Paolo Aleotti
Paolo Aleotti (Barco, 13 luglio 1813 – Bologna, 14 ottobre 1881) è stato uno scultore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Originario di Barco di Bibbiano,[1] Paolo Aleotti studiò alla Scuola d'Arte di Reggio Emilia e all'Accademia di belle arti di Parma. Fu discepolo del pittore reggiano Prospero Minghetti.[2]
Dal 1846 fu allievo a Firenze di Lorenzo Bartolini, pur continuando ad avere importanti commesse in Emilia. Dal 1860 al 1881 fu docente all'Accademia di Belle Arti di Bologna.[2]
È autore di numerosi monumenti sepolcrali alla Certosa di Bologna, compresa la sua stessa tomba situata nel braccio di ponente del Chiostro I o d'Ingresso, che ha questa epigrafe: «Qui riposa vegliato dal caro putto opera sua». Vi campeggia infatti un bambino a gambe incrociate, con in mano delle melagrane; il bambino in marmo di Carrara del cippo Aleotti è considerato una delle migliori sculture del cimitero bolognese.[3][4][2][5]
Secondo Andrea Balletti, Paolo Aleotti si avvicina all'arte del Duprè, pur senza raggiungerla.[6]
Esposizioni
[modifica | modifica wikitesto]1888: Grande esposizione emiliana, Bologna (Il morto, gesso).[7]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Nella Strenna del P.I.A. del 1984, Mario Mazzaperlini elenca almeno 27 opere attribuite con certezza allo scultore.[1]
- Cippo Aleotti, 1881, Certosa di Bologna, Chiostro I, braccio di ponente
- Puttino dormiente, marmo, Musei Civici[8][7]
- Busto di Lazzaro Spallanzani, 1845, Palazzo dei Musei [9]
- Monumento al principe Ferdinando, chiesa di San Vincenzo, Modena[7]
- Monumento di Massimiliano d'Este, chiesa di San Vincenzo, Modena[6]
- Menardo, Sofocle, Euripide, Aristofane, medaglioni sotto il portico a peristilio, tra gli archi delle cinque porte immittenti nell'atrio del Teatro municipale Romolo Valli, Reggio Emilia[10][7][11]
- Busti di Pariati e di Francesco Fontanesi, Teatro municipale Romolo Valli, Reggio Emilia[10]
- Monumento Sartori, chiesa parrocchiale di San Polo d'Enza[6]
- Ritratto di Bartolomeo Sidoli[6]
- Ritratto della Linari-Venturi[6]
- Busto a Enrico Cialdini, Palazzo del Comune[12]
- Monumento alla famiglia Fangarezzi[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Aleotti, Paolo, su comune.bibbiano.re.it, Comune di Bibbiano. URL consultato il 18 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2021).
- ^ a b c 1881 - Muore lo scultore Paolo Aleotti, su bibliotecasalaborsa.it, Biblioteca Salaborsa, 26 febbraio 2020. URL consultato il 18 aprile 2021.
- ^ Angelo Raule, La Certosa di Bologna, Bologna, Nanni, 1961, p. 79, SBN IT\ICCU\RAV\0056199.
- ^ La Certosa di Bologna, dodici cartoline di Guido Piacentini, Bologna, Comune, 2002.
- ^ Giovanna Pesci (a cura di), La Certosa di Bologna: immortalità della memoria, Bologna, Editrice Compositori, 1998, p. 32, ISBN 978-88-7794-123-7.
- ^ a b c d e Andrea Balletti, Storia Di Reggio nell'Emilia, Roma, Multigrafica Editrice, prima edizione 1925, ristampa anastatica 1968, p. 687
- ^ a b c d Panzetta.
- ^ Opera d'arte Puttino dormiente di Aleotti Paolo (1813/ 1881), a Modena, www.beni-culturali.eu
- ^ Andrea Balletti, cit., p. 527
- ^ a b Andrea Balletti, cit, p. 717
- ^ Gustavo Strafforello, La patria: geografia dell'Italia. Provincie di Modena e Reggio Nell'Emilia, Torino, Unione Tipografico-Editrice, 1902, p. 239
- ^ Enrico Cialdini, portale PatER
- ^ A. C. R., La storia delle arti del disegno, studiata nei monumenti che si conservano in Bologna e nei suburbi. Nuova guida artistica, Bologna, Tip. Gamberini e Parmeggiani, 1888, p. 195.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Andrea Balletti, Storia di Reggio nell'Emilia, Roma, Multigrafica Editrice, (prima edizione 1925) ristampa anastatica del 1968, pp. XXI, 506, 687, 717.
- Mario Iotti, Paolo Aleotti scultore (1813-1881): vita e opere, in Atti e memorie della Deputazione di Storia Patria per le antiche provincie modenesi, 1989, pp. 357-398.
- Memorie dell'Accademia di scienze, lettere e arti di Modena, Modena, Mucchi, 2008, p. 254.
- Nuova lettera del prof. di scultura Paolo Aleotti, 7 settembre 1864, cit. in Oreste Raggi, Della statua di Dante Alighieri innalzata in Firenze il 14 maggio 1865. Storia curiosa e genuina con documenti, Modena, Tipi di Nicola Zanichelli e soci, 1865, p. 77.
- Alfonso Panzetta, Nuovo dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, Torino, Ad Arte, 2003, p. 25, ISBN 88-89082-00-3.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paolo Aleotti
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Roberto Martorelli, Aleotti Paolo, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna, 2008.
- Paolo Aleotti, su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna.
- Aleotti, Paolo, su comune.bibbiano.re.it, Comune di Bibbiano. URL consultato il 18 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2021).
- Parte del testo è tratta da 1881 - Muore lo scultore Paolo Aleotti, su bibliotecasalaborsa.it, Biblioteca Salaborsa, 26 febbraio 2020. URL consultato il 18 aprile 2021. pubblicato in CC-BY-SA 4.0 (fonte utilizzata)
- Aleotti Paolo, su PatER - Portale del patrimonio culturale dell'Emilia Romagna, Assessorato alla cultura e paesaggio - Servizio patrimonio culturale. URL consultato il 18 aprile 2021.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 4242154867603760100003 · SBN REAV177890 · GND (DE) 1175994979 |
---|