Sangiaccato di Nicopoli

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Sangiaccato di Nicopoli
Niğbolu Sancağı
Никополски санджак
Informazioni generali
CapoluogoNicopoli
Dipendente daImpero ottomano (bandiera) Impero ottomano
Amministrazione
Forma amministrativaSangiaccato
Evoluzione storica
Inizio1396
CausaBattaglia di Nicopoli
Fine1878
CausaDissoluzione
Preceduto da Succeduto da
Regno di Vidin
Oggi parte di
Principato di Bulgaria
Bulgaria (bandiera) Bulgaria

Il sangiaccato di Nicopoli[1][2] o di Nikopoli/Nikopol[3] (in bulgaro Никополски санджак?,Nikopolski sandzhak, in turco Niğbolu Sancağı) era un sangiaccato dell'Impero ottomano, con Nicopoli, città dell'attuale Bulgaria come centro amministrativo. Fu fondato al di fuori dai territori del Regno di Vidin, dopo la battaglia di Nicopoli nel 1396.

Amministrazione

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Il primo defter (indagine catastale) del Sangiaccato di Nicopoli è stato composto a metà del XV secolo. Un gruppo di studiosi ha datato questo defter al 1430 mentre un altro gruppo lo colloca al 1479/1480.[4] Questo fu il primo defter ottomano che menzionava il popolo rom, che viveva in 431 nuclei familiari, ovvero il 3,5% delle famiglie in questo sangiaccato.[5]

Divisione amministrativa

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Nelle note raccolte del viaggiatore ottomano Evliya Çelebi (metà del XVII secolo) il sangiaccato di Nicopoli con 20 ziamet e 244 timar e un reddito di 40.000 akçe è menzionato come uno dei 24 sangiaccati ottomani della Rumelia.[6] A metà del XIX secolo aveva 15 kadiluk.[7]

Lo storico bulgaro Rusi Stojkov credeva che Skanderbeg fosse menzionato nel 1430 come un sanjak-bey del sangiaccato di Nicopoli.[8] Secondo questo punto di vista era stato nominato a tale posizione poco dopo essere stato scelto come sanjak-bey del sangiaccato di Dibra. Lo storico Halil İnalcık ha spiegato che per Skanderbeg, "questa era una grande promozione in quanto Nicopoli era uno dei più grandi sangiaccati della Turchia europea".[9] Lo storico Strashimir Dimitrov ha datato questo defter al 1479-1480 e credeva che l'Iskander Bey menzionato in esso non fosse Skanderbeg ma qualche altra persona che era mirliva di Nicopoli.[10]

Durante il regno del sultano Murad II il sanjak-bey fu Mehmed Bey, figlio di Firuz Bey.[11]

Nel marzo 1834 Husseyn Pascià fu nominato sanjak-bey del sangiaccato di Nicopoli e del sangiaccato di Vidin. [12]

Il sangiaccato di Nicopoli era uno dei sei sangiaccati ottomani con la cantieristica navale più sviluppata (oltre ai sangiaccati di Smederevo, Vidin, Požega, Zvornik e Mohač).[13]

  1. ^ Quadro pittorico di tutti i paesi e popoli del mondo con incisioni dimostranti vestiari, costumi, sistemi, usanze, rimasugli d'antichità, monumenti moderni: Turchia, G. Tasso, 1831, p. 459. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  2. ^ Descrizione dell'Asia, dell'Africa e dell'America da servire di continuazione alla geografia del signor Busching di m. Berenger. Traduzione dal francese, tomo 1. [-9.]: Tomo 1. Contiene la descrizione dell'Impero ottomano, presso G.P. Merande e compagni, 1785. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  3. ^ Nuovo dizionario geografico universale statistico, storico, commerciale, 1831, p. 202. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  4. ^ Бистра Андреева Цветкова, Вера П Мутафчиева e Институт за история (Българска академия на науките), Търски извори за българската история: серия XV-XVI, изд. Българската академия науките, 1966, pp. 161–334.
  5. ^ Elena Marushiakova, Gypsies in the Ottoman Empire: A Contribution to the History of the Balkans, Univ of Hertfordshire Press, 2001, p. 27, ISBN 978-1-902806-02-0.
    «The first mention of Gypsies in the tax documentation of the Ottoman Empire dates from 1430 and is found in the Register of Timars for the Nikopol sanjak or region, in which 431 Gypsy households are registered, 3.5% of the total listed.»
  6. ^ Evliya Çelebi e Joseph Freiherr von Hammer-Purgstall, Narrative of Travels in Europe, Asia, and Africa in the Seventeenth Century, Oriental Translation Fund, 1834, p. 98.
  7. ^ Edward Smedley, Hugh James Rose e Henry John Rose, Encyclopaedia metropolitana: or Universal dictionary of knowledge...comprising the twofoldadvantage of a philosophical and an alphabetical arrangement, with appropriate engravings, B. Fellowes, 1845, p. 149.
    «This Sanjdk contains fifteen Kddiliks, the chief of which Nicopolis.»
  8. ^ Bulletin de la Société historique bulgare, Izd-vo na Bŭlgarskata akademii︠a︡ na naukite, 1968, p. 242.
    «...преди няколко години от Р. Стойков мнение, че описът на хасовете, зеа- метите и тимарите в Никополския санджак е от 1430 г. и че споменатият в него Искандер бей бил идентичен с албанския национален герой Скен- дербег,»
  9. ^ Machiel Kiel, Ottoman architecture in Albania, 1385-1912, Research Centre for Islamic History, Art and Culture, 1990, pp. 173, 187, ISBN 978-92-9063-330-3.
    «Skanderbeg,... of Kruja between 1438 and 1440, after which date he was promoted to the rank of sanjak-bey of Dibra (Debar) and shortly afterwards to the important Nikopol in Northern ... 7) Inalcik, article Arnavudluk in E.I. In fact this was a big promotion as Nikopol was one of the largest sanjaks of European Turkey»
  10. ^ Institut za balkanistika (Bŭlgarska akademii︠a︡ na naukite), Poredit︠s︡a "Balkani"., 1970, p. 15.
    «... в който се споменава Искандер бей, мир-лива на Никопол. Този регистър се оказва не от първата половина на XV в., а от 1479 — 1480 г. и споменатият в. него Искандер бей няма нищо общо с Г. Кастриоти»
  11. ^ Bernard Lewis, Islam, from the Prophet Muhammad to the Capture of Constantinople: Politics and war, Harper & Row, 1974, p. 142.
    «The bey of the Sanjak of Nicopolis, Mehmed Bey, the son of Firuz Bey, ...»
  12. ^ sir Grenville Temple, Excursions in the Mediterranean, 1836, p. 277.
    «Husseyn pasha confirmed to the sanjaks of Widin and Nicopolis, and to the command of the fortress of Widin»
  13. ^ Godis̆njak grada Beograda, Beogradske novine, 1979, p. 35.
    «Ипак градња бродова се посебно везивала за шест санџака: никопољски, видински, смедеревски, зворнички, пожешки и мохачки.»