Yakovlev Yak-6
Yakovlev Yak-6 | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo multiruolo |
Equipaggio | 2 |
Progettista | OKB 115 Yakovlev |
Costruttore | Industrie di Stato |
Data primo volo | 1942 |
Data entrata in servizio | 1942 |
Data ritiro dal servizio | 1950 |
Utilizzatore principale | V-VS |
Esemplari | 381 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 10,35 m |
Apertura alare | 14,0 m |
Superficie alare | 29,6 m² |
Peso a vuoto | 1 415 kg |
Peso max al decollo | 2 300 kg |
Passeggeri | 4 |
Propulsione | |
Motore | 2 radiali Shvetsov M-11F 5 cilindri |
Potenza | 140 hp (100 kW) per motore |
Prestazioni | |
Velocità max | 187 km/h (101 kt) |
Velocità di salita | a 1 000 m (3 300 ft) in 5 min 24 s |
Autonomia | 900 km (486 nmi) |
Quota di servizio | 3 380 m (11 089 ft) |
Armamento | |
Mitragliatrici | una ShKAS in posizione dorsale |
Bombe | fino a 500 kg |
Razzi | predisposto per 10 RS-82 |
dati estratti da Osprey Encyclopedia of Russian Aircraf[1] | |
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Lo Yakovlev Yak-6 (in caratteri cirillici Яковлев Як-6), indicato anche con il nome in codice NATO Crib, fu un aereo multiruolo bimotore, monoplano ad ala bassa, progettato dall'OKB 115 diretto da Aleksandr Sergeevič Jakovlev[N 1] e sviluppato in Unione Sovietica nei primi anni quaranta.
Destinato a equipaggiare i reparti della Voenno-vozdušnye sily (V-VS), l'aeronautica militare sovietica, durante la seconda guerra mondiale, fu utilizzato prevalentemente come aereo da trasporto leggero e bombardiere notturno a corto raggio.
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Nell'aprile del 1942, l'ufficio di progettazione Yakovlev fu incaricato di realizzare un bimotore multiruolo per integrare e sostituire velivoli più piccoli e monomotore come il Polikarpov U-2. Precisa richiesta fu che il mezzo dovesse essere facile sia da gestire che da costruire.[2][3] La progettazione e la costruzione dello Yak-6 procedettero in modo estremamente rapido, tanto che il primo prototipo del mezzo volò nel giugno del 1942. Già a settembre dello stesso anno superò i test di accettazione statali e venne avviato rapidamente alla produzione.[2]
Lo Yak-6 fu un monoplano ad ala bassa realizzato interamente in legno e ricoperto in tela, dotato di carrello d'atterraggio triciclo posteriore con le gambe di forza principali che scomparivano dentro le gondole alari dei motori e il ruotino posteriore che veniva retratto in coda tramite un cavo. La Yakovlev aveva previsto in sede progettuale di utilizzare i propulsori M-12 da 190 hp, ma dato non erano ancora disponibili vennero scelti due radiali Shvetsov M-11F 5 cilindri[3], i quali muovevano due eliche anche esse in legno, come già fatto sui velivoli da addestramento Yakovlev UT-2. Per ridurre al minimo l'uso di risorse sempre più scarse, i serbatoi di carburante del mezzo furono realizzati in compensato reso impermeabile piuttosto che in metallo o gomma. Molti Yak-6 furono dotati di carrello di atterraggio fisso.[4][5]
L'aereo venne realizzato in due versioni: una come trasporto leggero, dedicata per il rifornimento dei partigiani, trasporto di feriti, servizi vari di collegamento o come corriere più generico. In totale poteva trasportare quattro passeggeri o 500 kg di carico.[5][6] La seconda versione (denominata NBB nochnoy blizhniy bombardirovshchik - bombardiere notturno a corto raggio) venne adibita a bombardiere leggero notturno a corto raggio, in grado di trasportare fino a 500 kg di bombe poste sulle rastrelliere nelle sezioni centrali alari e con una mitragliatrice ShKAS in posizione dorsale, come armamento difensivo.[7] In totale vennero realizzati 381 esemplari, fino al 1943, quando la produzione venne arrestata.[8][9]
