Stefano Bruzzi
Stefano Bruzzi (Groppallo, 11 maggio[1] 1835 – Piacenza, 5 gennaio 1911) è stato un pittore italiano figurativo, paesaggista, aderente alla corrente artistica dei Macchiaioli.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Groppallo, sull'Appennino piacentino da Anna Pistoni e Pietro, magistrato e Presidente della Corte d'Appello di Bologna, frequenta l'Istituto di Belle Arti Gazzola di Piacenza dove riceve l'educazione artistica dal pittore romanticista Lorenzo Toncini.
Nel 1854 si trasferisce a Roma, dove studia privatamente presso la scuola del disegnatore Alessandro Castelli, dove conosce Stefano Ussi e Nino Costa, con cui visita e riproduce in diverse opere la campagna romana[2] e il Lago di Nemi.
Gli esordi rispecchiano l'impronta verista e naturalistica appresa dal maestro: è del 1855 l'esordio con Il castello di Gropparello, commissionato dal marchese Anguissola[3]. Nello stesso anno rientra nel piacentino, dove acquista una casa sulle montagne natie; concluso il periodo bellico, si trasferisce a Bologna e in seguito a Milano.
Dal 1874 è a Firenze con la famiglia, composta dalla moglie Maria Rosa Uttini e da 7 figli; qui frequenta i maggiori esponenti della corrente artistica macchiaiola quali Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Filippo Palizzi, Serafino De Tivoli, Gerolamo Induno, Vincenzo Cabianca, Vito D'Ancona e Domenico Morelli.
Nel 1886 torna definitivamente a Piacenza, dove gli viene assegnata la cattedra di Figura presso l'Istituto di Belle Arti Gazzola succedendo a Bernardino Pollinari; successivamente ne viene nominato direttore[4]. Tra i suoi allievi figurano Virgilio Fassi, Nazareno Sidoli (1879-1969)[5], Ernesto Giacobbi (1891-1964) e Angelo Martini.
Nel 1888 si aggiudica il Primo premio all'Esposizione di Bologna con Il ritorno dal mercato; la sua fama raggiunge presto estimatori esteri grazie all'amicizia con il pittore Arnold Böcklin[6], che lo introduce ai mercanti d'arte svizzeri.
Nel 1897 espone alla Biennale di Venezia Don Chisciotte che si slancia contro le pecore, opera considerata il suo capolavoro[7]. Nel 1903 è tra i proponenti del progetto di istituzione del Museo presso l'Istituto Gazzola, suggerendo Francesco Ghittoni (suo successore alla cattedra di Figura[8]) come conservatore.
Muore a Piacenza il 5 gennaio 1911[9].
Nel 1932 viene organizzata una personale postuma presso l'Associazione Amici dell'arte di Piacenza, mentre in occasione del centenario della morte la Galleria d'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza e la Fondazione di Piacenza e Vigevano gli hanno dedicato due mostre correlate: Un macchiaiolo tra Piacenza e Firenze e La poetica della neve[10].
Il cortometraggio di Tommaso Ferrari Stefano Bruzzi: un macchiaiolo tra Piacenza e Firenze documenta la vita del pittore[11].
Il pronipote Giovanni Bruzzi (1936 - ) è noto pittore e scrittore[12].
Stile
[modifica | modifica wikitesto]Sensibile e poetico interprete di paesaggi rurali e montani, in particolare del suo Appennino piacentino, di neve, pastori e pecore e degli aspetti della loro vita quotidiana.
A livello stilistico, dopo gli esordi legati alla riproduzione di soggetti storici e accademici ereditata dal maestro Lorenzo Toncini, a partire dal suo duraturo soggiorno romano si focalizza sulla resa pittorica del vero, da molti critici accostata alla poetica macchiaiola frequentata dagli anni 70.
