Secondo Meneghetti
Secondo Meneghetti | |
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Nascita | Ravenna, 25 marzo 1893 |
Morte | Ocrida, 14 aprile 1941 |
Cause della morte | Ferite riportate in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio esercito Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale |
Arma | Fanteria |
Corpo | Alpini |
Anni di servizio | 1915-1941 |
Grado | Console |
Guerre | Prima guerra mondiale Guerra d'Etiopia Seconda guerra mondiale |
Campagne | Fronte italiano Campagna italiana di Grecia Invasione della Jugoslavia |
Battaglie | Battaglia di Vittorio Veneto |
Comandante di | 80ª Legione CC.NN. d'Assalto "Alessandro Farnese" |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1] | |
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Secondo Meneghetti (Ravenna, 25 marzo 1893 – Ocrida, 14 aprile 1941) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare nel corso della seconda guerra mondiale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nasce a Ravenna il 25 marzo 1893 dal padre Gaspare, marinaio, e da Giuseppina Montanari.[2] Per le particolari condizioni famigliari (il padre marinaio imbarcato su navi mercantili non si era sposato), a cinque anni viene ospitato in un collegio a Trieste, all'ora parte integrante dell'Impero austro-ungarico.[3] Pur avendo vissuto l'educazione e la giovinezza in territorio austriaco, quando il 24 maggio 1915 il Regno d'Italia dichiara guerra all'Austria-Ungheria rientra in Patria per arruolarsi volontario nel Regio Esercito.[4] Nel 1916 è dapprima soldato poi aspirante ufficiale nel 68º Reggimento fanteria Legnano" e nel 1917 viene promosso in anticipo a sottotenente per meriti di guerra per le brillanti operazioni militari condotte sul Mrzli e nella Conca di Plezzo.[5] Nel 1918, passato in forza al 30º Reparto d’assalto, prende parte alla battaglia di Vittorio Veneto.[5] Con la conclusione della prima guerra mondiale viene assegnato al quartier generale del governatorato della Venezia Giulia in Trieste, dove nel maggio 1920 viene promosso tenente.[5] Nel mese di agosto si trasferisce da Ravenna a Trieste anche il padre che sposa la conterranea vedova Giuseppina Montanari e con atto della regia corte d'appello di Bologna, lo riconosce come figlio adottivo. Inoltra domanda per rimanere nell'esercito in servizio permanente effettivo e nel biennio 1924-1925 presta servizio prima nel 9º poi nel 3º Reggimento alpini.[5] Posto in congedo per dedicarsi all'attività politica entra nella Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, dove diviene 1° seniore.[5] Mobilitato nel 1935 per la Campagna in Africa Orientale contro l'Impero d'Etiopia parte come Aiutante maggiore della 104ª Legione CC. NN. "Santorre di Santarosa" della 4ª Divisione CC.NN. "3 gennaio", e quindi promosso console assume il comando della 101ª Legione CC.NN. "Libici".[5] Decorato di una croce di guerra al valor militare viene rimpatriato nel marzo 1937 ed assegnato al Servizio informazioni militare.[5]
Con l'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno 1940 assume il comando dell’80ª Legione CC.NN d’assalto e nel marzo 1941 parte per il fronte greco-albanese.[5] Un mese dopo, nella battaglia dei giorni fra il 7 e l'11 aprile sul confine con la Jugoslavia, pur essendo di riserva con i suoi uomini, si porta in prima linea per aiutare altri reparti in difficoltà.[3] Il giorno 11 mentre alla testa dei suoi uomini conduce un brillante contrattacco e lanciatosi successivamente all'inseguimento del nemico rimanendo gravemente ferito.[3] Trasportato presso l'ospedale da campo n° 119 si spegne tre giorni dopo.[5] Alla sua memoria viene decretata la medaglia d'oro al valore militare.[2][3]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 29 novembre 1941.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 647.
- ^ a b Combattenti Liberazione.
- ^ a b c d Noi Alpini.
- ^ Bianchi 2012, p. 161.
- ^ a b c d e f g h i Bianchi 2012, p. 162.
- ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
- ^ Registrato alla Corte dei conti il 12 gennaio 1942, registro 1 guerra, foglio 318.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Andrea Bianchi, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Medagliere, Associazione Nazionale Alpini, 2012, ISBN 978-88-902153-2-2.
- Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 647.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Meneghetti, Secondo, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 31 gennaio 2022.
- Giuseppe Martelli, Meneghetti, Secondo, su Noi Alpini. URL consultato il 31 gennaio 2022.
- Medaglie d’Oro della 2ª Guerra Mondiale – Console Secondo Meneghetti – Ocrida (Fronte jugoslavo), 14 aprile 1941, su Italiani in guerra. URL consultato il 31 gennaio 2022.
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