Vennero realizzate e volarono alcune versioni con un diverso profilo alare, denominate Yak-6M[10], da queste modifiche venne poi realizzato il più grande Yak-8, il quale volò nel 1944.[1]
Impiego operativo
[modifica | modifica wikitesto]Lo Yak-6 venne impiegato con grande efficacia in prima linea durante la Grande guerra patriottica, sia come bombardiere che come trasporto, e venne molto apprezzato dai piloti che lo utilizzavano. Tuttavia il mezzo era soggetto ad entrare in avvitamento incontrollato se il carico era superiore alle specifiche o se non era posizionato correttamente. Pertanto la sua produzione cessò nel 1943 e venne sostituito dal Shcherbakov Shche-2. Dal 1944 molte unità operative della Voenno-vozdušnye sily (V-VS) utilizzavano tale mezzo come trasporto generico.[11] Durante la battaglia di Berlino, lo Yak-6 venne equipaggiato con dei lanciarazzi posti sotto le ali che ospitavano 10 razzi RS-82 da lanciare verso bersagli terrestri.[12] Al termine del conflitto, alcuni Yak-6 vennero forniti agli alleati, e rimasero in servizio nelle forze sovietiche fino al 1950.[1][12]
Versioni
[modifica | modifica wikitesto]- Yak-6 : bimotore da trasporto leggero
- NBB : bombardiere notturno a corto raggio
- Yak-6M : versione migliorata del Yak-6
Utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]- Armée de l'air
- Normandie-Niémen - Trasporto truppe
- Forza aerea mongola - Trasporto
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La denominazione del "costruttore" risulta scritta in modo diverso da quella del "progettista" poiché, nel secondo caso, la traslitterazione del cognome è effettuata secondo il sistema "ISO 9", impiegato come standard convenzionale nelle pagine di Wikipedia in lingua italiana.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Gunston 1995, p. 468.
- ^ a b Gordon, Komissarov e Komissarov 2005, p. 235.
- ^ a b Gunston 1995, p. 467.
- ^ Gordon, Komissarov e Komissarov 2005, pp. 235–236.
- ^ a b Gunston 1995, pp. 467–468.
- ^ Alexander 1975, p. 437.
- ^ Gordon, Komissarov e Komissarov 2005, pp. 235, 237.
- ^ Gordon, Komissarov e Komissarov 2005, p. 237.
- ^ History:Serial Production, su yak.ru, A.S. Yakovlev Design Bureau. URL consultato il 26 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2017).
- ^ Gordon, Komissarov e Komissarov 2005, p. 238.
- ^ Donald 1997, p. 915.
- ^ a b Alexander 1975, p. 438.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Jean Alexander, Russian Aircraft since 1960, London, Purnell Book Services, 1975.
- (EN) Donald, David (Ed.), The Encyclopedia of World Aircraft, Aerospace Publishing, 1997, ISBN 1-85605-375-X.
- (EN) Yefim Gordon, Dmitry Komissarov e Sergey Komissarov, OKB Yakovlev: A History of the Design Bureau and its Aircraft, Hinckley, UK, Midland Publishing, 2005, ISBN 1-85780-203-9.
- (EN) Gunston, Bill, The Osprey Encyclopedia of Russian Aircraft 1875 - 1995, London, Osprey, 1995, ISBN 1-85532-405-9.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Yakovlev Yak-6
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Alexandre Savine, Yak-6, A.S.Yakovlev, in Russian Aviation Museum, http://www.ctrl-c.liu.se/misc/ram/index.html, 10 dicembre 1996. URL consultato il 16 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2011).
- (EN) Maksim Starostin, Yakovlev Yak-6/NBB, in Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 16 marzo 2016.
- (RU) Яковлев Як-6, in Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 16 marzo 2016.
- https://web.archive.org/web/20130430162446/http://www.aviation.ru/Yak/#6