Sangiaccato di Delvino
Sangiaccato di Delvino | |||||
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Informazioni generali | |||||
Capoluogo | Delvinë e in seguito Argirocastro | ||||
Dipendente da | Impero ottomano | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Sangiaccato | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | XVI secolo | ||||
Causa | Istituzione | ||||
Fine | 3 marzo 1913 | ||||
Causa | Prima guerra balcanica | ||||
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Il sangiaccato di Delvino[1][2][3] o Delvina[4] (in turco Devline Sancağı, in albanese Sanxhaku i Delvinës) conosciuto anche come sangiaccato di Argirocastro[5][6] era uno dei sangiaccati dell'Impero ottomano. Il capoluogo era la città di Delvinë ma durante il XVIII secolo divenne Argirocastro, nell'attuale Albania. Fu creato a metà del XVI secolo[7] e soppresso dopo le guerre balcaniche nel 1913. Il suo territorio venne diviso tra due stati di breve durata di nuova costituzione: il Principato d'Albania e la Repubblica Autonoma dell'Epiro del Nord.
Nome
[modifica | modifica wikitesto]Durante il XVIII secolo il pascià locale trasferì la sede del sangiaccato da Delvino ad Argirocastro. Il suo nome ufficiale non cambiò, ma la provincia veniva anche indicata come sangiaccato di Argirocastro (Gjirokastër).[8]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Prima della sua fondazione a metà del XVI secolo, Delvino era la sede di una kaza (distretto) appartenente al sangiaccato di Avlona.[9] Il sangiaccato di Delvino aveva il reddito più basso dei 21 sangiaccati dell'eyalet Rumelia.[10] Nel 1713 il sanjak-bey di Delvina era Selim Pascià[11] Nel 1744 il sanjak-bey era Veli Beg.[12] Nel 1785 il figlio di Veli Beg, Ali Pascià, divenne governatore di Delvino, mentre negli anni successivi il sangiaccato fece parte del pascialato di Giannina.[13] Nel 1804 il sanjak-bey di Delvino era il figlio di Ali, Veli, che era anche un beilerbei della Rumelia.[14] Nel 1834 Mahmood Hamdi Pascià fu nominato per governare i sangiaccati di Delvino, Giannina e Avlona.[15]
Durante le guerre balcaniche e la successiva sconfitta ottomana, l'esercito greco entrò in città il 3 marzo 1913.[16] Nel giugno 1914 la città ospitò l'assemblea costituente dei rappresentanti dell'Epiro del Nord che discusse e infine approvò il Protocollo di Corfù il 26 luglio 1914.[17] Delvino entrò poi a far parte dell'effimera Repubblica Autonoma dell'Epiro del Nord.
Divisioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]A livello amministrativo il sangiaccato di Delvino durante il periodo ottomano faceva parte del Vilayet di Giannina. Dal 1888 al 1912 era composto dai seguenti distretti (o kaza):[18]
- Kaza di Argirocastro
- Kaza di Tepelenë
- Kaza di Përmet
- Kaza di Himarës
- Kaza di Delvinë
- Kaza di Pogonit
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ François Charles Hugues Laurent Pouqueville, Storia della rigenerazione della Grecia, Ferrario, 1854, p. 25. URL consultato il 21 settembre 2021.«Il sangiaccato di Delvino confinava , in quel tempo , cogli stati veneziani di terraferma , mediante il distretto di Butrinto»
- ^ G. R. Margaroli, La Turchia, ovvero L'Impero Ottomano osservato nella sua situazione geografica, statistica, politica, e religiosa, G.Schiepatti, 1829, p. 102. URL consultato il 21 settembre 2021.
- ^ Carlo Antonio Vanzon, Dizionario universale della lingua italiana, ed insieme di geografia ... mitologia [&c.]. Preceduto da una Esposizione grammaticale ragionata della lingua italiana. [1 pt. With] Appendice, ossiano Giunte e correzioni. [12 pt. Wanting the title-leaf of vol. 4 of the dictionary]., 1842. URL consultato il 21 settembre 2021.
- ^ Maria Pia Pedani, Inventory of the Lettere e Scritture Turchesche in the Venetian State Archives, BRILL, 30 novembre 2009, p. 178, ISBN 978-90-474-4153-3. URL consultato il 21 settembre 2021.
