WR 102ka

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WR 102ka
La nebulosa "Peonia" che circonda WR 102ka ripresa dal telescopio spaziale Spitzer.
ClassificazioneStella di Wolf-Rayet
Ipergigante blu
Classe spettraleOfpe/WN9[1]
Distanza dal Sole26.000 anni luce
CostellazioneSagittario
Coordinate
(all'epoca J2000)
Ascensione retta18h 05m 48,5s
Declinazione-30° 25′ 27″
Dati fisici
Raggio medio~92[1] R
Massa
Temperatura
superficiale
Luminosità
3,2 milioni[1] L
Dati osservativi
Magnitudine app.
  • +8,80 (media)
Magnitudine app.12,978, 10,267 e 8,84
Magnitudine ass.-11,6
Nomenclature alternative
2MASS J17461811-2901366,

ISOGAL-P J174618.2-290136,

MSX6C G000.0003-00.1743, 'Stella Peonia'

WR 102ka, conosciuta anche come stella Peonia[3], è una stella di Wolf-Rayet nella costellazione del Sagittario distante 26000 anni luce dal sistema solare. Si tratta di una delle più massicce e luminose stelle della Via Lattea. La stella, oscurata nel visibile per via delle polveri che la circondano in una zona piuttosto popolata del cielo, ha una magnitudine assoluta bolometrica di -11,6, equivalente a una luminosità di 3,2 milioni di soli. Il nome "Peonia" deriva dalla nebulosa che la circonda[3].

Posizione della stella nella costellazione del Sagittario.

WR 102ka, come le altre stelle di Wolf-Rayet, perde un'enorme quantità di massa causa il forte vento stellare. Si è calcolato che essa perda una massa solare ogni 25.000 anni circa[1]. Si presume che alla nascita la stella avesse una massa di 150 o forse anche 200 volte quella del Sole[1], equiparabile a quella di Eta Carinae o della Stella Pistola, con le quali ha in comune lo stesso destino finale: nel giro di pochi milioni di anni esploderanno in brillanti supernovae o, molto probabilmente, in ipernovae.

  1. ^ a b c d e f A. Barniske, Oskinova, L. M.; Hamann, W.-R., Two extremely luminous WN stars in the Galactic center with circumstellar emission from dust and gas, in Astronomy & Astrophysics, vol. 486, n. 3, 2008, pp. 971–984, DOI:10.1051/0004-6361:200809568. URL consultato il 20 agosto 2012.
  2. ^ L. M. Oskinova et al., One of the most massive stars in the Galaxy may have formed in isolation (PDF), ottobre 2013. arΧiv:1309.7651v2
  3. ^ a b W.-R. Hamann et al., The most luminous stars in the Galaxy and the Magellanic Clouds, in Société Royale des Sciences de Liège, Bulletin, vol. 80, 2011, pp. 98-103. URL consultato il 20 agosto 2012.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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