Stefano Melchiade Tramonte
Stefano Melchiade Tramonte (Livorno, 3 luglio 1921 – Milano, 2002) è stato un medico italiano, pioniere dell'implantologia italiana e mondiale[1].
Fu ricercatore, studioso e clinico del carico immediato. Introdusse in implantologia concetti, tecniche, strumenti e materiali che anticiparono di decenni le acquisizioni scientifiche successive.[2] Fu tra i grandi implantologi degli anni sessanta, settanta e ottanta. Contribuì alla diffusione dell'implantologia nel mondo portando ovunque le sue conferenze e la sua tecnica e stimolando la produzione d'infinite copie del suo impianto.[3][4][5]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Livorno, in Toscana, il 3 luglio 1921, in treno, durante un viaggio di trasferimento in Francia della famiglia. Ma in Francia non arrivò mai. Compì gli studi a Milano e suo compagno di liceo fu Ugo Pasqualini. Tra i due nacque un'amicizia ed un sodalizio scientifico professionale che durarono tutta la vita.
Durante la Seconda guerra mondiale combatté in Sicilia dove venne catturato ed inviato in campo di prigionia in Africa, dove imparò suo malgrado l'inglese. Fuggì dal campo di prigionia otto volte e per otto volte venne ripreso. La nona riuscì ad imbarcarsi clandestinamente e a rientrare in Italia. Ripresa la vita civile, si laureò a Pavia in Medicina e Chirurgia e si dedicò all'odontoiatria appassionandosi subito alla nuova scienza riabilitativa: l'impiantologia orale endossea, di cui diventerà uno dei pionieri e dei massimi esponenti mondiali.[6]
Profeticamente scrisse:
«Affascinato dal problema degli impianti, spronato dai successi di Cherchève che considero idealmente il mio maestro, ho voluto inoltrarmi anch'io nel promettente campo dell'implantologia, coll'intendimento di apportare il mio modesto contributo ad una causa che non mancherà certo in un futuro molto prossimo di annoverare tra i suoi proseliti, se non la totalità, almeno la grande maggioranza degli odontoiatri di tutto il mondo. Non ho la pretesa di aver ideato alcunché di nuovo; credo solo d'essere riuscito a perfezionare un nuovo tipo di vite endossea, quella autofilettante già tentata da altri e recentemente anche da Gola. Vagliando i pregi e i difetti degli altri metodi d'impianto, mi è sembrato che potesse essere studiata una metodica più semplice e pratica che valesse ad incoraggiare l'impiego dell'implantologia endossea.[7]»
Nel 1959 progettò e realizzò, aiutato dal figlio Silvano che gli produceva i modelli in cera per le fusioni, il suo Impianto Endosseo Autofilettante in cromocobaltomolibdeno, il primo impianto concepito specificatamente per il carico immediato. Nel 1964, primo al mondo ad usarlo clinicamente, introdusse il titanio in implantologia inserendo in un paziente il primo impianto in titanio della storia dell'implantologia mondiale.[1]
Nel 1965, mentre in Svezia un paziente riceve la prima fixture sperimentale di Branemark, Tramonte, già implantologo rinomato, presentò i suoi risultati con l'Impianto Endosseo Razionale in Titanio a Madrid, nella IV Riunione Internazionale della SEI.
Autore di numerose pubblicazioni e relatore internazionale in centinaia di Congressi, fu insignito di molte onorificenze tra cui le più prestigiose furono: la Commenda brasiliana “Manlio Formiggini”, il titolo di membro onorario del Collegio Internazionale di Ricerche del Lariboisière di Parigi, l'International Education Award dell'ICOI.
A lui si deve la codificazione della geometria degli impianti a spira larga di carico immediato (1961), l'introduzione dell'area di rispetto biologico (1962), la guida chirurgica per l'inserzione di impianti in parallelismo (1962), il reticolo per la corretta misurazione delle distanze sulle lastre endorali (1963), la prima casistica mondiale con un success rate superiore al 90% in implantologia a carico immediato (1964), l'introduzione del titanio in implantologia (1964), alcune manovre chirurgiche tuttora utilizzate e infine gli impianti di dimensione ridotta (mini impianti).
Si spense a Milano all'età di 82 anni, dopo una vita intera dedicata all'implantologia.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Tramonte S.M. Un nuovo metodo d'impianto endoosseo. Atti del V Congresso Nazionale SIOCMS; Napoli. 1962.
- Tramonte S.M A proposito di una modificazione sugli impianti alloplastici. Rass Trim Odont 1963;44(2)129:36..
