Suore francescane ospedaliere di Santa Elisabetta
Le Suore Francescane Ospedaliere di Santa Elisabetta (in francese Sœurs Hospitalières de Sainte Elisabeth) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La congregazione deriva da quella delle elisabettine di Aquisgrana, fondate nel 1622 da Apollonia Radermecher: chiamate a Lussemburgo dalla benefattrice Maria Zorn, le elisabettine si stabilirono in città il 25 luglio 1672.[2]
Le suore furono disperse nel 1791 a causa della rivoluzione francese, ma le quattordici religiose superstiti poterono riprendere la vita comune nel 1805. Essendo in numero esiguo, furono unite prima alla congregazione della Santa Infanzia (1809-1815) e poi alle borromee di Nancy (1844-1846).[3]
Tornate definitivamente autonome, iniziarono a diffondersi oltre i confini belgi e tedeschi e nel 1939 aprirono le loro prime stazioni missionarie in Repubblica Democratica del Congo.[3]
L'istituto, aggregato all'ordine dei frati minori dal 30 marzo 1912, ricevette il pontificio decreto di lode il 7 luglio 1922 e il 24 maggio 1931 ottenne l'approvazione definitiva.[3]
Attività e diffusione
[modifica | modifica wikitesto]Le suore si dedicano alla cura dei malati negli ospedali, all'educazione dei bambini in asili e orfanotrofi, al lavoro nelle missioni e ad altre opere a favore di sofferenti e bisognosi.[3]
Oltre che in Lussemburgo, sono presenti in Belgio, Germania e Benin;[4] la sede generalizia è a Lussemburgo.[1]
Alla fine del 2008 la congregazione contava 165 religiose in 27 case.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annuario Pontificio per l'anno 2010, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2010. ISBN 978-88-209-8355-0.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Il sito web ufficiale delle Suore Francescane Ospedaliere di Santa Elisabetta, su elisabeth.lu.