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Mohamed Hamdan Dagalo

Vicepresidente del
Consiglio Sovrano del Sudan
In carica
Inizio mandato21 agosto 2019
Vice diAbdel Fattah Abdelrahman Burhan
Capo di StatoConsiglio Sovrano del Sudan
PredecessoreCarica creata

Vicepresidente del
Consiglio militare di transizione del Sudan
Durata mandato13 aprile 2019 –
20 agosto 2019
Capo di StatoAbdel Fattah Abdelrahman Burhan
PredecessoreKamal Abdel-Marouf al-Mahdi
SuccessoreCarica abolita

Dati generali
Partito politicoMilitare
ProfessioneGenerale
Mohamed Hamdan Dagalo
SoprannomeHemedti[1][2], Hemeti[3][4]
Dati militari
Paese servitoSudan (bandiera) Sudan
Forza armataJanjawid
Forze di Supporto Rapido
GradoGenerale
GuerreConflitto del Darfur
Colpo di Stato in Sudan del 2019
voci di militari presenti su Wikipedia

Mohamed Hamdan Dagalo (in arabo محمد حمدان دقلو?; ...) meglio noto come Hemedti[5][6], Hemeti[7][4] o Hemetti è un generale sudanese. Leader delle milizie paramilitari Janjāwīd della tribù Rizeigat in Darfur[8] e delle Rapid Support Forces (RSF), è stato accusato di innumerevoli violazioni di diritti umani e crimini di guerra contro civili effettuati nel corso dei diversi conflitti in Sudan; è inoltre considerato da numerose fonti come l'uomo più potente in Sudan.[8][9][4]

Dopo aver partecipato al colpo di Stato del 2019 con il quale è stato deposto il dittatore Omar Al Bashir, Dagalo è diventato, tra il 13 aprile e il 20 agosto 2019, vicepresidente del Consiglio militare di transizione del Sudan (TMC).[10] Il 21 agosto 2019, a seguito del trasferimento di poteri dalla giunta militare del TMC all'organo civile/militare del Consiglio Sovrano del Sudan, Dagalo ne è entrato a far parte come membro militare[4] e vicepresidente[11].

Dal 2013 Dagalo è al comando delle Rapid Support Forces le quali, secondo Human Rights Watch e


Since 2013 Hemetti has commanded the Rapid Support Forces (RSF), which, according to Human Rights Watch and Eric Reeves, was responsible for crimes against humanity, including systematic killings of civilians and rapes, in Darfur in 2014 and 2015 under Hemetti's command, and is widely claimed to hold major responsibility for the 3 June 2019 Khartoum massacre while Hemetti continued to be its leader. Hemetti used the RSF to take control of gold mining operations in 2017. In 2019 he was one of the richest people in Sudan via his company al-Junaid, which had a wide array of business interests including investment, mining, transport, car rental, iron and steel. In early July 2019, Hemetti was considered to be the most powerful person in Sudan. On behalf of the Transitional Military Council, Hemetti signed a Political Agreement on 17 July 2019 and a Draft Constitutional Declaration on 4 August 2019, together with Ahmed Rabee on behalf of the Forces of Freedom and Change (FFC), as major steps in the 2019 Sudanese transition to democracy. In September 2019, Hemetti helped negotiate a peace deal between groups in armed conflict in Port Sudan.

Mohamed Hamdan Dagalo è nato tra il 1973[12] e il 1975[10][13], nipote di Juma' Dagolo, un capo della comunità Rizeigat originario del Ciad.


Hemetti was born in or 1973 (age 46–47) or 1974 or 1975, the nephew of Juma' Dagolo a chief of the Rizeigat community originally from Chad. He attended primary school up to third grade and had no other formal education. He moved to North Darfur and then settled in South Darfur in 1987. He is a member of the Awlad Mansour sub-section of the Mahariya tribe, which is part of the camel herding (Abbala) Northern Rizeigat tribal confederation.


Decidere dove mettere:

Dagalo stated agli ufficiali dell'Unione africana la sua corresponsabilità nello svolgimento dei massacri e degli stupri di massa del 23 novembre 2004 nel villaggio di Adwa nel Darfur Meridionale contro i Fur.

  1. ^ (EN) Hamza Hendawi, Out of the Darfur desert: the rise of Sudanese general Mohammed Hamdan Dagalo, su thenational.ae, 29 aprile 2019. URL consultato il 13 settembre 2020 (archiviato il 15 settembre 2020; seconda copia archiviata il 15 settembre 2020).
  2. ^ Il nuovo uomo più potente del Sudan, su ilpost.it, 22 giugno 2019. URL consultato il 13 settembre 2020 (archiviato il 13 settembre 2020).
  3. ^ (EN) No, it's not over for the Sudanese revolution, su aljazeera.com. URL consultato il 13 settembre 2010 (archiviato il 13 settembre 2020).
  4. ^ a b c d (EN) Mohamed Hassan, Who are the members of Sudan’s new sovereign council?, su middleeasteye.net, 21 agosto 2019. URL consultato il 15 settembre 2020 (archiviato il 15 settembre 2020; seconda copia archiviata il 15 settembre 2020).
    «General Mohamed Hamdan Dagalo: Better known as Hemeti, Dagalo is widely believed to be the real source of influence in the country’s military forces and has been swiftly consolidating power since the army took control of the country’s transition. Formerly a commander of the notorious Janjaweed militia, rebranded now as the Rapid Support Forces (RSF), Hemeti is also accused of masterminding the brutal crackdown on peaceful sit-ins in June, which lead to the deaths of over 100 protesters.»
  5. ^ (EN) Hamza Hendawi, Out of the Darfur desert: the rise of Sudanese general Mohammed Hamdan Dagalo, su thenational.ae, 29 aprile 2019. URL consultato il 13 settembre 2020 (archiviato il 15 settembre 2020; seconda copia archiviata il 15 settembre 2020).
  6. ^ Il nuovo uomo più potente del Sudan, su ilpost.it, 22 giugno 2019. URL consultato il 13 settembre 2020 (archiviato il 13 settembre 2020).
  7. ^ (EN) No, it's not over for the Sudanese revolution, su aljazeera.com. URL consultato il 13 settembre 2010 (archiviato il 13 settembre 2020).
  8. ^ a b (EN) Mohammed Amin, Hemedti: From Camel herder to Sudan's de facto ruler, su aa.com.tr, 29 luglio 2019. URL consultato il 15 settembre 2020 (archiviato il 15 settembre 2020; seconda copia archiviata il 15 settembre 2020).
  9. ^ Il nuovo uomo più potente del Sudan, su il Post, 22 giugno 2019. URL consultato il 13 settembre 2020 (archiviato il 13 settembre 2020).
  10. ^ a b (EN) Hamza Hendawi, Out of the Darfur desert: the rise of Sudanese general Mohammed Hamdan Dagalo, su thenational.ae, 29 aprile 2019. URL consultato il 13 settembre 2020 (archiviato il 15 settembre 2020; seconda copia archiviata il 15 settembre 2020).
  11. ^ Sudan: Constitutional Decree On Appointment of Sovereignty Council Issued, su allafrica.com, 20 agosto 2019. URL consultato il 15 settembre 2020 (archiviato il 15 settembre 2020; seconda copia archiviata il 15 settembre 2020).
  12. ^ (EN) Remote-control breakdown - Sudanese paramilitary forces and pro-government militias (PDF), su smallarmssurveysudan.org. URL consultato il 17 ottobre 2020.
  13. ^ (EN) Who are Sudan’s RSF and their commander Hemeti?, su aljazeera.com, 6 giugno 2019. URL consultato il 17 ottobre 2020.