Opere principali
[modifica | modifica wikitesto]- Mietitura a Le Perteghette (1864), olio su tela, collezione privata;
- Buoi aggiogati all’aratro (1868), olio su tela, Accademia Carrara, Bergamo[13];
- Contadini che valicano un passo di montagna in inverno (1870), olio su tela, collezione privata;
- Passo difficile (1870), olio su tela, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza;
- Ritorno dal mercato dopo la nevicata (1870-1887), olio su tela, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza;
- Mandria sperduta (1871), olio su tela, collezione privata;
- Aratura (1872), olio su tela, collezione privata;
- Prime giornate di bel tempo (1872), olio su tela, collezione Palazzo Foresti, Carpi;
- Alla fiera (1875), olio su tela, collezione privata;
- Il fischio della locomotiva (1880), olio su tela, Galleria civica d'arte moderna e contemporanea, Torino;
- In cammino (1880), olio su tela, collezione privata;
- Pastorella al pascolo (1880), olio su tela, Musei Civici di Palazzo Farnese, Piacenza;
- La casa di Roncolo con le ragazze che fanno la calza (1880-1887), olio su tela, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza;
- Pascolo (1880-1890), olio su tela, Galleria d'arte moderna, Firenze;
- La pecoraia (Erba ghiotta), (1884), olio su tela, collezione privata;
- I primi a far la rotta (1884), olio su tela, Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea, Roma;
- La tosatura delle pecore (1885), olio su tela, collezione privata;
- Ritorno dal mercato (1885-1890), olio su tela, collezione privata;
- Gli amici (1885-1899), olio su tela, Galleria nazionale di Parma;
- Ritorno dal mercato dopo la nevicata (1887), olio su tela, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza;
- L'Appennino nei pressi di Roncolo di Groppallo (1890), olio su tela, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza;
- L'abbeverata del gregge nel Rio Restano (1890), olio su tela, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza;
- Appennino piacentino (1890-1895), olio su tela, collezione privata;
- La sorgente dei Lamoni (1890-1895), olio su tela, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza;
- Bosco (1890-1899), olio su tela, Galleria nazionale di Parma;
- Paesaggio (1890-1899), olio su tela, Galleria d'arte moderna, Firenze;
- Due cugini (1890-1910), olio su tela, Musei Civici di Palazzo Farnese, Piacenza;
- Autunno nel bosco di faggi (1895), olio su tela, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza;
- Dopo il pasto (1897), olio su tela, collezione privata;
- Don Chisciotte (1897), olio su tela, collezione privata;
- Meriggio l'ora del pasto (1900), olio su tela, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza;
- Siesta (Pecore al riposo) (1900), olio su tela, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza;
- Richiamo (In alto) (1902), olio su tela, Galleria civica d'arte moderna e contemporanea, Torino;
- Campagna (non datato), olio su tela, Palazzo della Cassa di Risparmio di Firenze;
- Salici (non datato), olio su tela, Galleria nazionale di Parma;
- Mulattieri nella neve (non datato), olio su tela, collezione privata;
- La prima neve (non datato), olio su tela, collezione privata.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vita d'arte: rivista mensile illustrata d'arte antica e moderna Anno 2, Volume 4, 1908, pp. 1
- ^ Foglie acquatiche, su https://catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 4 ottobre 2022.
- ^ Confindustria ospita la mostra dedicata a Stefano Bruzzi, su https://www.piacenzasera.it. URL consultato il 4 ottobre 2022.
- ^ Inaugurazione della Mostra di Stefano Bruzzi, su https://www.confindustria.pc.it. URL consultato il 4 ottobre 2022.
- ^ I Fratelli Sidoli, su http://www.piacenzantica.it. URL consultato il 4 ottobre 2022.
- ^ La tosatura delle pecore di Bruzzi va all'asta a Monaco, su https://www.piacenzasera.it. URL consultato il 4 ottobre 2022.
- ^ Veduta dell'Appennino con i tacchini, su https://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 4 ottobre 2022.
- ^ Visita alla compagna convalescente di Ghittoni esposto alla Fondazione, su https://www.lafondazione.com. URL consultato il 4 ottobre 2022.
- ^ Emporium - In memoriam. Stefano Bruzzi Alinari, Firenze, 1911, pp. 201
- ^ Stefano Bruzzi, su https://www.valnure.info. URL consultato il 3 ottobre 2022.
- ^ Proiezione del film:"Stefano Bruzzi, un macchiaiolo tra Piacenza e Firenze", su https://www.confindustria.pc.it. URL consultato il 3 ottobre 2022.
- ^ Professione biscazziere: come ti metto in mutande politici e ricconi, su https://archivio.giornalettismo.com. URL consultato il 4 ottobre 2022.
- ^ Fiori di campo [collegamento interrotto], su https://www.lacarrara.it. URL consultato il 23 settembre 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Sapori, Stefano Bruzzi Pittore 1835-1911, Edizioni d'Arte E. Celanza, Torino, 1919;
- Ferdinando Arisi, Stefano Bruzzi. Studi sul vero, Studio Bibliografico Olubra, Castel San Giovanni, 1982;
- Gianfranco Bruno, Stefano Bruzzi. Francesco Ghittoni, Galleria Braga, Piacenza, 1990;
- Ferdinando Arisi, Andrea Baboni, Stefano Bruzzi. 1835-1911: catalogo ragionato, TIP.LE.CO., Piacenza, 2000;
- Andrea Baboni, Leonardo Bragalini, Stefano Bruzzi. Un Macchiaiolo tra Piacenza e Firenze, TIP.LE.CO., Piacenza, 2011;
- Andrea Baboni, Stefano Bruzzi. La poetica della neve, TIP.LE.CO., Piacenza, 2012.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stefano Bruzzi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ferdinando Arisi, BRUZZI, Stefano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 14, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1972.
- (EN) Opere di Stefano Bruzzi, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 18070682 · ISNI (EN) 0000 0000 6680 6702 · ULAN (EN) 500047944 · LCCN (EN) nr00027744 · GND (DE) 121117383 |
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