Rescaldina
Rescaldina comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Città metropolitana | Milano |
Amministrazione | |
Sindaco | Gilles Andrè Ielo (centro-sinistra) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°37′N 8°57′E |
Altitudine | 225 m s.l.m. |
Superficie | 8,03 km² |
Abitanti | 14 067[1] (31-12-2020) |
Densità | 1 751,81 ab./km² |
Frazioni | Ravello, Rescalda |
Comuni confinanti | Castellanza (VA), Cerro Maggiore, Cislago (VA), Gerenzano (VA), Gorla Minore (VA), Legnano, Marnate (VA), Uboldo (VA) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 20027 |
Prefisso | 0331 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 015181 |
Cod. catastale | H240 |
Targa | MI |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 480 GG[3] |
Nome abitanti | rescaldinesi |
Patrono | san Bernardo abate |
Giorno festivo | 20 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Rescaldina nella città metropolitana di Milano | |
Sito istituzionale | |
Rescaldina (Rescaldina in dialetto legnanese) è un comune italiano di 14 067 abitanti[1] della città metropolitana di Milano in Lombardia. È situato a circa 25 km a nord-ovest del centro di Milano[4].
Storia
Il territorio di Rescaldina reca la sua prima traccia della presenza umana all'epoca romana, grazie ad un'ara in pietra che riportava probabilmente una simbologia religiosa, ora rimossa. Probabilmente l'ara fu collocata lungo la strada romana che percorreva la parte superiore del bordo della Valle Olona. Questa ara, rimasta per decenni all'ingresso del cimitero ora è collocata nel cortile della casa parrocchiale. Pare furono i monaci cistercensi a stabilire il primo insediamento agricolo permanente (la grangia) nell'area dell'attuale comune, che col tempo crebbe in due distinti borghi rurali: Rescalda e Rescaldina, per entrambe è comune l'origine del nome "robur scalta" bosco, macchia (boschiva) di roveri. Ora i residui boschi che si trovano ad est ed ovest dell'abitato come essenza dominante hanno la robinia, introdotta nel XVII secolo, residuale la presenza di roveri.
Nel 1570 Rescaldina venne elevata a parrocchia da Carlo Borromeo e inserita nella Pieve di Legnano. Gli abitanti di Rescalda, non trovando accolte le loro richieste per ottenere una parrocchia autonoma, costituirono una rendita per il mantenimento del sacerdote, fu stabilita quindi la parrocchia nel 1608 e inserita nella Pieve di Busto Arsizio. La costituzione di questa rendita autonoma consentì agli abitanti di Rescalda di acquisire il diritto di eleggere il parroco, privilegio mantenuto fino al Concilio Vaticano II, l'ultimo parroco infatti venne eletto nel 1959 (una delle ultime 2 parrocchie nella diocesi di Milano).
Presenze di stemmi viscontei su due edifici rimandano alla leggenda sulla presenza di una residenza estiva del nobile casato, peraltro mai accertata, e comunque all'appartenenza di Rescaldina alla Signoria di Milano e al Ducato di Milano a partire dal XIII secolo.
Lo stemma del Comune, sebbene di invenzione moderna, descrive un lupo che fugge da una torre, rappresenta infatti la fuga di Lupo da Limonta dalla prigionia nella torre di Rescaldina, posta in Via Roma 7 che ancora conserva lo stemma visconteo. L'episodio è narrato da Tommaso Grossi nell'opera "Marco Visconti": durante le contese tra Visconti e Sforza il nobile Lupo da Limonta venne imprigionato e la fuga fu possibile grazie ad uno stratagemma; il giullare Tremacoldo chiese di partecipare alla giostra-torneo, cui in realtà si presentò, camuffato, Lupo da Limonta che, balzato in sella al cavallo, invece di dirigersi lancia in resta contro la sagoma del saraceno si diede alla fuga.
