Pieve di Val'Assina

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
La chiesa prepositurale di San Giovanni Battista ad Asso (CO)

La pieve di Val'Assina o pieve di Asso o Pieve di San Giovanni Battista di Asso o Pieve di San Giovanni Battista di Val'Assina (plebis valassinensis o plebis assiensis o plebis sancte johannes baptista valassinensis o plebis sancte johannes baptista assiensis) era il nome di un'antica pieve dell'arcidiocesi di Milano con capopieve Asso, CO. Ricade sotto il decanato di Asso e comprende 15 parrocchie. Attualmente retto dal decano mons. Erminio Burbello, Prevosto della Basilica Prepositurale "Santo Stefano Protomartire" di Canzo.

Il santo patrono è San Giovanni Battista, al quale è dedicata la chiesa prepositurale di Asso.

Storia

La pieve di Asso risulta testimoniata per la prima volta in un documento del 1018, anche se sappiamo che la primitiva chiesa era stata dedicata a San Giovanni evangelista. Risale probabilmente al XIII secolo la dedicazione a San Giovanni Battista, in quanto è Goffredo da Bussero il primo a riportare la capopieve della Val'Assina sotto questo titolo.[1]

Sappiamo che nel Trecento, inoltre, alcuni territori della pieve di Asso vennero privati a favore del monastero di Sant'Ambrogio di Milano, il quale già nel secolo IX aveva molti possedimenti in queste terre, ove esercitava una giurisdizione più civile che spirituale.[2]

Nel 1359 apprendiamo che il collegio canonicale di Asso constava di quattro canonici oltre al prevosto, anche se all'epoca della visita dell'arcivescovo Gabriele Sforza (17 luglio 1455), sappiamo che i vari canonicati erano già saliti a dodici, per diminuire poi a dieci al tempo di San Carlo Borromeo e quindi stabilizzarsi nei secoli seguenti.[3]

Fino al concilio di trento, però, nessuno dei canonici e tantomeno il prevosto risiedevano entro la pieve e le funzioni del parroco erano esercitate da un viceprevosto nominato dal vicario generale, che rimase agente sino al 1570. Dal 1505 Asso ospitò anche una comunità monastica che venne sottoposta all'autorità plebana che ne approvò gli statuti in quanto esso era composto di donne votatesi alla regola benedettina. Tale monastero venne però soppresso il 31 marzo 1568 ed unito da san Carlo Borromeo al monastero del Lentasio di Milano. Sempre al periodo post-tridentino, anche Asso divenne sede di una vicaria, coincidente con l'ambito territoriale della pieve.[4]

Le parrocchie di Limonta e Civenna, vennero dal Seicento definitivamente sottoposte alla signoria dell’abate del monastero di Sant’Ambrogio di Milano, ove rimasero sino al 1797, tornando ad essere comprese entro i confini della pieve a partire dal XIX secolo.[5]

La pieve resistette sino al 1972 quando, assieme a tutte le altre pievi lombarde, venne soppressa dai decreti del cardinale arcivescovo Giovanni Colombo, il quale istituì i moderni decanati, di cui Asso divenne una sede.[6]

Note

Bibliografia

  • Liber notitiae sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero. Manoscritto della Biblioteca Capitolare di Milano, a cura di M. Magistretti, U. Monneret de Villard, Milano, 1917.
  • Diocesi di Milano. Sinodo 46°, Milano, 1972, Pubblicazione curata dall'ufficio stampa della Curia arcivescovile di Milano.
  • G. Vigotti, La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII. Chiese cittadine e forensi nel “Liber Sanctorum” di Goffredo da Bussero, Roma, 1974.
  • Istituzione dei nuovi vicariati urbani e foranei, 11 marzo 1971, Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, Rivista Diocesana Milanese, 1971.

Voci correlate

Template:Pieve di Vall’Assina