- Tramonte S.M. L'impianto endoosseo razionale. Milano: Ed. Lusy; 1964.
- Tramonte S.M. Intrabone implants with drive screws. J Oral Impl Traspl Surg 1965;4:126.
- Tramonte S.M. Su alcuni casi particolarmente interessanti d'impianto endoosseo con vite autofilettante. Ann Stom 1966;15(4):320.
- Tramonte S.M. Implantologie endo-osseuse: préjugées et craintes. L'Information Dentaire 1966;8:148.
- Tramonte S.M. A further report on intraosseus implants with improved drive screws. J Oral Impl Transp Surg 1966;9:78.
- Tramonte S.M. Intraosseous self-threading implantations. Personal method. Dent Cadmos 1971 Feb;39(2):192-208.
- Tramonte S.M L'impianto a vite autofilettante nella sostituzione di un solo dente mancante. Riv Eur Implant 1978;4:15-21.
- Tramonte S.M. Vite endoossea autofilettante. Attualità Dentale 1989;7:44-9.
- Tramonte S.M. L'impianto endoosseo a vite autofilettante. Trent'anni di esperienza personale. Milano: Editrice Cominplant; 1991.
- Tramonte S.M. L'impianto endoosseo a vite a carico immediato. Atti del 27º Meeting Internazionale Impianti e Trapianti Dentari del GISI. Bologna: 1997. p. 71.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Annali di Stomatologia - Su alcuni casi particolarmente interessanti di impianto endosseo con vite autofilettante - Vol XV - Aprile 1966
- ^ Tramonte S.M. L'impianto endoosseo razionale. Milano: Ed. Lusy; 1964
- ^ Tramonte S.M. Implantologie endo-osseuse: préjugées et craintes. L'Information Dentaire 1966;8:148
- ^ Tramonte S.M. Intrabone implants with drive screws. J Oral Impl Traspl Surg 1965;4:126
- ^ Tramonte S.M. L'impianto endoosseo a vite autofilettante. Trent'anni di esperienza personale. Milano: Editrice Cominplant; 1991
- ^ Iglesias J.G. La epoca heroica de la implantologia en Espana. Los pioneros. Madrid: Ed. SEI; 1997. p. 136
- ^ Tramonte S.M., L'impianto endosseo razionale (PDF), in Lusy, Milano, 1964, pp. pp2–6. URL consultato l'11 giugno 2011.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Camera A., Pasqualini U. Impianti endoossei: istologia comparata della “zona del colletto” in un dente naturale, due monconi di Linkow e tre viti di Tramonte. Associazione Italiana Impianti Alloplastici 1972;3.
- Iglesias J.G. La epoca heroica de la implantologia en Espana. Los pioneros. Madrid: Ed. SEI; 1997. p. 136.
- Bianchi A., Sanfilippo F., Zaffe D. Implantologia e implantoprotesi. Basi biologiche. Biomeccanica. Applicazioni cliniche. Torino: UTET; 1999. p. 159-257.
- Pasqualini U, Pasqualini M.E. Clinica implantoprotesica. Ariesdue, 12-2008
- Floris P.L., Atti del 4º Congresso Internazionale AISI 18-19 ottobre 2002. In ricordo di Stefano Tramonte
- Tramonte S.U., Atti del 4º Congresso Internazionale AISI, 18-19 ottobre 2002. Stefano Tramonte. Ricordo di un grande implantologo.
- Annali di Stomatologia - Su alcuni casi particolarmente interessanti di impianto endosseo con vite autofilettante - Vol XV - Aprile 1966
- Tramonte, S.M., La vite autofilettante (PDF). URL consultato l'11 giugno 2011.
- Valentino Zamara, Manuale di protesi combinata con applicazioni all'implantoprotesi, Elsevier srl, 2007, pp. 15–, ISBN 978-88-214-2931-6.
- SM. Tramonte, Self-threading endosseous screw, in Attual Dent, vol. 5, n. 7, febbraio 1989, pp. 44-9, PMID 2635046.
- SM. Tramonte, Intraosseous self-threading implantations. Personal method, in Dent Cadmos, vol. 39, n. 2, febbraio 1971, pp. 192-208, PMID 5280151.
- SM. Tramonte, On some interesting cases of intra-osseous implantation using self-cutting screws, in Ann Stomatol (Roma), vol. 15, n. 4, aprile 1966, pp. 313-23, PMID 5225462.
- SM. Tramonte, Intraosseous implantation, prejudices and fears, in Inf Dent, vol. 48, n. 8, febbraio 1966, pp. 798-801, PMID 5217163.