Coordinate: 46°28′20.57″N 13°01′36.03″E

Arta Terme

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Arta Terme
comune
(IT) Arta Terme
(FUR) Darte[1]
Arta Terme – Stemma
Arta Terme – Bandiera
Arta Terme – Veduta
Arta Terme – Veduta
Panorama di Piano d'Arta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Amministrazione
SindacoAndrea Faccin (centrodestra) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate46°28′20.57″N 13°01′36.03″E
Altitudine442 m s.l.m.
Superficie42,77 km²
Abitanti2 034[3] (30-9-2021)
Densità47,56 ab./km²
FrazioniAvosacco, Cabia, Cedarchis, Lovea, Piano d'Arta, Piedim, Rivalpo, Valle

Località: Chiarsò, D'Inquam, Lavoreit, Plan di Cocés, Rinch, Rosa dei Venti[2]

Comuni confinantiMoggio Udinese, Paluzza, Paularo, Sutrio, Tolmezzo, Treppo Ligosullo, Zuglio
Altre informazioni
Lingueitaliano, friulano
Cod. postale33022
Prefisso0433
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT030005
Cod. catastaleA447
TargaUD
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[4]
Cl. climaticazona F, 3 249 GG[5]
Nome abitantiartesi
Patronosanti Ermacora e Fortunato
Giorno festivo12 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Arta Terme
Arta Terme
Arta Terme – Mappa
Arta Terme – Mappa
Posizione del comune di Arta Terme nella ex provincia di Udine
Sito istituzionale

Arta Terme (in friulano Darte[6]) è un comune italiano di 2 034 abitanti[3] in Friuli-Venezia Giulia, importante centro termale e terapeutico.

Geografia fisica

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Sorge a 442 m in Val Bût, nella regione alpina della Carnia.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 24 febbraio 1938.[7]

«Partito: al primo d'azzurro, troncato da un filetto di nero, sopra il destrocherio vestito di marrone, tenente un giglio al naturale, sotto tre stelle d'argento, disposte due-uno; al secondo di rosso, al leone di San Marco d'oro, senza aureola. Ornamenti esteriori da Comune.[8]»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.[8]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[9]

Lingue e dialetti

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Ad Arta Terme, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[10]. La lingua friulana che si parla ad Arta Terme rientra fra le varianti appartenenti al friulano carnico[11].

Vi soggiornò anche Giosuè Carducci che ispirandosi proprio alla Carnia scrisse diverse poesie tra cui la celebre il comune rustico (1885).

Geografia antropica

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Veduta della Val Bût nei pressi di Arta Terme

Tra parentesi è indicato il toponimo in friulano e in friulano carnico ove divergono.[12]

