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Riccardo Cornolti

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Riccardo Cornolti
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Calcio
RuoloDifensore
Termine carriera1935
Carriera
Squadre di club1
1922-1923Ardens? (?)
1923-1933Atalanta192 (12)
1933-1934Trevigliese20 (0)
1934-1935Zognese? (?)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Riccardo Cornolti (Bergamo, 5 marzo 1905Bergamo, 16 dicembre 1963) è stato un calciatore e organaro italiano, di ruolo difensore.

Appartenente ad una famiglia di calciatori (i fratelli Luca e Giacomo giocarono anch'essi nell'Atalanta), cresce nell'Ardens Bergamo per passare all'Atalanta, con cui debutta in Seconda Divisione.

Con i nerazzurri disputa dieci stagioni totalizzando 192 presenze e 12 reti.

Termina la carriera nella Trevigliese, per passare poi tra gli amatori con la Zognese.

A partire dagli anni venti aiuta il padre Canuto Cornolti e il fratello Giacomo nell'attività di famiglia: la costruzione e la riparazione/restaurazione dell'organo; l'attività della famiglia è proseguita fino agli anni settanta.[1]

Soprannominato in dialetto bergamasco "bombardì" (bombardino) perché da attaccante fa gol pesanti, nonostante successivamente diventi terzino.[2]

Lo scrittore Renato Ravanelli, riprendendo il quotidiano L'Eco di Bergamo del 1930, scrisse: "Eccolo qui "Bombardino", il terzino che non fallisce un pallone; eccolo impegnato in partita con tutti i suoi capelli biondi lasciati al vento sulla sua testa. Con quel viso triangolare, che in una partita accanita assume aspetti strani, con quel suo corpo non atletico, rassomiglia- anche per l'intervento delle sue morali qualità- ad un piccolo essere di leggenda. E con quei capelli biondi, se domandassimo ad un tedesco a chi potrebbe assomigliare il nostro Riccardo Cornolti, la risposta sarebbe: Sigfrido. Il neroazzurro si può per davvero considerare un piccolo eroe dello sparuto mondo calcistico bergamasco. E se gli appassionati sportivi di Bergamo amano e seguono e applaudono questo atleta nostrano, facendo di lui quasi una bandiera, non fanno male, non peccano di esagerazione né di montatura; in fin dei conti non fanno altro che dare a bombardino quel che è di bombardino. Questo calciatore ha un gioco difensivo così schietto, lineare, preciso, redditizio, che a prima vista, uno che non lo conoscesse, non lo potrebbe supporre. La sua scelta di tempo è così straordinaria che egli, basso di statura ed esile di corporatura, riesce lo stesso a battere qualsiasi avversario, in lunghezza come in altezza. Il suo entrare ed uscire da ogni scontro e da ogni mischia è fatto in modo così elegante ed intelligente che mai sul suo cammino trova piedi avversari. E mai difatti abbiamo visto questo biondo Riccardo cuor di leone dolorante a terra per aver ricevuto una botta! È uno dei pochi calciatori che riesce ad ottenere dal suo fisico, per l'intelligenza di gioco, un rendimento pari al mille per mille. Molti sono coloro che esclamano:" Ah, se fosse una spanna più alto! Sarebbe nazionale!". Nossignori. Se il bombardino fosse più alto, non sarebbe più quel valoroso calciatore che è oggi. E poco alla volta piacerebbe meno. Nello sport c'è più sentimento di quel che si creda: Cornolti III oggi piace anche perché egli si manifesta come un Davide, non già come un Golia; un inferiore, mai un più potente. E poi che conta l'esser piccolo? Leggendo una volta un articolo di Marino Moretti, abbiamo rimarcato un avverbio e un aggettivo messi assieme: colossalmente piccolo. Ebbene, noi il nostro venticinquenne Riccardo, puro prodotto atalantino, siamo disposti a giudicarlo in campo colossalmente grande. Per la sua maniera di gioco sbarazzina, ardita, sfidante tutti. E anche perché, pur essendo biondo, egli in campo meglio di ogni altro rappresenta il testardo valore della nostra razza montanara".[3]

Competizioni nazionali

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Atalanta: 1927-1928
  1. ^ I Cornolti: gente d'arte, cultura e fede, di T. Bottani, Am serigrafia, 2006
  2. ^ Buon compleanno a quel 7-0, di A. Porfidia, L'eco di Bergamo, 07-08-2011, p.51.
  3. ^ Renato Ravanelli, La Storia - inserto, in L'Eco di Bergamo.

Collegamenti esterni

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