- ^ Luigi Albertini, Venti anni di vita politica, N. Zanichelli, 1951, p. 405. URL consultato il 21 settembre 2021.
- ^ Rivista coloniale organo dell'Istituto coloniale italiano, Unione coop. editrice, 1918. URL consultato il 21 settembre 2021.
- ^ Sherif Delvina, Low Albania (Epirus) and Cham issue, Eurorilindja, 2006.«Afterwards, when the sandjak of Delvina has been created (about the middle of XVI century), [Successivamente, quando fu creato il sangiaccato di Delvino (circa metà del XVI secolo),]»
- ^ Mikropoulos, 2008, pp. 330-331.
- ^ Nikolai Todorov, Society, the city and industry in the Balkans, 15th-19th centuries, Ashgate, 1998, p. 238, ISBN 9780860786597.«the sandzak of Vlora included the regions Muzeqeja, Laberia (with Belgrad), Berat, Gjirokastra and Delvina. [il sangiaccato di Valona comprendeva le regioni Muzeqeja, Laberia (con Belgrado), Berat, Gjirokastra e Delvino.]»
- ^ Kemal Çiçek, Ercüment Kuran e Nejat Göyünç, The Great Ottoman-Turkish Civilisation, Yeni Türkiye, 2000, ISBN 978-975-6782-19-4.«Among 21 sanjaks of the Rumelia Beylerbeyiligi, the Morean sanjakbeyi the highest income with 507.760 akçe while the Delvine sanjak had the lowest income with 157.032 akp.»
- ^ (TR) Orhan Kılıç, 18. yüzyılın ilk yarısında Osmanlı Devleti'nin idari taksimatı. Eyalet ve sancak tevcihatı, Şark Pazarlama, 1997, p. 91, ISBN 978-975-96309-0-4.
- ^ (SR) Društvo istoričara Srbije, Iz istorije Albanaca, Zavod za izdavanje udžbenika SR Srbije, 1969, p. 78.«родио се 1744. године у околини Тепелене, од оца Вели-бега, госпо- дара Тепелене, односно управљача делвинског санџака. [Nacque nel 1744 e suo padre era signore di Tepelene e signore del Sangiaccato di Delvino]»
- ^ Mikropoulos, 2008, pp. 334, 337.
- ^ Michalis N. Michael, Matthias Kappler e Eftihios Gavriel, Archivum Ottomanicum, Mouton., 2009, p. 175.«When Veli Pasa was the governor of the sub-province of Delvine and derbender basbugu in 1804, he was honored with the title of Rumeli Beglerbeyi. [Quando Veli Pasa era il governatore della sub-provincia di Delvino e derbender basbug nel 1804, fu onorato con il titolo di Beylerbeyi di Rumelia]»
- ^ sir Grenville Temple (10th bart.), Excursions in the Mediterranean, 1836, p. 277.«Mahmood Hamdi pasha confirmed to the sanjaks of Yanina, Delvina, and Avlonia»
- ^ John S. Koliopoulos & Thanos M. Veremis, Modern Greece : a history since 1821, 1. publ.ª ed., Malden, MA, Wiley-Blackwell, 2010, pp. 73, ISBN 978-1-4051-8681-0.
- ^ (EN) Basil Kondis, Greece and Albania, 1908-1914, Institute for Balkan Studies, 1976, p. 132. URL consultato il 21 settembre 2021.«Throughout the period of the constituent assembly which convoked at Delvino to discuss the Corfu agreement... the constituent assembly approved the agreement on July 26, 1914." [Per tutto il periodo dell'assemblea costituente che convocò a Delvino per discutere l'accordo di Corfù... l'assemblea costituente approvò l'accordo il 26 luglio 1914».]»
- ^ (SQ) Historia e Shqipërisë: Vitet 30 të shek. XIX-1912, Akademia e Shkencave e RPS të Shqipërisë, Instituti i Historisë, 1983, p. 50. URL consultato il 21 settembre 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Tassos A. Mikropoulos, Elevating and Safeguarding Culture Using Tools of the Information Society: Dusty traces of the Muslim culture, Earthlab, 2008, ISBN 978-960-233-187-3.