Pectolite

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Pectolite
Classificazione StrunzVIII/F.18-60
Formula chimicaNaCa2Si3O8(OH)
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinotriclino
Parametri di cellaa = 7.99, b = 7.04, c = 7.02, Z = 2; α = 90.05°, β = 95°, γ = 102.467°, V = 384.09, Den(Calc)= 2.87
Gruppo puntuale1
Gruppo spazialeP1
Proprietà fisiche
Densità2,74-2,88 g/cm³
Durezza (Mohs)5
Sfaldaturaperfetta secondo {001} e {100}[1]
Fratturaconcoide negli aggregati fibrosi, scheggiosa[1]
Coloreincolore, bianco, grigio, rosa chiaro, azzurro, giallognolo, grigio chiaro[1]
Lucentezzavitrea, sericea[1]
Opacitàsubtranslucida, translucida, opaca[1]
Strisciobianco[1]
Diffusioneda relativamente comune[2] a rara
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La pectolite è un minerale. Un inosilicato.

Abito cristallino

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Aciculare, globulare, radiale.[1] La pectolite si presenta in aggregati sferici, fibroso-raggiati, in cristalli aciculari o in masse compatte. Il colore è bianco o grigio. I cristalli prismatici sono rari.[3]

Origine e giacitura

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Comunemente si trova associata a zeoliti nelle cavità dei basalti, più raramente come minerale di contatto come accade per la wollastonite.[2] È difficile distinguerla dalle zeoliti con metodi semplici. Si forma per genesi idrotermale, riempiendo le cavità dei basalti. Si rinviene associata con zeoliti, prehnite, diopside, grossularia o calcite. Si trova anche nelle fratture delle rocce ricche di serpentino o nei calcari metamorfici di contatto.[4]

Proprietà chimico-fisiche

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La pectolite si presenta con cristalli leggeri, perfettamente sfaldabili ma duri. Ha una lucentezza che varia dal vitreo al sericeo. La polvere è bianca. Il minerale si scioglie, parzialmente, nell’acido cloridrico, con distacco di silice sotto forma di gel.[2] È fosforescente e triboluminescente.[1] Fonde alla fiamma del becco Bunsen dandole una colorazione gialla.

Località di ritrovamento

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Tierno frazione di Mori nel Trentino, Monzoni nella Val di Fassa; a Weardale nel Durham in Inghilterra, presso Edimburgo in Scozia e nelle rocce basaltiche del New Jersey (U.S.A.) [2] a Paterson.

Minerale d’interesse scientifico o collezionistico. La varietà azzurra di pectolite si chiama Larimar e può essere tagliata a Cabochon; se ha delle belle venature, viene utilizzata in gioielleria per la creazione di anelli, spille, pendenti o sferette per collane.

  1. ^ a b c d e f g h Info dal sito di webmineral.com
  2. ^ a b c d Carlo Maria Gramaccioli, Francesco Demartin, Matteo Boscardin, Pectolite in I minerali dalla A alla Z vol. III pag. 738, Alberto Peruzzo Editore (1988) Novara
  3. ^ ”R. Hochleitner, Guida ai Minerali, Ricca editore, Roma, 2017”
  4. ^ ”A. Mottana, R. Crespi, G. Liborio, Minerali e rocce, Mondadori, Milano, 2009”

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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