Breda Ba.205
Breda Ba.205 | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da addestramento |
Equipaggio | 2 |
Progettista | Vittorio Calderini |
Costruttore | Breda |
Data primo volo | 4 aprile 1942 |
Data entrata in servizio | mai |
Esemplari | 2 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 7,68 m |
Apertura alare | 9,90 m |
Altezza | 3,00 m |
Superficie alare | 21,90 m² |
Peso a vuoto | 1 030 kg |
Peso max al decollo | 1 336 kg |
Propulsione | |
Motore | un Isotta Fraschini Beta RC.10 |
Potenza | 280 CV (368 kW) ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 244 km/h |
Velocità di crociera | 210 km/h |
Autonomia | 570 km |
Tangenza | 7 700 m |
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Il Breda Ba.205 fu un aereo da addestramento con capacità acrobatiche, monomotore biplano, sviluppato dalla divisione aeronautica dell'azienda italiana Società Italiana Ernesto Breda a cavallo degli anni trenta e quaranta e rimasto allo stadio di prototipo.
Venne proposto su richiesta della Regia Aeronautica ma a causa delle caratteristiche non conformi alle specifiche richieste venne accantonato in attesa di ulteriori sviluppi e quindi, a causa dello svolgersi della Seconda guerra mondiale, non più ripreso.
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1938 la Direzione del Genio e delle Costruzioni Aeronautiche (DGCA) e la Regia Aeronautica espressero l'esigenza di poter disporre di un nuovo velivolo destinato all'addestramento acrobatico ad alte prestazioni dei propri piloti. A tale scopo venne istituito il Comitato Progetti, un apposito comitato incaricato di stabilire ed emettere una specifica, modificata in corso d'opera almeno due occasioni (5 settembre 1938 e 11 ottobre 1939), che verrà comunicata nella sua forma definitiva il 21 marzo 1940. Tra i requisiti richiesti vi era la tassativa condizione per l'utilizzo del motore, l'Isotta Fraschini Beta (6 cilindri, 280 CV) o il CAN D. VIII (8 cilindri, 300 cv).[2]
Al concorso risposero sei aziende italiane con i loro progetti, richiamate dalla possibilità, vista la particolare tipologia del velivolo, di aggiudicarsi una consistente commessa; la Breda, che presentò il suo Ba.92, la Caproni con tre modelli, il Caproni Vizzola CV.3, il Caproni Ca.214 sviluppato a Taliedo ed il Caproni Predappio Ca.602, la CANSA con il CANSA FC.11, e l'IMAM con il Ro.71. Dopo un esame preliminare la commissione decise di assegnare a Breda, IMAM e Caproni Predappio la possibilità di fornire due prototipi per le valutazioni comparative.[2]
Tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Il Ba.205 era un velivolo dall'impostazione classica e non particolarmente moderna, monomotore biplano con carrello fisso, scelta per ottimizzare le doti di maneggevolezza tipiche dei velivoli dotati di doppia velatura.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Breda Ba.205, in Aerei Italiani, http://www.aerei-italiani.net/. URL consultato il 10 lug 2010 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2010).
- ^ a b c Breda Ba.205 in Уголок неба.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]- (IT, EN) AeroFan No.14 (1982/2) dal CANT 7 al CANT 18; I Caccia Nieuport-Macchi; Gli Spitfire Dell'A.M.I; Breda 205.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (RU) Breda Ba.205, in Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 10 luglio 2010.