Pieve di Vimercate
Pieve di Vimercate | |||||
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Informazioni generali | |||||
Capoluogo | Vimercate 1750 abitanti (1721) | ||||
Dipendente da | Provincia di Milano | ||||
Suddiviso in | 27 comuni | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Pieve | ||||
Podestà | lista sconosciuta | ||||
Organi deliberativi | Consiglio generale | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | XIV secolo | ||||
Causa | Secolarizzazione delle pievi | ||||
Fine | 1797 | ||||
Causa | Invasione napoleonica | ||||
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Cartografia | |||||
Pieve di Santo Stefano | |||||
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Collegiata di Santo Stefano a Vimercate | |||||
Informazioni generali | |||||
Capoluogo | Vimercate 1750 abitanti (1721) | ||||
Dipendente da | Arcidiocesi di Milano | ||||
Suddiviso in | 22 parrocchie | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Pieve | ||||
Prevosto | vedi sotto | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | XI secolo | ||||
Causa | Istituzione delle pievi | ||||
Fine | 1972 | ||||
Causa | Sinodo Colombo | ||||
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Cartografia | |||||
La pieve di Vimercate o pieve di Santo Stefano di Vimercate (in latino: Plebis Vicomercati o Plebis Sancti Stephani Vicomercati) era il nome di un'antica pieve dell'arcidiocesi di Milano e del Ducato di Milano con capopieve Vimercate.
Il patrono era santo Stefano, al quale è ancora oggi dedicata la prepositurale di Vimercate.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La prima attestazione documentaria dell'esistenza della pieve di Vimercate risale al 1026 in un lascito testamentario in cui un abitante del paese di Burago prevedeva la possibilità di assegnare parte dei propri beni alla propria morte agli oficiales ecclesie et plebis sancti Stephani. Nel 1398 il consiglio canonicale risulta composto di diciassette elementi più il prevosto, status che rimase invariato anche nel XV secolo, quando apprendiamo che la pieve vimercatese comprendeva 34 chiese parrocchiali e molti monasteri, oltre alla cura d'anime dell'ospedale di Vimercate e di quello di Moirano, di Molgora.[1]
Col Rinascimento la pieve assunse anche una funzione amministrativa civile come ripartizione locale della Provincia del Ducato di Milano, al fine di ripartire i carichi fiscali e provvedere all'amministrazione della giustizia.[2]
Dal punto di vista ecclesiastico, nel 1599 alle altre parrocchie si aggiunse quella di Velate, atto che decretò anche la completa sovranità del nuovo sistema di vicariati che aveva praticamente sostituito nelle funzioni le antiche pievi anche se esse conservavano formalmente il nome. Dal punto di vista civile, fu solo nell'anno 1797 che la pieve amministrativa venne soppressa in seguito all'invasione di Napoleone e alla conseguente introduzione di un effimero distretto.[3]
La decadenza della pieve ecclesiastica ebbe inizio nel 1925 quando la parrocchia di Carugate venne elevata a sede di vicariato foraneo, mentre nel 1906 già la parrocchia di Lesmo era stata aggregata al nuovo vicariato di Casatenuovo. Villanova nel 1912, Velasca, Bernate ed altre città divennero parrocchie, giungendo sino al 1972 quando i decreti del cardinale Colombo rimossero definitivamente le pievi lombarde, sostituendole con i moderni decanati.[1] Oggi il suo antico territorio ricade sotto il decanato di Vimercate e comprende 27 parrocchie.
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Nella seconda metà del XVIII secolo, avvenuta l'aggregazione di Gerno a Lesmo, di Camuzzago a Bellusco, di Passirano a Carnate, di Rossino a Ornago, e di Cassina Velasca a Oreno, il territorio della pieve era così suddiviso:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b vedi qui
- ^ vedi qui
- ^ vedi qui
- ^ In questo caso c'era discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che il comune corrispondeva ad una parte della Parrocchia di San Bartolomeo, compresa ecclesiasticamente nella Corte di Monza.
- ^ In questo caso c'era parziale discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che la parrocchia si estendeva anche sul comune di Correzzana, compreso amministrativamente nella pieve di Agliate.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Goffredo da Bussero, Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, a cura di M. Magistretti e U. Monneret de Villard, Milano, 1917.
- Arcidiocesi di Milano, Sinodo 46º, a cura di Ufficio stampa della Curia arcivescovile di Milano, Milano, 1972.
- G. Vigotti, La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII. Chiese cittadine e forensi nel "Liber Sanctorum" di Goffredo da Bussero, Roma, 1974.
- Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, Istituzione dei nuovi vicariati urbani e foranei, in Rivista Diocesana Milanese, 11 marzo 1971.
- Cesare Cantù, Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, Milano, 1858.