Una delle più importanti famiglie del passato di Rescaldina fu quella dei Lampugnano (o Lampugnani), che dominò ed influenzò gli eventi del territorio per circa tre secoli a partire dal XIV secolo. Da ricordare il casato dei Melzi, che dalla casa patrizia di Legnano estendevano in Rescaldina numerosi possedimenti (la Casa della Curti Granda[5], loro residenza e i fabbricati a cortile in via Bossi e Legnano, attualmente di proprietà della fondazione Barbara Melzi). Il catasto teresiano definiva nel 1730 l'assetto del territorio, per la maggior parte ancora suddiviso e posseduto da nobili; nel censimento del 1807, Rescaldina contava 207 abitanti e Rescalda 630, dati statici rispetto a quelli che conosciamo del Cinquecento e del Settecento; allo stesso modo perdurava l'economia agricola di sussistenza che era già caratteristica dei secoli precedenti. Con l'unità d'Italia, Rescaldina e Rescalda vennero unificate con Rescaldina comune e Rescalda frazione.
Durante la pandemia di Covid-19 del 2020, 1007 cittadini sono risultati positivi ai tamponi.[6]
Monumenti e luoghi d'interesse
Il comune di Rescaldina vanta tre chiese: la Chiesa parrocchiale dei Santi Bernardo e Giuseppe, la Chiesa della Madonna della Nevi e la Chiesa di Santa Maria Assunta.
La Chiesa parrocchiale dei Santi Bernardo e Giuseppe risale ai primi del Novecento e a sul interno ospita un crocifisso seicentesco e alcuni dipinti a olio.
La Chiesa di Santa Maria Assunta, localizzata a Rescalda, nella metà del novecento, sui resti della precedente costruita nel 1300 e al suo interno è conservata una tela settecentesca con raffigurata la Sacra Famiglia.
La Chiesa della Madonna della Neve, progetto di Vico Magistretti, risale invece alla metà del novecento e al suo interno un affresco rinascimentale staccato dalla preesintente cappelletta votiva, abbattuta far posto alla nuova costruzione.
In frazione Rescalda la chiesa sconsacrata di San Giuseppe alla Pagana, citata anche tra i "Luoghi del Cuore del FAI (Fondo Ambiente Italiano), nel complesso vi è un affresco di Madonna con Bambino attribuita a Bernardino Luini.[7]
Economia
Dalla nascita alla fine del XIX sec. Rescaldina è stato un villaggio rurale basato sull'agricoltura di sussistenza.
La Bassetti, fondata a Milano nel 1830, inaugura nel 1840 il suo primo stabilimento a Rescaldina[8]. In pochi decenni la fabbrica cresce e nel 1908 la meccanizzazione dello stabilimento dà il via all'evoluzione dell'economia locale che nei primi decenni del XX diventa prevalentemente industriale nel settore tessile, poi con l'indotto per la manutenzione e la riparazione dei telai, nel settore metalmeccanico e successivamente metallurgico, specificatamente per la fusione della ghisa: una rivoluzione reddituale nell'economia della popolazione rescaldinese. Bassetti (ora parte del Gruppo Zucchi), nella sede di Rescaldina custodisce il Museo "Zucchi Collection"[9], la più grande raccolta al mondo di blocchi per stampa a mano sul tessuto in legno e metallo, dalla fine del '700 al 1930.
L'inaugurazione della tratta Saronno-Busto Arsizio il 5 ottobre 1887 la collega direttamente a Milano e a Novara con la ferrovia costruita dalla FNS di cui Rescaldina è la prima stazione dopo il nodo di Saronno verso Novara. La ferrovia, gestita dal 1890 dalle Ferrovie Nord Milano (poi confluite in Trenord), e l'apertura il 21 settembre 1924 della prima autostrada a pedaggio del mondo[10] (Autostrada dei Laghi) contribuirono notevolmente allo sviluppo sia economico che sociale di Rescaldina. La possibilità di spostarsi agevolmente verso Milano, Varese, Como e la Svizzera creò nuove opportunità per lavoro e studio per gli abitanti.
La fine del secolo scorso ha seguito, dal punto di vista economico, il generale andamento della zona dell'Alto Milanese, declino del settore manifatturiero a favore del terziario. Nel caso di Rescaldina, più che verso le tecnologie avanzate, pur con piccole realtà a livelli di eccellenza, verso il settore della grandi attività commerciali, sfruttando l'asse viario della Strada Statale 527 che la attraversa e la vicinanza dell'Autostrada dei Laghi da cui Rescaldina è servita direttamente da 2 uscite sul ramo A8 Milano-Varese (Legnano e Castellanza) e con l'uscita di Saronno a soli 6 km sul ramo A9 Milano-Como Chiasso che la collega direttamente alla Svizzera. La linea ferroviaria, raddoppiata negli anni '90, collega la stazione di Rescaldina direttamente all'aeroporto di Milano Malpensa.
