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Antonio Broussard

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Antonio Broussard
NascitaMongiana, 1920
MorteTirana, 21 novembre 1940
Cause della morteFerite riportate in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio esercito
ArmaFanteria
Reparto49º Reggimento fanteria "Parma"
Anni di servizio1940
GradoSoldato scelto
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Antonio Broussard (Mongiana, 1920Tirana, 21 novembre 1940) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Nasce a Mongiana, provincia di Catanzaro, nel 1920, figlio di Alfonso e Alda Fazzarri.[2] Chiamato a prestare servizio militare nel Regio Esercito il 16 marzo 1940, dopo un periodo di addestramento presso il Deposito del 49º Reggimento fanteria "Parma" cui era stato destinato a prestare servizio, nel settembre successivo raggiunse il reggimento mobilitato allora di stanza in Albania.[2] Divenuto soldato scelto venne assegnato al plotone collegamenti della compagnia comando del I Battaglione in qualità di porta ordini.[2] Rimasto gravemente ferito da una raffica di mitragliatrice il 18 novembre 1940, nel coraggioso tentativo di proteggere il proprio ufficiale ferito, decedette presso l'ospedale di Tirana tre giorni dopo.[2] Una via di Catanzaro e una scuola primaria di Mongiana portano il suo nome.

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«In più giorni di aspri combattimenti contro nemico soverchiante, dava costante prova di ardimento e di sprezzo del pericolo, offrendo superbo esempio di cosciente valore. Primo nelle più rischiose imprese, volontario nelle più ardite azioni, in un momento particolarmente critico della lotta, animato da indomita volontà di vittoria si lanciava, in testa al proprio reparto, contro l’imbaldanzito avversario, che già aveva posto piede sulla linea e lo affrontava audacemente, incalzandolo con irrestistibile lancio di bombe a mano fino a costringerlo a ripiegare. Ferito ad un braccio ed accortosi che il proprio ufficiale, anch'egli ferito, correva rischio di essere nuovamente colpito, con virile decisione e superbo gesto di altruismo, faceva scudo del suo petto contro il nemico. Una raffica di mitragliatrice fulminava in un unico abbraccio il capo ed il gregario. Varco di Kapestika (Fronte greco), 28 ottobre -18 novembre 1940 .[3]»
— Regio Decreto 29 novembre 1941.[4]
  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 460.
  2. ^ a b c d Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti il 12 gennaio 1942, registro 1 guerra, foglio 318.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 460.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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