Picconia excelsa

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Picconia excelsa
Picconia excelsa
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaOleaceae
TribùOleeae
SottotribùOleinae
GenerePicconia
SpecieP. excelsa
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineScrophulariales
FamigliaOleaceae
GenerePicconia
SpecieP. excelsa
Nomenclatura binomiale
Picconia excelsa
(Aiton) DC., 1844
Sinonimi

Notelaea excelsa
(Aiton.) Webb & Bert.

Picconia excelsa (Aiton) DC. è un grande arbusto appartenente alla famiglia delle Oleacee[2], endemico della Macaronesia.

Le piante adulte possono raggiungere i 10 cm di altezza, e presentano foglie coriacee, ovate o ellittiche, opposte, di colore verde brillante, lunghe 6–8 cm; i fiori sono bianchi, tetrameri, di dimensioni modeste (massimo 1 cm), non profumati. I frutti somigliano a delle piccole olive, grandi 1–2 cm, di colore nero.[3]

Distribuzione e habitat

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La specie è originaria delle Isole Canarie e dell'isola di Madera, dove cresce nella laurisilva.[1][3]

È stata introdotta nel continente europeo come pianta ornamentale nelle zone a clima mediterraneo, senza incontrare particolare successo. È rinvenibile presso collezioni botaniche e giardini di acclimatazione. Un esemplare di dimensioni monumentali è presente presso il parco di villa Durazzo-Pallavicini a Genova Pegli, presumibilmente messo a dimora nel 1840-46.

  1. ^ a b (EN) Bañares, A. et al. 1998, Picconia excelsa, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 30 gennaio 2017.
  2. ^ (EN) Picconia excelsa (Aiton) DC., su Plants of the World Online, Kew Science. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  3. ^ a b (ES) Picconia excelsa (Aiton) DC., su floradecanarias.com. URL consultato il 30 gennaio 2017.

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