Cilavegna
Cilavegna comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Pavia |
Amministrazione | |
Sindaco | Giuseppe Colli (PdL - LN) dall'8-6-2009 |
Territorio | |
Coordinate | 45°19′N 8°45′E |
Altitudine | 115 m s.l.m. |
Superficie | 18,05 km² |
Abitanti | 5 551[1] (30-6-2017) |
Densità | 307,53 ab./km² |
Comuni confinanti | Albonese, Borgolavezzaro (NO), Gravellona Lomellina, Parona, Tornaco (NO), Vigevano |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 27024 |
Prefisso | 0381 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018050 |
Cod. catastale | C686 |
Targa | PV |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | cilavegnesi / cilavegnini |
Patrono | Santi Pietro e Paolo |
Giorno festivo | 29 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Cilavegna nella provincia di Pavia | |
[www.comune.cilavegna.pv.it Sito istituzionale] | |
Cilavegna (Silavégna in dialetto vigevanasco[3], anticamente Siravegna[4]) è un comune italiano di 5.551 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia.
Geografia fisica
Il territorio di Cilavegna si presenta prevalentemente pianeggiante, contraddistinta da un'unica grande area boschiva (il "Bosco Oliva") che oggi è tutelato dall'amministrazione comunale che ne conserva la proprietà ma che l'ha concesso in affidamento ad un'associazione di appassionati locali con la finalità di un progetto per la ricostruzione di un bosco composto da specie autoctone.
Storia
Appare nel X secolo come Cilavinnis; apparteneva allora al vescovo di Pavia, cui il re Berengario I concesse nel 911 il privilegio di costruirvi un castello. Nel 1164 venne assoggettata politicamente al comune di Pavia da Federico I. Nel 1250 appare come Cellavegna nell'elenco delle terre pavesi. Nel secolo successivo venne in potere dei Beccaria di Pavia, e nel 1412 entrò a far parte di uno sparso gruppo di paesi assegnato a Castellino Beccaria (conte di Voghera), ma ben presto confiscata. Seguono brevi infeudazioni ai Castelbarco e ai Maletti (1466), e nel 1483 a Vercellino Visconti, legato ai Beccaria per parte della moglie (sorella del conte di Gambolò). Il feudo subì confische e reintegrazioni durante le guerre d'Italia; comunque dopo il 1525 la signoria di Cilavegna pare appartenesse agli Antellani, che si estinsero nel 1615. Cilavegna fu acquistata nel 1636 dai Taverna, conti di Landriano, ed a loro rimase fino all'abolizione del feudalesimo (1797).
Nel 1532 Cilavegna era stata staccata dal Principato di Pavia (cui apparteneva la Lomellina) e unita coi paesi vicini al nuovo Contado di Vigevano o Vigevanasco. Esso passò dal Ducato di Milano al Piemonte sabaudo nel 1743 (la Lomellina già nel 1707). Nel 1818 il Vigevanasco fu riunito alla Lomellina e nel 1859 entrò a far parte della provincia di Pavia.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale dei santi Pietro e Paolo
Le origini della chiesa parrocchiale di Cilavegna risalgono al X secolo, dato tra l'altro confermato dagli scavi eseguiti in loco nel 1942 che hanno inoltre evidenziato come la struttura attuale, in gran parte risalente al XII secolo, sia una ricostruzione sulla precedente. La costruzione è stata però fortemente alterata nell'attuale stile barocco a partire dal 1669 a seguito di ampliamenti eseguiti a favore della popolazione aumentata.
Chiesa di Sant'Antonio
Dedicata a Sant'Antonio abate, risale al periodo romanico ed è ancora oggi posta nella parte meridionale del paese, lungo la strada che conduceva ad una porta che proprio da questa chiesa prendeva il nome.
Chiesa di Santa Maria
Nota anche col nome di Chiesa della Madonna del Santo Rosario, la chiesa venne eretta nel XV secolo ed interamente ricostruita a partire dal 1640. Caratteristica interessante è la pianta a croce greca con tre altari, di cui uno dedicato a San Giuseppe e l'altro al beato Alberto Calvi da Cilavegna, vescovo di Savona, le cui reliquie sono conservate all'interno del tempio. Gli affreschi interni risalgono al XVII secolo e raffigurano tra gli altri San Vincenzo Ferreri ed altri santi domenicani. Presso l'altare maggiore è conservata una statua d'epoca seicentesca rappresentante un Cristo morto. La chiesa venne sconsacrata nel Settecento ed utilizzata come deposito per il legname, per poi essere recuperata e restaurata in tempi successivi.
Chiesa della Beata Vergine di Oropa
Dedicata all'noto santuario, la chiesa venne realizzata su progetto di don Giovanni Del Console che però riuscì a terminarne solo l'abside, assieme al presbiterio ed al campanile.
Chiesa della Beata Vergine del Carmine
Realizzata nel XVII secolo, la chiesa della Madonna del Carmine è contraddistinta da una pianta ad un'unica navata con due altari laterali e quello maggiore realizzato in marmo. Di rilievo sono anche il coro in legno e l'acquasantiera del Quattrocento.
Santuario di Sant'Anna
Noto anticamente come "Gesiolo della Calderlina", il Santuario di Sant'Anna si erige nella campagna cilavegnese. Esso nacque come cappella votiva nel XVI secolo al fine di custodire un famoso affresco ritraente Sant'Anna con Maria e San Gioacchino. Durante l’anno scolastico 2017-2018 è stata rivalutata attraverso un concorso del "Fondo Ambiente Italiano" da tre studenti della zona.
Architetture civili
Il castello
Dell'originario castello di Cilavegna, risalente con tutta probabilità al X secolo, oggi rimangono solo poche tracce labili. Della primitiva rocca rimane oggi una traccia architettonica nell'area del palazzo comunale che sorge proprio sulle rovine dell'antico castello: nello specifico l'ingresso è contraddistinto da un torrione massiccio con una porta arcuata che corrisponde all'antico ingresso del fortilizio.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[5]
Cittadini illustri
- Mario Pavesi - imprenditore italiano
- Pietro Conti - inventore italiano
Amministrazione
Gemellaggi
Sport
La squadra cittadina è l'Olimpic Cilavegna e milita in Seconda Categoria. Gli anni d'oro li ha avuti a cavallo degli anni 2000, quando disputò 6 campionati consecutivi di Promozione.
Cronistoria Calcio
Cronistoria del Cilavegna | |
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Riferimenti in opere letterarie
- Nel romanzo psicologico Ipotesi di cacciatore di Gregorio Ponci, la famiglia del personaggio principale Viscardo affonda le sue origini dal 18° secolo in Cilavegna, che viene citata anche con le più antiche denominazioni
- di Cilavinnis, Cellavegna, Celavegno. Una parte della trama é ivi ambientata.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 giugno 2017.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 242.
- ^ Dante Olivieri, Dizionario di toponomastica lombarda: nomi di comuni, frazioni, casali, corsi d'acqua ecc. della regione lombarda, studiati in rapporto alla loro origine, ed. Famiglia Milanese, 1931
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Pagine correlate
Altri progetti
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