni mediamente soleggiate. La formazione forestale nella quale il carpino nero risulta nel suo optimum è l'Orno-ostrietum, vale a dire in associazione con l'orniello (Fraxinus ornus). Tale associazione (di cui l'orniello e il carpino sono le specie rappresentative) è tipica della "vegetazione illirica", ben rappresentata in Italia, specie nella zona dei Laghi lombardi, presente anche nella parte alta del lago di Garda, dove il carpino si trova associato alla roverella (Quercus pubescens) o al cerro (Quercus cerris). Boschi di carpino nero sono molto diffusi anche nell'Appennino settentrionale e centrale, meno consueti nel Meridione, Sicilia e Sardegna.

Tronco di carpino nero
Foglie e infruttescenze di carpino nero

Distribuzione

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Il carpino nero presenta un areale limitato all'Europa sud-orientale (Italia, Austria, Balcani, Grecia, Anatolia). In Italia è presente nell'area prealpina centro-orientale e nell'area peninsulare (dall'Appennino settentrionale alla Calabria), con presenze sporadiche nelle isole maggiori e nell'isola d'Elba.
In Italia vi sono circa 800 000 ettari di boschi con presenza di Carpino nero; è la specie correlata ai querceti di roverella e di cerro.

È una specie che necessita di un lungo periodo vegetativo. In Italia vegeta fino a 1 000-1 200 m s.l.m.; negli ambienti collinari peninsulari occupa soprattutto i versanti nord.
Ha esigenze idriche superiori a quelle della roverella, predilige i suoli calcarei e marnosi, teme il ristagno idrico, e non sopporta i terreni troppo argillosi.

  • Viene impiegato come pianta ornamentale in parchi e giardini, oltre che per alberature di strade e viali cittadini.
  • Produce un legno pesante e compatto, di colore rosso-bruno, usato principalmente come combustibile
  • Negli anni '80 in Italia il suo legno è stato utilizzato come sostituto economico per i mobili di ciliegio americano.
  • Inoltre il legno possiede un'alta resistenza all'acqua e all'umidità.
Da agenti fungini
Da agenti animali

Galleria d'immagini

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  1. ^ Gian Lupo Osti, La macchia mediterranea, Milano, Mursia, 1986, p. 107, SBN CFI0015853.
  2. ^ Giacomo Devoto, Gian Carlo Oli, Dizionario della lingua italiana, Firenze, Le Monnier, 1971.
  3. ^ Nicola Zingarelli, Il nuovo Zingarelli. Vocabolario della lingua italiana, a cura di Miro Dogliotti e Luigi Rosiello, 11ª ed., Zanichelli, 1983, p. 309.
  4. ^ Salvatore Battaglia (a cura di), Grande dizionario della lingua italiana (JPG), vol. 2, Torino, UTET, 1995, pp. 794-795, ISBN 88-02-01600-3. URL consultato il 18 marzo 2022.
  5. ^ Ruggero Tomaselli, La vegetazione forestale d'Italia, Roma, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1973, p. 29, SBN GEA0024965.
  6. ^ Oleg Polunin, Guida agli alberi e arbusti d'Europa, traduzione di Piero Brunelli, illustrazioni di Barbara Everard, Bologna, Zanichelli, 1977, p. 48, SBN IEI0069608. 1ª ed. originale: (EN) Trees and Bushes of Europe, London, Oxford University Press, 1976.
  7. ^ (EN) Ostrya carpinifolia Scop., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 16 gennaio 2021.

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