Eventi
A Rescaldina viene organizzato ogni anno, nel periodo autunnale, il palio delle contrade. L'evento vuole rievocare le vicende raccontate da Tommaso Grossi, associate alla tradizione e alla cultura del paese tanto da essere anche raffigurate nello stemma comunale: lo stemma infatti rappresenta un lupo che fugge dalla torre di un castello, e si tratta di un riferimento alla vicenda della fuga dello scudiero Lupo da Limonta dalla rocchetta di Rescaldina, così come raccontato da Tommaso Grossi nel romanzo storico “Marco Visconti”.[11] L'evento consiste in una grande rievocazione storica e vede come protagoniste indiscusse le quattro contrade cittadine: Torre, indicata con i colori rosso e blu, Croce, associata al verde e al giallo, Rescalda, rappresentata in bianco e rosso, e Ravello, a cui si fa riferimento con i colori bianco e azzurro.[12] La manifestazione è stata organizzata a partire dal 1968 fino al 1996, e poi nuovamente a partire dal 2018.[13]
Amministrazione
Sindaci eletti direttamente dai cittadini
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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24 aprile 1995 | 12 giugno 1999 | Massimo Ambrogio Gasparri | Vivere Rescaldina (Centrosinistra) | Sindaco | |
13 giugno 1999 | 7 giugno 2009 | Donato Raimondi | Lista civica | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 25 maggio 2014 | Paolo Magistrali | Centrodestra | Sindaco | |
26 maggio 2014 | 26 maggio 2019 | Michele Cattaneo | Vivere Rescaldina (Centrosinistra) | Sindaco | |
27 maggio 2019 | in carica | Gilles Andrè Ielo | Vivere Rescaldina (Centrosinistra) | Sindaco |
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[14]
Curiosità
Il comune vanta un particolare primato: è l'unico comune italiano con meno di 15 000 abitanti ad aver dato i natali a due giocatori nella Nazionale italiana di calcio, ovverosia Ignazio Abate e Matteo Darmian, convocati ai Mondiali di Calcio 2014 in Brasile. Originaria di Rescaldina è inoltre Laura Fusetti, calciatrice del Milan e della Nazzionale Italiana Femminile.[15]
Note
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Geoportale Regione Lombardia, su http://www.geoportale.regione.lombardia.it/. URL consultato il 16 febbraio 2020.
- ^ Casa della Curti Granda, su http://www.lombardiabeniculturali.it/. URL consultato il 16 febbraio 2020.
- ^ Comune di Rescaldina, su www.facebook.com. URL consultato il 17 novembre 2020.
- ^ Quali Sono Le Migliori Attrazioni Turistiche a Rescaldina, su MO.OM Hotels, 21 novembre 2017. URL consultato il 16 agosto 2019.
- ^ Francesco Ruta, Museo del Marchio Italiano, su Museo del Marchio Italiano. URL consultato il 17 maggio 2020.
- ^ ZUCCHI web collection, su www.zucchicollection.org. URL consultato il 21 agosto 2015.
- ^ La prima autostrada del mondo (PDF), su http://www.museoauto.com/. URL consultato il 16 febbraio 2020.
- ^ #, Torna da domenica 8, il Palio delle Contrade di Rescaldina. Appuntamento tra storia, sport e divertimento, su Sempione News, 8 settembre 2019. URL consultato il 9 settembre 2019.
- ^ www.legnanonews.com, http://www.legnanonews.com/news/cronaca/909260/a_rescaldina_torna_il_palio . URL consultato il 9 settembre 2019.
- ^ PALIO DI RESCALDINA A LEGNANO IN TV. URL consultato il 9 settembre 2019.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Rescaldina si coccola Darmian, è lui la stella dei Mondiali di calcio - Il Giorno - Legnano
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rescaldina
Collegamenti esterni
- Comune di Rescaldina, su comune.rescaldina.mi.it.
- Rescaldina, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.