  • Avosacco (Davosâs, in carnico Davosjâs)
  • Cabia (Cjabie)
  • Cedarchis (Cedarcjis, in carnico Cedarcjes), che si trova a sud del comune, all'incrocio tra i due fiumi Chiarsò e Bût. Era famoso per le sue segherie (di Tarussio, dei Bedechs e di Bruseschi) e per i suoi mulini.[senza fonte]
  • Lavoreit (Lavorêt), si può dire sia un casale nuovo, questa frazione sorse nel 1869 circa, staccandosi dal casolare Chiarsò. Da Piedim, attraversato il torrente Chiarsò, si sale sul monte Rinch, raggiunto il casolare Chiarsò si continua più in alto, dove si trova Plan di Cochess o (Coces), ricordato nel 1692, proseguendo ancora verso l'alto si giunge a Rinch. Un certo Conte Cannuccio, proprietario di questi fondi, li vendette ai locali abitanti. Nel 1829 ci vivevano 8 famiglie, circa 60 abitanti, ora è disabitato.
  • Lovea (Luviee)
  • Piano d'Arta (Dimplan), situata a 560 m s.l.m., è centro di villeggiatura estivo, in funzione soprattutto degli impianti termali del capoluogo Arta. La chiesetta del Santo Spirito, del XIV secolo, situata in località Chiusini e restaurata dopo il terremoto, conserva un piccolo campanile pensile, con cuspide a scandole. Sono presenti inoltre un portico in legno sullo spigolo sinistro della facciata e affreschi nelle vele della volta del presbiterio e del coro.
  • Piedim (Piedim), faceva parte integrante assieme a Ricornut del comune di Rivalpo. Dal suo nome è evidente che trae le sue origini dall'essere fondato ai piedi dei monti circostanti ed in riva al torrente Chiarsò a fianco dello sbocco del Riupoi. Nel passato era uno scalo per legnami di grosso taglio (taés), alcune lavorate sul posto, altre avviate verso altre destinazioni.
  • Rivalpo (Rualp) invece prende il suo nome da un ruscello (Riupoi) che ha le sue sorgenti alle pendici del monte Cucco. Anticamente vi erano altri casolari posti molto in alto, sotto il monte Cucco, in località Chiarsovalis, ai cui abitanti la leggenda dà il nome di Pagans. Si notano ancora vestigia e ruderi di casolari e solchi di campi seminativi. Dal ritrovamento nel Rio Plombs di una piccola campana, si suppone che vi fosse in loco anche una piccola cappella, come raccontavano i vecchi del luogo.
  • Rosa dei Venti (Dincuan), conserva ancora il suo nome antico, luogo di sosta lungo la strada d'Incaroio che portava a Paularo.
  • Valle (Val), già nel 1399 aveva il suo nome in quanto un certo Giovanni Quondan di "Val" beneficiava della chiesa di San Martino di Val.

Tutte queste frazioni dipendevano dalla chiesa di San Martino, le cui origini si collocano prima della metà del XV secolo e sono rilevate da alcune disposizioni testamentarie e da documenti autentici del 1412. Questa chiesa dipendeva fino al 1470 dal Curato di Ogni Santi di Sutrio, come risulta dagli atti notarili di Gasparini Micheli da Tolmezzo, pubblico notarius.

Queste frazioni, oggi sotto l'amministrazione del comune di Arta Terme, prima del 1821 erano separate da Arta del Friuli (come si chiamava allora). Esse avevano il proprio comune, con a capo il meriga (sindaco) ed il ViceMeriga. Sia a Valle che a Rivalpo, il luogo delle adunanze era il piazzale della chiesa o la casa canonica oppure in casa di qualche Meriga o notaio che fungeva da segretario.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Carica Note
1989 1994 Pietro Urban Sindaco
1994 2002 Giovanni Gardel Sindaco
2002 2007 Giovanni Battista Somma Sindaco
2007 2017 Marlino Peresson Sindaco
2017 2022 Luigi Gonano Sindaco
2022 in carica Andrea Faccin Sindaco

Arta Terme è stata sede di ritiro estivo per diversi anni dell'Udinese Calcio.

Arta Terme è stata per due volte sede di arrivo di tappa del Giro d'Italia.

Tappe del Giro d'Italia con arrivo ad Arta Terme
Anno Tappa Partenza km Vincitore di tappa Maglia rosa
1970 17ª Lido di Jesolo 165 Italia (bandiera) Franco Bitossi Belgio (bandiera) Eddy Merckx
1988 19ª Borgo Valsugana 233 Italia (bandiera) Stefano Giuliani Stati Uniti (bandiera) Andrew Hampsten
  1. ^ Toponimo ufficiale in lingua friulana, sancito dal DPReg 016/2014, vedi Toponomastica ufficiale, su arlef.it.
  2. ^ Comune di Arta Terme - Statuto.
  3. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ https://arlef.it/it/risorse/toponomastica-ufficiale/
  7. ^ Arta, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 19 gennaio 2024.
  8. ^ a b Comune di Arta Terme, Statuto (PDF), art. 2 c. 4.
  9. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  10. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.
  11. ^ Lingua e cultura, su arlef.it.
  12. ^ Toponomastica ufficiale – ARLeF, su arlef.it. URL consultato il 18 giugno 2020.
  13. ^ Dati generali, su comune.noale.ve.it. URL consultato il 12 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2010).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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