Coordinate: 45°43′28.37″N 12°19′51.68″E

Breda di Piave

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Breda di Piave
comune
Breda di Piave – Stemma
Breda di Piave – Bandiera
Breda di Piave – Veduta
Breda di Piave – Veduta
Il campanile della parrocchiale
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Provincia Treviso
Amministrazione
SindacoCristiano Mosole (Lista civica Obiettivo Comune) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate45°43′28.37″N 12°19′51.68″E
Altitudine23 m s.l.m.
Superficie25,76 km²
Abitanti7 669[2] (31-1-2024)
Densità297,71 ab./km²
FrazioniPero, Saletto di Piave, San Bartolomeo, Vacil

Località: Campagne[1]

Comuni confinantiCarbonera, Maserada sul Piave, Ormelle, Ponte di Piave, San Biagio di Callalta
Altre informazioni
Cod. postale31030
Prefisso0422
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT026005
Cod. catastaleB128
TargaTV
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 364 GG[4]
Nome abitantibredesi
PatronoConversione di san Paolo
Giorno festivo25 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Breda di Piave
Breda di Piave
Breda di Piave – Mappa
Breda di Piave – Mappa
Il territorio comunale nella provincia di Treviso.
Sito istituzionale

Breda di Piave (Breda in veneto[5]) è un comune italiano di 7 669 abitanti[2] della provincia di Treviso in Veneto.

Origini del nome

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Il toponimo potrebbe derivare dal latino praedia o dal longobardo braida: entrambi i termini significano "fondo, proprietà terriera"[6][7].

I più antichi reperti rinvenuti nel territorio comunale (selci lavorate, fibule in bronzo) dimostrerebbero la presenza di un insediamento collocabile nel periodo paleoveneto. Breda continuò ad essere abitata anche in età romana, come dimostra il ritrovamento di anfore granarie, sepolture e un'ara cilindrica.

Decaduta durante le invasioni barbariche, la zona si risollevò dopo l'anno Mille periodo in cui si assisté alla formazione degli odierni abitati. Attorno al IX secolo si forma il feudo monastico della chiesa di San Paolo di Breda da parte dei monaci del monastero dei Santi Pietro, Paolo e Teonisto di Casier da cui dipendeva[8].In particolare, il Castrum di Breda si sviluppò attorno a un castello adiacente alla chiesa, fatto erigere dai vescovi di Treviso e poi agli inizi del XIV secolo affidato assieme alla chiesa ai Cavalieri templari, con la soppressione dei templari c'è il passaggio dei beni ai Cavallieri di Malta fino al 1803. Pero fiorì grazie alla chiesa di San Colombano, legata ai monaci provenienti, forse invece dalla vicina abbazia di Monastier; Pero di Sopra sorse nel XII secolo con la costruzione della chiesa di San Giovanni; Saletto e San Bartolomeo, invece, rimasero a lungo dei modestissimi borghi rurali. Questa diversità di origine ha fatto sì che ciascun villaggio mantenesse la propria autonomia rispetto agli altri, pur rimanendo nell'orbita del Comune di Treviso e delle varie signorie (da Romano, da Camino, della Scala, da Carrara) che si avvicendarono ai suoi vertici.

Sul finire del Trecento la Marca passò definitivamente alla Repubblica di Venezia che, specialmente dopo la guerra della Lega di Cambrai, garantì un lungo periodo di stabilità politica.

Caduta la Serenissima nel 1797, Breda attraversò il convulso periodo napoleonico in cui si avvicendarono le amministrazioni francese e austriaca. Al periodo del Regno d'Italia si colloca l'istituzione dell'odierno comune, con Breda capoluogo e Pero, Saletto e San Bartolomeo frazioni[7].

Lo stemma e il gonfalone sono privi di concessione ufficiale.

Lo stemma raffigura, su sfondo azzurro, un castello turrito di rosso, merlato alla guelfa e fondato su una campagna di verde e fa probabilmente riferimento a quello attorno al quale, verso l'anno Mille, cominciò a sorgere l’abitato del comune. Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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L' organo della chiesa parrocchiale della Conversione di San Paolo

Architetture civili

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Il territorio comunale custodisce cinque ville, tutelate dall'Istituto Regionale Ville Venete (IRVV), e di seguito elencate:

  • Villa Mazzolà, Negrelli;
  • Villa Lorenzon;
  • Villa Zangrando;
  • Villa Olivi;
  • Villa Spineda, Dal Vesco, Suppiej.

Sono presenti alcuni esempi di archeologia industriale. In particolare, con specifico riguardo all'arte molitoria, si ricorda la presenza di alcuni mulini: due a Saletto, due a Breda, uno a Pero, ed uno, conosciuto con il nome di Mulino della Sega e monumento ai caduti della Grande Guerra, nella località di San Bartolomeo.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[9]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 498, ovvero il 6,4% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[10]:

  1. Romania 129
  2. Albania 77
  3. Kosovo 44
  4. India 26
  5. Moldavia 25
  6. Marocco 24

Amministrazione

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Altre informazioni amministrative

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In origine, la denominazione del comune era semplicemente "Breda": il predicativo "di Piave" fu aggiunto con il RD 5 maggio 1868 n. 4172[6].

Nel 1907 fu distaccata parte della frazione Saletto per essere aggregata al comune di Ponte di Piave (Censimento 1901: pop. res. 103)[11].

  1. ^ Comune di Breda di Piave - Statuto (PDF), su dait.interno.gov.it. URL consultato il 4 dicembre 2020.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Renzo Ambrogio, Nomi d'Italia: origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Istituto geografico De Agostini, 2004.
  6. ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 113.
  7. ^ a b Storia, su comune.bredadipiave.tv.it, Comune di Breda di Piave. URL consultato il 12 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2014).
  8. ^ a b Chiesa della Conversione di San Paolo sul portale Cei delle Chiese delle Diocesi Italiane, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  9. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  10. ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2017 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 25 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  11. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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